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Fallimento del porto, emergenza tunisini e vicende edilizie nel numero della rivista Quindici in edicola
22 maggio 2011

MOLFETTA - Dopo il successo del numero di aprile della rivista “Quindici”, andata completamente esaurita nelle edicole (invitiamo i lettori a non telefonarci, perché non abbiamo più copie disponibili del giornale, ndr) dedicato alla Settimana Santa di Molfetta con allegati “Le ore della passione di Addamiano” e il libro di Angelo e Gennaro Gadaleta Gergario della Quaresima molfettese” (che gli abbonati e i lettori, invece, possono ancora acquistare, senza rivista, telefonando al n. 080.3351614) da alcuni giorni è in edicola il numero di maggio (nella foto, la copertina) del mensile leader che fa opinione a Molfetta, completando così il panorama informativo offerto ogni giorno con Quindici on line, il primo e più diffuso quotidiano in internet di Molfetta, con argomenti diversi e più approfonditi del giornale web.

Il direttore Felice de Sanctis nel suo atteso editoriale intitolato “Colpevoli silenzi” dimostra come l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Antonio Azzollini non sia in grado di rispondere alle domande rivolte da “Quindici” sui vari problemi cittadini: gli interrogativi sullo svolgimento dei concorsi cittadini, le mancate urbanizzazioni, il discutibile metodo di elargizione delle provvidenze comunali, le verità nascoste dietro il nuovo porto e il piano dell’agro, dell’edilizia selvaggia senza servizi, la legittimità del bando del nuovo partner della Multiservizi.
In primo piano ilPorto, fallito il progetto. Lo sostiene il segretario del Pd, Giovanni Abbattista che racconta a Quindici come il sindaco Antonio Azzollini stia ingannando la città, ostinandosi ad andare avanti in un progetto già difficile che comporterà solo danni che alla fine pagheranno i cittadini di tasca loro.
Edilizia sempre di attualità con la vicenda del Comparto 17 (l’area delle ex stalle) dove coloro che hanno effettuato le permute senza ottenere le promesse urbanizzazioni e ora sono sul piede di guerra e preparano denunce e battaglie legali contro il Comune e l’Ufficio territorio e urbanistica: spiega tutto Marcello la Forgia con il suo servizio.
Giacomo Pisani ritorna sull’argomento iprite con un’intervista a Vitantonio Tedesco che denuncia: salute dei pescatori a rischio.
Agitazione anche fra insegnanti e famiglie dei bambini delle scuole primarie per la soppressione del tempo pieno, un’altra dimostrazione di incapacità dell’amministrazione comunale di far fronte alle situazioni.
Anche a Molfetta c’è il problema dell’emergenza tunisini con le incognite sul lavoro e il permesso di soggiorno: gli extracomunitari sono stati intervistati da Leonardo de Sanctis.
Si è conclusa la vicenda del Piano degli insediamenti produttivi, il Pip3, con il verdetto del Tribunale amministrativo regionale che ha dato ragione al Comune, ma ci sono ancora delle incognite che bloccano i nuovi insediamenti sull’area delle lame: ce ne parla Francesco del Rosso nella sua inchiesta nelle pagine di politica.
Non poteva mancare l’inchiesta sui referendum nelle pagine di politica con un articolo di Giovanni Angione che ha intervistato tutti i rappresentanti delle forze politiche per conoscere la loro posizione in vista del voto del 12 e 13 giugno.
Mauro Binetti torna sulle circoscrizioni: fallimento annunciato. Il Rotary Club di Molfetta ha restituito alla città il Calvario restaurato con una cerimonia pubblica che ci viene raccontata da Olimpia Petruzzella.
Nelle pagine di attualità un servizio sulla visita di alcune classi della scuola elementare “Cesare Battisti” alla redazione di “Quindici” a lezione di legalità da un giornale da sempre impegnato in prima linea su questo fronte.
Rinnovata la tradizionale Giornata dell’arte e della creatività studentesca all’Istituto Alberghiero con il successo dello spettacolo teatrale “Il fantasma di Canterville” e del concerto lirico “Viva Verdi” nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Sempre in argomento, nelle pagine della cultura Marco Ignazio de Santis ci parla del Mazzini di Cifariello: celebrazioni ed echi, mentre Olimpia Petruzzella ha seguito per voi la rappresentazione dell’Unità d’Italia della media Pascoli. In tema l’iniziativa del Liceo Classico sulle orme dei Mille.
Nella scia della conclusione della Settimana Santa si parla della presentazione del libro di Angelo e Gennaro Gadaleta edito da QuindiciGergario della quaresima molfettese” e dell’immancabile visita del Maestro Riccardo Muti con la famiglia a Molfetta per seguire le processioni pasquali. Infine Cosmo Tridente si sofferma sulla figura del maestro Saverio Calò, autore di alcune marce funebri suonate durante le processioni.
Gianni Antonio Palumbo ha recensito la mostra di Natale AddamianoLe ore della passione” (la cui cartella con le opere è stata donata ai lettori di Quindici), il libro di Gianna SallustioNella valle dei monaci giganti”, mentre Marisa Carabellese ci offre un altro suggestivo racconto “Il raggio davidico”.
Non mancano altre notizie di cronaca e attualità: la decisione della Cassazione di annullare la sentenza di assoluzione di Domenico Marino Bindi per l’omicidio di Annamaria Bufi: ora il processo in appello dovrà essere rifatto; il progetto “Cibiamoci” per una sana alimentazione dei bambini, la cronaca fotografica realizzata da Alfonso Bisceglie sulla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II in Piazza S. Pietro a Roma, un ricordo della manifestazione per giovane studente Vincenzo Grassi, vittima di un incidente stradale, all’Itcg Salvemini con un articolo di Serena Palumbo.
Completano la rivista le notizie di sport dal calcio, al basket, al tennistavolo.
Come si vede, un numero, quello in edicola, molto ricco di contenuti e temi interessanti con tanti argomenti che vi terranno compagnia per un mese di piacevole lettura, con approfondimenti che spaziano dalla cronaca alla politica, dall'economia all'attualità, dalla cultura allo sport.
Quindici: quello che gli altri non dicono, Quindici: la rivista che si sceglie in edicola.
 
