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Ecclesiadi, premiazioni classifi che e sensazioni
15 luglio 2011

La manifestazione diocesana Ecclesiadi si è conclusa venerdi 17 giugno 2011 al il ristorante- pizzeria Stop Over. Il comitato organizzatore dopo 10 mesi di lavoro intenso culminato nei due mesi di svolgimento delle gare sportive ha portato a termine l’evento ecclesiastico-sportivo premiando gli oltre 100 gareggianti vincitori. Ospite della serata il vescovo mons. Luigi Martella che dopo aver avuto l’onore di premiare i giovani e bravi atleti, ha voluto ringraziare il comitato e tutti i partecipanti con parole ricche di entusiasmo. «Sono orgoglioso di questa manifestazione semplicemente perché unisce i giovani», il commento di mons. Martella. «Anche io sono amante dello sport e 15enne giocavo a calcetto ed esultavo - ha aggiunto - credo che la manifestazione debba essere riproposta perché se stasera siamo qui e siete qui così in tanti vuol dire che ha vinto lo spirito sportivo e lo spirito dell’ essere cristiani». A seguito della premiazione degli atleti che hanno gareggiato singolarmente come nuoto, scacchi e tennis tavolo è stato proiettato il video realizzato da Nicola Turturo, membro del comitato e con le foto di Mariagrazia Petruzzella. Al termine del primo tranche di premiazione, dopo il saluto del vescovo, si sono aperte le danze, a voler inaugurare le vacanze estive per i partecipanti studenti universitari e dei licei Premiati successivamente gli sport di coppia come burraco, calcio balilla e gli sport di squadra come pallavolo femminile e maschile e lo sport più seguito e suff ragato, il calcio a 5 maschiele e femminile. A premiare gli atleti i membri del comitato (insieme a Armenio Vincenzo, Azzollini Michele, Carlucci Gianni, Gadaleta Carlo, Toma Pietro, Torturo Nicola e Vilardi Franco), capitanati dal veterano Franco Vilardi e dal “cappellano del comitato organizzatore” don Franco Sancilio. A seguito della seconda manche di premiazione si continua a ballare con musica anni ’70, per far divertire i presenti di ogni fascia d’età, specie per chi atleta non lo è più in quanto “stagionato”. Intorno all’una di notte la pista era gremita di gente tra gli sguardi divertiti di alcuni sacerdoti presenti e di qualche scettico che non si aspettava un’ affl uenza da quasi 1000 persone. Nella terza parte della serata sono state date targhe alle parrocchie partecipanti ed è stata riportata una classifi ca generale in base a specifi ci criteri attribuiti da regolamento. La serata si è conclusa con l’estrazione dei premi della lotteria indetta dal comitato organizzatore, che ha premiato atleti e non con bici, orologi gadget fi no al primo premio soggiorno ad Ostuni. Quindici ha intervistato alcuni membri del comitato organizzatore delle Ecclesiadi, durante la manifestazioni conclusiva. Rispetto all’anno scorso quali problematiche avete riscontrato? [Franco Vilardi] «Le solite problematiche organizzative, che si ritrovano in ogni manifestazione che prevede una grande organizzazione (600 atleti per circa 20 parrocchie partecipanti). Considerando gli errori organizzativi che non hanno dato grossi impedimenti alla preparazione dell’evento credo che la manifestazione meriti un bell’otto». La presenza della tifoseria in campo ha aumentato il livello di aggressività negli atleti per il calcio A5? [Gianni Carlucci] «Assolutamente no, ha solo aumentato lo spettacolo della competizione. Un solo rammarico che il tifo si è visto solo nelle fasi fi nali, come per il palazzetto di Giovinazzo». Il comitato ha scelto quest’anno di eliminare calcio a 11 maschile per ridurre il livello di competitività in campo. Avete riscontrato migliori risultati per il fair play? [Carlo Gadaleta] «A livello globale il livello di competizione generale si è abbassato rispetto agli ultimi due anni in cui le fi nali di calcio hanno lasciato ricordi non belli tanto da far prendere il suddetto provvedimento. Tale provvedimento disciplinare ha mostrato l’audacia del comitato e il ruolo educativo del crescere con lo sport. Il prossimo anno si provvederà al reinserimento, anche perché l’abbassamento dei partecipanti da 700 a 600 si suppone sia dovuto anche alla mancanza di tale attività agonistica di squadra. Il livello di competizione non può essere attribuito a uno sport specifi - co e contrariamente a ciò che si può pensare, come è stato già detto da Gianni Carlucci, non è il calcio che aumenta l’aggressività dato che anche nei tornei in cui lo scontro era un gioco di mente, come il burraco, ha visto un netto aumento della competizione. Si parla di competizione positiva e mai culminata almeno quest’anno con episodi spiacevoli». Vorrebbe ripetere l’ esperienza e quali commenti fa a pronte della sua prima collaborazione nel comitato organizzatore? [Vincenzo Armenio] «L’esperienza è stata molto positiva, specie se si considera la soddisfazione a livello personale. Il compito non è semplice e di certo bisogna concentrare l’ obiettività di chi prende decisioni importanti e il naturale spirito agonistico come atleta. Vorrei collaborare il prossimo anno».

Autore: Mariagrazia Petruzzella
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