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Errori e delle responsabilità per la Cittadella degli Artisti. Promemoria per il 2017: problemi risolti in parte, irrisolti e da portare a termine a Molfetta
02 gennaio 2017

MOLFETTA – Continuiamo con il Promemoria alla città per il 2017, parlando dei problemi che sono stati in parte risolti e di quelli che devono essere portati a termine a Molfetta. Lo stiamo già facendo sulla rivista mensile in edicola, con la collaborazione dell’ex sindaco Paola Natalicchio, tornata a fare la giornalista di “Quindici”.
Oggi parliamo della situazione di errori e responsabilità della Cittadella degli Artisti.

Perché tutto tace? Bene ha fatto il commissario Passerotti a risolvere il contratto di gestione. Eravamo arrivati alla stessa determinazione, una scelta obbligata legata a inadempienze del gestore che aveva vinto la gara d'appalto pubblicata dall'ultima amministrazione Azzollini.

Ma adesso bisogna fare presto: serve nuovo bando per la gestione di una struttura che abbiamo inaugurato negli scorsi anni, completando i lavori con grande attenzione alla spesa e alla qualità delle opere. L'unico spazio teatrale cittadino, laboratori digitali di alto rango, spazi preziosi per l'arte e le esposizioni. Passare davanti alla Cittadella e vederla chiusa fa sentire l'odore di uno spreco di risorse e di spazi che rischiano di degenerare e richiedere già a brevissimo manutenzioni straordinarie.
Perché non attivare sinergie con la Regione per un affidamento temporaneo, fino all'espletamento di una nuova gara d'appalto per la gestione o la concessione?
E le energie culturali cittadine si stanno preparando? Che progetti si intendono avanzare dal territorio per la gestione della Cittadella? Anche la Fondazione Valente, che ha fatto parte dell'ATI assegnataria, ha dovuto cedere all'evidenza delle grandi difficoltà comportate dalla gestione di una struttura così ampia e preziosa. Se non ce l'hanno fatta i giganti dell'eventistica forse un modello di gestione di quello spazio ha bisogno di consulenze ad alto livello di innovatori e sperimentatori che già in altri ambiti si sono mostrati all'altezza della sfida. Suggerisco al commissario e agli uffici due nomi: Annibale D'Elia e Roberto Covolo, “bollenti spiriti” che in tutta Italia sono chiamati a risolvere problemi di questa portata. Perché non chiedere a loro – un ex dirigente della Regione “esonerato” da Michele Emiliano e oggi stretto collaboratore di Beppe Sala e Cristina Tajani a Milano e il direttore dell'Ex fadda di San Vito Dei Normanni, eccellenza nazionale di laboratorio urbano - di coordinare una unità di crisi che possa immaginare un percorso di riapertura sicuro e di sicuro successo per la struttura?

Le bugie di Azzollini sulla cittadella
La vecchia amministrazione aveva avviato dei lavori che andavano a rilento, da oltre 4 milioni di euro e rimasti appesi, poi l’amministrazione di centrosinistra li aveva conclusi, salvaguardando i fondi europei con cui in parte sono stati fatti, e abbiamo aperto la struttura. La vecchia amministrazione ha fatto un bando di gestione che fu sommerso da critiche e polemiche: noi abbiamo dato seguito a quel bando e abbiamo messo la ATI, guidata dalla cooperativa Fantarca, nelle condizioni di operare. Con un teatro a regola d'arte, sale di registrazione e per i laboratori di eccellenza, un'area dedicata all'arte contemporanea moderna e innovativa, spazi esterni adatti a ogni genere di eventistica, una libreria con ogni comfort, il centro minori attrezzato al dettaglio.
Il Commissario ha risolto un contratto che non era onorato, perché la Cittadella era sostanzialmente ferma. Ha fatto l'unica cosa da fare, dopo mesi e mesi di solleciti. E anche qui è inutile che il centrodestra adesso si smarchi. Quel bando di gestione evidentemente andava pensato diversamente, con un calcolo serio sulla fattibilità delle mirabolanti proposte arrivate al tempo. Perché del pullulare di proiezioni cinematografiche, rassegne teatrali, concerti, laboratori creativi e del coinvolgimento delle realtà culturali cittadine in questi anni non abbiamo visto nemmeno l'ombra. E quindi anche qui abbiamo avuto un contratto tradito. E anche qui non possiamo perdere tempo.
La Cittadella non può restare chiusa, è un'opera nuova, che è costata 4 milioni di euro, e bisogna subito ripensare al suo affidamento e alla sua gestione. Senza però pensare che lasciarla aperta a tutti i costi, con il rischio che anche qui si accumulassero debiti, danni alla struttura e problemi a catena, fosse la soluzione giusta.
Un altro nodo da sciogliere per il commissario straordinario Mauro Passerotti.

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