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BONNY E CLYDE DI PETANIA - Il Ministro del Porcellum si confida con Malpietro, giovedì scorso: «La settimana prossima Bonny e Clyde presenteranno una grossa sorpresa che cambierà il modo di pensare dei milanesi in vista dei ballottaggi. Io sto preparando la sorpresa ... no, mi dispiace, non posso dire altro». Libero (ALTRO DENIGRATORIO DI FAMA NOZIONALE... QUEST'ULTIMO...), riporta la furia di Clyde, oggi, dal volto più arancione del solito: «Non voglio vedere nessuno, che se lo facciano da solo, il vertice ... mi hanno rovinato la sorpresa!» Lo spostamento dei ministeri doveva essere la "sorpresa" di fine campagna elettorale annunciata da Bonny e Clyde, ma è stata prima bruciata e poi rovinata dalle polemiche. Così, per ripicca, Clyde ha rinunciato a tutti gli impegni elettorali. Per il momento... salvo ripensamenti... Madò, sappiamo già a cosa equivalgono questo genere di ripensamenti: AD UN IMPROVVISO TZUNAMI MEDIATICO DI LOGORREA DIARRETICA che, attenti, non è dimostrato affatto che avvantaggino il faccione arancione di Clyde (rectius: faccione di ciambellone alla carota), anzi, stando alle statische, pare che gli Italiani, appena lo vedono, alzino immediatamente le chiappe dai sofà e scappino al cesso, in preda ad improvvisi conati di vomito! Poveretti, BONNY E CLYDE DI PETANIA! doveva essere la loro sfolgorante sorpresa, ed invece si è rivelato un boomerang squartatorio di coglioni per gli Italiani tutti. A proposito di attributi. Pare che il Bonny di PETANIA, che ce l'ha duro (a suo dire, anche se pensiamo occorra far risalire "la cosa" a qualche era geologica fa), abbia detto che: "se vince Pisapia si taglia le palle". Il dileamma che sta angosciando molti leghisti (non noi che non ce ne frega niente delle boiate di questi matti in salsa verde), non è certo quello se lo farà per davvero, ma semplicemente se "c'è ancora la materia prima per adempiere alla promessa"... E' probabile che usufruirà di quelli di Clyde, dal faccione Ruby-condo sempre più color carota, il quale, occorre ammetterlo, non sta affatto bene, e non riesce più a nascondere del tutto la materia di cui è fatto (lo stucco arancione, e il parrucchino di catrame, non fanno più miracoli). Si certo, le mosche gli ronzano ancora attorno, ma solo finché non si secca del tutto come un grosso sterco di mucca di patania. LE CRONACHE DI FALKO http://falkorosso.blogspot.com/ martedì 24 maggio 2011

- IL PORTO - CRONACA DI UN FALLIMENTO ANNUNCIATO. Pur essendo un romanzo breve (mica tanto) è uno dei più interessanti e meglio strutturati romanzi scritti in quest'ultimo decennio. Un intreccio di situazioni e di personaggi molto complesso ma perfettamente funzionante. La particolarità che rende estremamente interessante e accattivante il romanzo è nel fatto che la stessa vicenda viene narrata di volta in volta attraverso il punto di vista e la testimonianza dei diversi personaggi coinvolti. Ognuno di essi sapeva cosa stava per accadere, o cosa sarebbe potuto accadere, ma nessuno di loro, per un motivo o per l'altro, ha potuto impedire la tragica fine. Ciò che affascina in questo romanzo è proprio la presentazione delle diverse verità soggettive e parziali sullo stesso fatto, che concorrono tuttavia a formare il mosaico complessivo. Lo stesso lettore è condotto a percorrere e ricostruire le fila della vicenda pur conoscendone fin dall'inizio l'esito finale. Il romanzo si apre infatti con la frase "Il giorno che tutto fallirà e morirà..." e d'altronde il fatto in se è già suggerito nel "fallimento annunciato" contenuta nel titolo stesso del romanzo. Ma proprio partendo dall'esito finale, ciò che interessa è risalire attraverso gli antefatti e fare luce nella caotica fatalità del tempo, molto in fondo, nelle quali si sviluppano i fatti che coinvolgono l'intero paese, e il gioco narrativo a catturare per lo stile vivace, ironico e poetico al tempo stesso, e per il percorso, quasi da detective story, che porta a svelare una realtà umana amara e beffarda.

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