MOLFETTA - Giovanni Abbattista (foto) è il candidato sindaco del Partito Democratico di Molfetta. Ora è ufficiale, dopo la riunione piddina di ieri sera. I presenti alla riunione sono confluiti all’unanimità sul consigliere comunale uscente e da ieri anche ex segretario del partito (dimissioni dovute per la candidatura), che in questi anni di consigliatura ha dimostrato di essere un attento amministrativista.
Il suo nome era circolato più volte tra gli ambienti, ma alla fine la decisione della coalizione del centrosinistra di indire delle primarie aperte alla società civile a inizio dicembre, escludendo le candidature politiche, aveva eclissato questa possibilità (come poi accaduto anche per altre personalità politiche locali).
Ieri il dietro front dell’avvocato classe 1960 e del partito (nonostante alcune candidature interne dell’ultima ora, poi scartate).
«Stasera ho fatto una scelta forte, importante. Ho accettato la proposta che il mio partito mi ha fatto. Mi ha chiesto compatto e unito di candidarmi per le prossime primarie che saranno celebrate a Molfetta per la scelta del candidato sindaco per il centro sinistra - si legge sul suo profilo facebook (scritto verso l’una di questa notte) -. Ho fatto l'opposizione ferma e netta al governo di Azzollini che governa la città convinto che le scelte fatte in questi ultimi cinque anni in tema di gestione del territorio, di programmazione delle politiche in materia di commercio, di politiche culturali, di organizzazione della macchina amministrativa, siano state ispirate dalla tutela di interessi particolari a discapito degli interessi collettivi. Una visione diversa in cui diventino centrali i beni comuni va aperta, alla nostra comunità va offerto un modello politico di amministrazione alternativo a quello del centrodestra, va concentrata l’attenzione sulla qualità della vita, sulla tutela dell’ambiente, va perseguito un modello di sviluppo sostenibile. Io ho accettato la sfida e spero che tutti coloro i quali vivono il mio stesso disagio, vorranno accompagnarmi in un percorso che mi piace pensare sarà di riscatto della nostra città. Io la mia parte ho deciso di farla».
Tuttavia, questa scelta potrebbe scompaginare l’asset politico della coalizione, che si era compattata lo scorso mese proprio sulle primarie aperte e sull’esclusione di candidature politiche. Gli schemi sembra potrebbero saltare, a meno che questo venerdì nella riunione della coalizione i vari partiti del centrosinistra (Udc, Pd, Sel e Lista Emiliano) non convergano unanimemente su Abbattista.
Qualcuno prevede tempesta, se gli intenti non saranno univoci. Questa candidatura potrebbe anche innescare de facto la designazione di altri candidati politici da parte degli altri partiti di coalizione (tra cui lo stesso Tommaso Minervini di Sel, che aveva dichiarato di aver fatto un passo indietro proprio di fronte alla decisione di non presentare candidati politici). Le primarie aperte potrebbe essere già un lontano ricordo: anzi, probabilmente, abortite del tutto. Ma gli scenari, a questo punto sarebbero plurimi.
Aggiornamenti nelle prossime ore.
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