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Enzo Iacchetti sabato a Molfetta in “Chiedo scusa al Signor Gaber”
20 marzo 2014

MOLFETTA - “Sono in missione per conto di Gaber": Enzo Iacchetti è solito scherzarci su, mica tanto in fondo, perché da anni è impegnato in prima persona a diffondere l'eredità artistica lasciata dal “Signor G”, suo grande amico e maestro di vita, per “far sì che chi conosce Gaber non lo dimentichi mai, e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile e irraggiungibile”.

“Chiedo scusa al signor Gaber” è un concerto-spettacolo nato nel 2010 da un disco definito dalla critica “uno dei migliori dell’anno”, poi diventato uno spettacolo portato in scena per anni da Enzo Iacchetti con la triestina Witz Orchestra, tre straordinarie “voci”, e il maestro Marcello Franzoso al pianoforte.

Oggi, per la prima volta in assoluto, “Chiedo scusa al signor Gaber” si arricchisce della dimensione sinfonica grazie agli inediti arrangiamenti curati da Valter Sivilotti, il raffinato musicista che dirigerà dal podio l’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto nella Città di Molfetta.

Lo spettacolo-concerto “Chiedo scusa al signor Gaber” con Enzo Iacchetti si terrà, per i concerti di Primavera della stagione “Luci e Suoni a Levante” 2014 della Fondazione V.M. Valente, sabato 22 marzo ore 20,30 presso auditorium “Regina Pacis” della Madonna della Pace di Molfetta(info: www.bookingshow.it - Tab. Al Duomo Molfetta 080.9143919).

“Chiedo scusa al signor Gaber” è molto più di un tradizionale concerto, è un susseguirsi di situazioni al limite dell'assurdo e del non senso: infatti le canzoni vengono stravolte, riscritte e “contaminate” con citazioni e riferimenti alla musica italiana contemporanea, con l’Enzino nazionale che rivisita con particolare ironia il primissimo repertorio di Giorgio Gaber.

È uno show gioioso che ricorda un Gaber allegro, forse all’apparenza meno impegnato, ma nello stesso tempo cinico ed attuale anche nelle sue canzoni da TV in bianco e nero.

Così, nel più autentico stile del “Teatro Canzone” che inventò proprio Gaber, sul palco Enzo Iacchetti “interrompe” da par suo l’esecuzione dei brani e, tra una canzone e un’altra, recita monologhi originali scritti insieme al suo autore Giorgio Centamore.

In quasi due ore di show, per la prima volta in una inedita versione con le sonorità dell’orchestra sinfonica, “Chiedo scusa al signor Gaber” permetterà di scoprire un Gaber attualissimo e un Enzo Iacchetti vero animale da palco.

“In “Chiedo scusa al signor Gaber”  – ha scritto Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera – Enzo Iacchetti compie la rifondazione del repertorio gaberiano. I brani sono riscritti e farciti da inserti musicali di varie provenienze, da Jovanotti a Zucchero, tutta la prima produzione di Gaber, rivista e – con perizia – arrangiata. Un geniale scempio. Le canzoni diventano un’esilarante Helzapoppin che esplode in “Com’è bella la città”, tormentone a base di Expo in salsa “New York New York”, o in “Barbera e champagne”, in cui irrompe la citazione rap di Jovanotti. L’apice surreale è Porta Romana, che diviene “Porto Romana” e si intreccia con “Vengo anch’io” di Jannacci”.

Partner dell’intera stagione è l’Orchestra della Magna Grecia, riconosciuta ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) dal MIBAC. La rassegna molfettese s’avvale del patrocinio di Ministero Beni culturali, Provincia di Bari e Regione Puglia.

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