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Festa patronale a Molfetta, la novità dell'ostello dell'accoglienza per gli extracomunitari: niente bivacchi e decoro della città. Le lettere di ringraziamento degli immigrati al sindaco
10 settembre 2013

MOLFETTA – Tra le novità di quest’anno della Festa Patronale c’è stato anche l’ostello dell’accoglienza per i migranti e gli ambulanti che popolano le strade di Molfetta in quei giorni. Una rivoluzione rispetto al passato: non ci sono stati più bivacchi al Corso Umberto, con escrementi dappertutto, con persone che dormivano per terra con giacigli improvvisati in mezzo ai rifiuti. Persone abbandonate a se stesse in una città conosciuta per il suo degrado ambientale, dove tutto era consentito dal parcheggio sui marciapiedi all’uso delle strade come campeggi.
Quest’anno l’amministrazione comunale di centrosinistra ha portato un’aria nuova e si è fatta carico dell’assistenza agli extracomunitari che vengono alla festa a vendere la loro merce. E’ stata realizzata per loro una tensostruttura di 10x30 metri, montata sulla banchina san Corrado e aperta 24 ore fino a lunedì 9 settembre. E' stata divisa in zone di riposo per gli uomini e le donne, con bagni e docce. Le mamme hanno avuto a disposizione uno spazio apposito attrezzato per i neonati e grazie alla collaborazione con il Ser Molfetta i bambini anche spazi di gioco. Hanno collaborato con il Comune e la Polizia Municipale nella gestione: Ser Molfetta, Misericordia, Croce Rossa Italiana, Avs, il servizio sanitario dell'ordine dei Cavalieri di Malta, gli scout, i volontari del Comitando, l'Anpana e le guardie ambientali.

E’ stata garantita l’accoglienza, ma anche il decoro e la pulizia della città: un grosso risultato. E’ stato bello riscoprire il piacere di passeggiare nella città senza vedere bivacchi umani, poveri immigrati buttati per terra a passare la notte.
Quindici vi propone una lettera scritta da una giovane volontaria che ha partecipato al progetto e quelle degli extracomunitari che ringraziano il sindaco Paola Natalicchio per l’accoglienza ricevuta.
Le proponiamo ai lettori di Quindici che sappiamo sensibili alla filosofia dell’accoglienza, ma anche al decoro della città.

«Direi che INSIEME abbiamo fatto proprio un bel lavoro!
L'affiatamento che si è creato in questi tre giorni tra i volontari, ha fatto si che nonostante i problemi tecnici si è donato ai così detti "Bancarellai" una vera e propria accoglienza con la "A" maiuscola.
Personalmente mi sono molto emozionata nel leggere una lettera di ringraziamenti di una ragazza senegalese in riferimento a questa nuova organizzazione, bè allora ho pensato che la buona riuscita forse è anche merito mio e degli altri volontari che sono stati al mio fianco nel donare sorrisi e parole di conforto ai tanti ragazzi che vivono una vita lontana dalle loro famiglie pur di guadagnare pochi euro dalla vendita di una borsa.

Vi assicuro miei cari lettori che noi abbiamo solo detto ECCOMI come ha fatto tanto tempo fa la Madonna. Ci siamo fatti avanti, non per seguire un movimento politico nemmeno per metterci in mostra, ma semplicemente per renderci utili nella nostra città.

Spero che queste mie parole sia solo una delle testimonianza che segnino l'inizio di un lungo cammino da percorrere insieme cittadini, associazioni e movimenti nell'ottica di un cambiamento».   

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