False richieste di soccorso, la Capitaneria di Molfetta denuncia i responsabili
MOLFETTA - Sabato mattina, alle 02.30, è giunta presso la sala operativa dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Barletta, una richiesta di soccorso mediante numero blu 1530. Il chiamante, rimasto anonimo, ha comunicato di trovarsi a bordo di un'imbarcazione in difficoltà a largo del comune di Barletta. Le ulteriori richieste del personale di servizio tese a verificare l'attendibilità della telefonata, non hanno trovato riscontro a causa dell'asserito esaurimento della batteria del cellulare. Immediatamente attivate, le procedure di soccorso hanno impegnato uomini e mezzi del Corpo. È stata infatti disposta l'immediata uscita in mare della motovedetta S.A.R. (search and resque – ricerca e soccorso) M/V CP 845 con l'ausilio di personale a terra tanto di Circomare Barletta, quanto della Capitaneria di Porto di Molfetta.
La segnalazione comunque, è apparsa sin dal principio poco veritiera. Ciononostante, una volta avviate le operazioni di soccorso, obbligatorie in questi casi ai sensi di legge, si è provveduto, con l'ausilio dell'operatore telefonico, ad identificare il chiamante ed a rintracciare la (reale) provenienza della chiamata, risultata essere una via nel centro di Trani.
Si è provveduto quindi a disporre il rientro dei mezzi deferendo il responsabile alla competente Procura della Repubblica per il reato di cui all'art. 685 del Codice Penale, c.d. “procurato allarme”.
Fatti come questo non sono nuovi al personale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Per il medesimo reato infatti, è stata redatta, da personale della Capitaneria di Molfetta, un'altra informativa di reato nel maggio 2006 confluita, peraltro molto di recente, in un decreto penale di condanna.
Anche in quell'occasione però, vi fu l'inutile attivazione della macchina dei soccorsi con il conseguente spreco di danaro pubblico. Le procedure di identificazione dei chiamanti infatti, per quanto relativamente semplici, non sono immediate e, pertanto, nel lasso di tempo necessario a far rientrare l'allarme non permettono di ignorare le segnalazioni poi rivelatesi fasulle.
I responsabili, spesso molto giovani, credono invano di poter rimanere sconosciuti attraverso semplici espedienti, come, ad esempio, l'occultamento del numero chiamante. Gli apparati telefonici del numero blu 1530 comunque, permettono, fra l'altro, di visualizzare immediatamente le utenze telefoniche mittenti ancora prima che le telefonate vengano smistate ai Comandi territoriali dislocati in tutta Italia dalla sala operativa sita a Roma presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
In conclusione, dice la Capitaneria l'auspicio è che la facilità con cui si possono identificare i responsabili delle false segnalazioni e le conseguenti azioni penali intraprese dai Comandi interessati, possano costituire un valido deterrente a contrasto di tali balorde iniziative.