Emergenza democratica, oggi Mino Salvemini presenta il programma per le elezioni a Molfetta
MOLFETTA - “Molfetta, come la vorrei”. E' questo il tema dell'iniziativa che vedrà protagonista oggi, a partire dalle ore 18.30 presso il Cine-Teatro Odeon, il candidato sindaco Mino Salvemini (foto), in vista delle elezioni amministrative del prossimo 13 e 14 aprile.
La manifestazione costituirà l'occasione per presentare le linee programmatiche principali della coalizione che si candida al governo della città e che è composta da PD, UDC, Partito Socialista – Italia Dei Valori, La Rosa Bianca, “Con De Cosmo per Molfetta”, “Il Confronto”.
“Lunedì sera – ha dichiarato Mino Salvemini – presenteremo pubblicamente la nostra idea di città che si pone in netta discontinuità rispetto alle scelte politiche ed amministrative assunte nel più recente passato. Siamo convinti che Molfetta sia una città straordinaria, dalle enormi potenzialità, ma che vive un momento delicatissimo della sua storia recente, in bilico tra la possibilità di spiccare il volo, grazie alle tante risorse di cui dispone, ed il lento ma inarrestabile declino che è stato intrapreso negli ultimi anni. Tutti possono constatare direttamente, e con profondo disagio, il livello di degrado che la nostra città ha ormai toccato. Molfetta oggi si presenta come una città davvero abbandonata a se stessa, trascurata, trasandata, sciatta. E' diventata una città sporca, incredibilmente sporca, in cui il rispetto di ogni più elementare regola del vivere civile viene sistematicamente violato”.
“Occorre porre un argine a questo declino ed inaugurare una nuova stagione, alternativa a quella che abbiamo alle spalle. Occorre ritornare a prendersi cura quotidianamente di questa città, con passione e dedizione assoluta. Per questo al centro della nostra proposta programmatica mettiamo la vivibilità urbana, dal momento che pensiamo sia indispensabile riavviare un processo virtuoso che restituisca dignità e decoro alla città e che veda come protagonisti innanzitutto i cittadini chiamati a mettere a disposizione del bene comune le loro energie, le loro risorse, le loro competenze, i loro talenti”.
“Nel corso dell'iniziativa di lunedì – ha proseguito Mino Salvemini – entrerò nel merito delle proposte concrete che sono nel nostro programma e che rappresentano la sintesi dello straordinario lavoro compiuto da tutte le forze politiche che mi sostengono, ma posso già anticipare che saranno cinque i capisaldi del nostro progetto per la città: innanzitutto Molfetta deve uscire dall'isolamento istituzionale in cui è stata relegata in questi anni a causa di una visione miope e autarchica che rischia di tenerla fuori dalle grandi scelte strategiche che si stanno compiendo proprio in questi mesi e che riguardano il futuro di tutto il nostro territorio. Poi Molfetta, attraverso un apposito piano, deve tornare ad essere una città sicura dal momento che i ripetuti episodi di microcriminalità e di illegalità diffusa, accanto a fenomeni certamente più rilevanti ed inquietanti, stanno aumentando enormemente la percezione di insicurezza dei cittadini. Altro tema fondamentale è la vivibilità urbana alla quale presteremo massima attenzione, così come, passando allo sviluppo economico, occorrerà affrontare in maniera decisa le problematiche legate al commercio di prossimità che, in città, sta vivendo una fase estremamente critica. Infine Molfetta deve tornare ad essere una città solidale ed accogliente nei confronti di chi vive condizioni di disagio, solitudine o disabilità”.
“Ecco – ha concluso Salvemini –, questi sono i punti principali della nostra proposta politica che però non può prescindere da un altro tema trasversale al quale attribuiamo massima importanza: la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Da qui, dal coinvolgimento diretto di tutti nelle scelte che riguardano il futuro di Molfetta, passa necessariamente quella riscossa democratica che rappresenta l'obiettivo principale che la nostra coalizione intende raggiungere.
Perchè per crescere e tornare a risplendere, Molfetta non ha bisogno di un uomo solo al comando ma del contributo di tutti”.