Estate made in Molfetta
Gentile redazione di Quindici giorni,
dopo aver letto il vostro articolo "Estate made in Molfetta tra noia e
deja-vù" firmato da Cosimo de Gioia e apparso alla pagina quattordici sul numero 7/8 del 15 luglio-15 agosto 2001, ci sentiamo in dovere di esporre un libero commento. Procedendo per ordine, pensiamo che ognuno si veste come vuole (ed è libero di farlo) e che le due ruote a tre cifre di cilindrata che passeggiano sul lungomare non hanno unicamente padroni modaioli, ma esiste anche qualcuno che compra la moto per passione e non è certamente da criticare; pensiamo che sicuramente non manca neanche all'interno del Beatles Pub qualcuno che parla del G8; non manca chi, qualche sera, ha scelto di stare al mare con gli amici (e ve lo garantiamo). Poi ci chiediamo se chi va alla solita ma divertente festa in campagna ci va solo per dire, semmai il giorno dopo, c'ero anch'io e se è possibile che tutta la clientela del Beatles Pub di sabato beva di più per poi fare un po' di lotta libera. Noi non pensiamo sia così; ci sarà qualcuno che va alla festa in campagna per ballare e divertirsi o stare in compagnia; ci sarà chi frequenta il Beatles Pub e beve solo Coca Cola (con tutte quelle bollicine!), divertendosi ugualmente con i propri amici.
L'estate a nostro parere non è stata silenziosa; a parte i rumori molesti provocati dalla gente al lungomare che per noi sono solo musicalità popolare, il sindaco ha comunque trovato i soldi per qualche concerto che nel mese di agosto ha animato la zona (forse quando è stato scritto l'articolo era ancora presto per saperlo).
Pensiamo dunque che questa visione dell'estate molfettese sia un po' catastrofica; gli esseri umani sono uno diverso dall'altro, ognuno con la propria personalità: ci sarà quindi qualcuno che beve e poi accende un battibecco anche in qualche altra parte del mondo, dell'Europa, dell'Italia, di Molfetta. In ultimo, noi almeno fino ad ora non abbiamo visto - a parte qualche giovincello che va palpando il seno o il sedere a qualche signorina (se capita, capita solo a Molfetta ) - dicevamo, non abbiamo visto gente annoiata perché parla delle solite chiacchiere (dovremmo parlare solo di G8 o di Kierkegaard ) o annoiata perché l'estate qui fa schifo; ci sarà qualcuno che avrà i suoi problemi, grandi o piccoli che siano, e semmai potrà sembrare annoiato o chi per distrarsi si vuole divertire andando alla festa in campagna. Certo sarebbe curioso vedere al lungomare un trenino chilometrico di gente che balla la samba perché è contenta! Crediamo solo di non doverci fermare all'apparenza delle cose. C è anche chi si accontenta di poco, in fondo chi ha colpa della mancanza di locali o spazi pubblici per creare una movida molfettese.
Con i migliori saluti
Lo staff del Beatles pub di Molfetta
Che i giovani non siano tutti uguali, lo sappiamo e l’articolo lo mette in risalto. Che l’estate molfettese sia stata cancellata quest’anno, è un fatto: anche delle sporadiche manifestazioni che avrebbero “allietato” le serate molfettesi non abbiamo avuto notizia, ma questo è, forse, colpa dell’amministrazione comunale di destra, la quale, diversamente dal governo dello stesso colore - che ha in Berlusconi il simbolo della comunicazione (almeno quella che conviene a lui) -, è viziata da un difetto di comunicazione o di organizzazione nei rapporti con la stampa, anche nella trasmissione delle iniziative che dovrebbe essere loro interesse far conoscere. Evidentemente i nostri amministratori sono ancora in rodaggio o sono impegnati in altre cose più importanti di quelle di far conoscere ai cittadini le iniziative che, tra l’altro, vengono pagate con i soldi di tutti. Per quanto riguarda il “Beatles pub” (che è un bel locale e dove si incontra gente simpatica, come abbiamo potuto notare), l’articolo non si riferiva solo ai giovani che lo frequentano, ma ai giovani molfettesi in genere. Inoltre, i giovani non sono tutti uguali (meno male!) e ognuno sceglie di passare il tempo libero come meglio può. Vi ringraziamo per la lettera, che permette di mettere a confronto opinioni diverse nel rispetto reciproco: questa è la democrazia. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale per il prossimo anno offra ai giovani più occasioni di trascorrere l’estate in città e non di emigrare come avviene da tempo nelle città vicine, Bisceglie, Trani, Giovinazzo, dove non c’è il “coprifuoco” come a Molfetta.