Enzo Spadavecchia: sport molfettese in crisi. Pala don Sturzo senza agibilità e Paolo Poli non omologato
Vacche magre per lo sport a Molfetta. L’attuale congiuntura economica e i controlli più serrati da parte dello Stato attraverso le autorità competenti abbiano accresciuto le criticità del settore. In effetti, è sempre più difficile recuperare sponsor e pubblicità, soprattutto se i risultati delle squadre sono deludenti (molti degli introiti delle squadre locali sono strettamente legati all’afflusso dei tifosi). Del resto, le strutture sportive di Molfetta non versano in condizioni ottimali. Ad esempio, dopo il sopralluogo dello scorso marzo, la FIGC Puglia aveva indicato al Comune di Molfetta delle prescrizioni per omologare il campo Paolo Poli alla normativa vigente, altrimenti sarebbero state sospese le attività sportive. Il Comune è stato costretto ad affidare con urgenza alcuni lavori (sostituzione dei chiusini dei pozzetti e della copertura del tunnel di accesso al campo dagli spogliatoi, sopraelevazione della recinzione interna, ringhiera di protezione per l’accesso agli spogliatoi dal lato nord), ma questo non sarebbe accaduto se si fosse eseguita una programmazione di manutenzione ordinaria alla stadio). Quindici ha parlato con l’assessore allo Sport, Enzo Spadavecchia, della situazione del settore sport a Molfetta, soffermandosi in particolare sulle condizioni delle strutture sportive, i due campii calcio e i palazzetti dello sport. Partiamo dalla situazione dei tre palasport presenti a Molfetta. Ci sono novità a riguardo? «Attualmente il Comune di Molfetta ha stipulato degli accordi con l’Hockey club per far disputare gli incontri interni al PalaPoli e non più al don Sturzo, tutto questo per ovviare alla capienza ridotta di quest’ultimo. Di conseguenza, la nostra squadra di pallavolo maschile dovrà trasferirsi al don Sturzo». Attualmente la copertura del Pala don Sturzo è fatta in amianto. È stata eseguita la messa a norma della struttura? Si è provveduto alla rimozione dell’amianto? «No, abbiamo fatto dei lavori di messa in sicurezza per sistemare a norma la copertura con una specie di guaina, con la speranza che in futuro si possa eliminare completamente». Le altre due strutture, il PalaPanunzio e il PalaPoli, da chi sono gestite? «C’è un protocollo d’intesa tra l’amministrazione e le società che usufruiscono di queste strutture. Solo le società di tennistavolo sono state costrette a trasferirsi dal PalaPoli al PalaPanunzio di via Giovinazzo per carenza di spazio». Quali sono le prescrizioni che fissa il protocollo d’intesa? Sono rinnovate annualmente? «Il protocollo stabilisce la gestione delle strutture. Attualmente l’accordo è scaduto ed è in deroga, ma presto ci sarà un incontro con le società per sancire il rinnovo delle convenzioni». Per i tre palazzetti sono in possesso del certificato di agibilità? Sono rispettate le norme di sicurezza all’interno degli impianti? «Per quanto riguarda il Pala don Sturzo l’agibilità non è stata rilasciata e la struttura non può esser messa a norma per mancanza di fondi. Dobbiamo in qualche modo far di necessità virtù se vogliamo far partecipare ai rispettivi campionati le nostre squadre locali e far sopravvivere importanti realtà sportive, come ad esempio l’Hockey club, che già versa in condizioni economiche problematiche». Di recente, con una serie di delibere di giunta, il Comune di Molfetta ha approvato lavori di risistemazione di alcune parti dello stadio comunale, in particolare il manto erboso, o di alcuni palazzetti, come il parquet del Pala don Sturzo. Cosa ha pianificato l’amministrazione per i due stadi versano in pessime condizioni? «Per quanto riguarda il Pala don Sturzo, siamo stati costretti a fare questa operazioni per alcuni accordi assunti lo scorso anno con la Federazione dell’Hockey. Mentre lo stadio Petrone necessità di un nuovo spogliatoio, dato che quello presente è ormai fatiscente, ancor più per la presenza di tante società calcistiche e di tanti atleti che ne fanno uso».