È primavera, tempo di CUD e 730: la novità telematica
È primavera svegliatevi bambine». Così le soavi parole della famosa canzone «Mattinata fiorentina» di Edoardo Spadaro, rievocano l’inizio della bella stagione. Ma, l’arrivo della primavera, in un’ottica più pragmatica, segna anche il momento della presentazione della dichiarazione dei redditi con annesso recupero documenti dai cassetti, oltre al recupero del nuovo vestiario dagli armadi. In particolare, arriva il tempo di presentazione del modello 730, con tanto di puntuali novità per i contribuenti, specie per i pensionati. Il modello 730 è il documento necessario per la di dichiarazione dei redditi, rivolto esclusivamente a coloro che hanno un reddito derivante da lavoro dipendente, pensione o redditi assimilati, che consente, in buona sostanza, di recuperare parte delle spese sostenute nel corso dell’anno e di trasformarle in uno “stipendio maggiorato”, che si ritrova direttamente in busta paga o pensione per i mesi di luglio o agosto e settembre, solo se, in applicazione del sistema deduzioni e detrazioni, si ha diritto al rimborso di quanto già versato a titolo di IRPEF. Questo modello, approvato annualmente con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, va presentato e/o consegnato entro il 30 aprile al proprio datore di lavoro, oppure entro il 31 maggio se ci si avvale di un Centro di assistenza fiscale (solitamente gratuito, se si tratta solo di verificare e inviare i modelli già compilati, mentre, è previsto un pagamento se bisogna fare tutto da zero) o intermediario incaricato abilitato. Il modello 730 può essere altresì, presentato anche in forma congiunta, nel caso in cui entrambi i coniugi possono avvalersi dell’assistenza fiscale, al datore di lavoro o ente pensionistico di uno dei due coniugi, oppure al Caf. Dunque, per poter compilare il 730 è necessario produrre una serie di documenti, anche solo in fotocopia, tra cui i più importanti sono il Certificato Unico Dipendente detto CUD (debitamente rilasciato dal datore di lavoro), le fatture o ricevute che attestino le spese sostenute nel corso dell’anno per le quali è prevista la deducibilità dal reddito complessivo o il riconoscimento di detrazione dall’imposta lorda, la ricevuta dei bonifici attraverso i quali sono state pagale le opere di ristrutturazione o quietanza rilasciata dal condominio (in caso di lavori di manutenzione ordinaria di parti comuni), infine le ricevute di versamento degli acconti d’imposta effettuati autonomamente dal contribuente. Quest’anno però non sono mancate le novità, che hanno interessato soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Infatti, con la legge di stabilità 2013, a causa della spending review, lo Stato ha deciso di risparmiare sulla carta, e così ha previsto che per i pensionati l’INPS, in veste di sostituto d’imposta, non invierà più il modello CUD (ovvero il modello di certificazione di redditi di lavoro dipendente pensione e assimilati) direttamente all’interessato, ma lo rende disponibile in forma telematica. Una bella gatta da pelare insomma per i tanti pensionati che non hanno dimestichezza con i sistemi on line, www., PIN, numeri verde con voce elettronica prema uno, prema due ecc. Ed allora la “provvidenziale” INPS, che conosce bene i sui pensionati, in una sua circolare ha specificato che «nell’intesse di quel significativo segmento di utenza che non possiede le dotazioni e le competenze necessarie per la piena fruizione dei servizi on line» sono state attivate modalità alternative per ottenere il CUD in forma cartacea. Bene, l’INPS predispone i seguenti mezzi alternativi per il ritiro CUD: direttamente presso gli sportelli front-office delle sedi territoriali (debitamente potenziati per l’occasione); utilizzando le postazioni informatiche self-service poste nelle sedi territoriali utilizzando la tessera sanitaria; per mail (posta certificata o ordinaria); tramite Caf o professionista abilitato in modo gratuito e previo mandato; presso gli uffici postali al costo di 3 euro; presso lo sportello mobile dell’INPS per utenti ultra 85enni e pensionati residenti all’estero; al proprio domicilio in caso di dichiarata impossibilità di accesso, in via diretta o tramite un altro soggetto delegato alla competente sede INPS o tramite il contact center multicanale. Il CUD può essere rilasciato anche a una persona diversa dal titolare, in tale caso la richiesta deve essere munita da delega e da un valido documento di riconoscimento dell’interessato, a sua volta la persona delegata dovrà esibire il proprio documento di riconoscimento. Che problema c’è allora, si starà chiedendo qualcuno. Il problema è che come sempre le istituzioni si fanno sprezzo di semplificazione e trasparenza e richiedono austerità a chi già fa fatica ad adempiere all’essenziale, il tutto per non sprecare danaro per la carta. Il paradosso italiano non finisce qui: per ciascun modello 730 viene data una giuda. Quindi, se per esempio un cittadino si reca in Comune per ritirare il modello 730 e magari lo ritira per tutti i componenti del suo nucleo familiare (facciamo quattro persone in media) riceverà - quasi obbligatoriamente - tante guide alla compilazione per ciascun modello. Insomma, un chilo di carta di guide che finirà, quasi certamente, nel cestino. Questo si che è spreco, ma non per colpa di un cittadino sprecone, ma per un sistema che forse abbisogna di tagli mirati in settori ben individuati. Ad ogni modo, sperando di aver diradato un po’ le nubi sull’argomento, auguriamo a tutti buona dichiarazione e soprattutto il consiglio è di evitare il “fai da te” ed affidarsi a professionisti qualificati per scongiurare fastidiosi problemi nel futuro con l’Agenzia delle Entrate.