MOLFETTA – Come “Quindici” aveva preannunciato, non si ferma a Molfetta l’operazione “Mani sulla città” della Procura della Repubblica di Trani e del Corpo Forestale dello Stato, che nei giorni scorsi ha portato all’arresto del dirigente dell’Ufficio Territorio, ing. Rocco Altomare e di altri 8 e al sequestro di diverse ville realizzate in difformità alla legge.
Questa mattina su ordine della magistratura è stata sequestrata
la villa (nella foto) dell’assessore al marketing territoriale
Giacomo Spadavecchia, oggi indagato, e che fu oggetto di uno scoop di “
Quindici” (nel gennaio scorso), che scoprì e documentò fotograficamente come l’esponente della giunta di centrodestra guidata dal sen.
Antonio Azzollini, avesse goduto della bitumazione del tratto stradale che va fino alla sua abitazione.
All’epoca a protestare furono gli abitanti del comparto 4 che lamentavano il fatto che le opere di urbanizzazione fossero del tutto assenti nelle nuove zone di espansione, ma “miracolosamente” fosse stato bitumato solo un pezzo di strada che, guarda caso, conduceva alla villa dell’assessore, mentre tutto intorno era rimasto sterrato con buche e fossi.
Per di più l’Asm avrebbe concesso all’assessore l’uso di un cassonetto per la plastica, come raccoglitore di rifiuti. Insomma, quantomeno uno schiaffo alla decenza.
Oggi la magistratura sequestra l’immobile perché sarebbe stato realizzato all’interno della lama. Non si sa ancora se il giudice deciderà di impedire anche l’uso della villa o si limiterà al sequestro.
Dopo lo scoop di “
Quindici” l’opposizione di centrosinistra
protestò e chiese le dimissioni dell’assessore Spadavecchia, che, naturalmente, nella migliore tradizione berlusconiana del centrodestra, continuò con arroganza a restare in carica.
Successivamente venne anche presentata
un’interpellanza in consiglio comunale, anche questa ignorata dall’amministrazione Azzollini, che magari ritiene non ci fosse nulla di male che l’assessore avesse quantomeno beneficiato di un anticipo dei lavori di bitumazione della zona, bitumazione che non è stata ancora eseguita.
«I cittadini che abitano, e quelli che non abitano ancora, nei nuovi comparti di espansione dicevano nel loro esposto - hanno regolarmente pagato le opere di urbanizzazione; I cittadini residenti in quelle zone “patiscono” quotidianamente i disagi provocati dal mancato completamento delle opere di urbanizzazione, infatti i “tratturi” sono impraticabili a piedi, in special modo quando piove, ma devono, giustamente, “avere pazienza”».
Ecco perché i consiglieri comunali del centrosinistra chiesero di sapere «perché e secondo quali modalità è stata asfaltata solo la strada che conduce alla residenza dell’assessore; se i lavori di bitumazione sono stati pagati con i soldi dell’Assessore o con fondi comunali; se è prassi comune da parte dell'ASM fornire singoli bidoni a singole utenze e se tale pratica riguarda anche altri casi e quali aggravi di spesa comporta eventualmente».
Nei prossimi giorni non si escludono altri clamorosi sviluppi dell’operazione “Mani sulla città”.