E la felicità prof?
Giancarlo Vistilli, insegnante di lettere presso un istituto scolastico di Bari vecchia, presenta nel suo libro “E la felicità prof?” la sua interpretazione della scuola di oggi: una scuola diversa dalle altre, una scuola “triste”. Vistilli racconta la vita di 29 studenti della sua classe di Bari, prossimi alla maturità, un intreccio tra ansie, desideri, sogni e paure. Sono ragazzi che racchiudono dentro il proprio animo tante speranze per il futuro, ma che al tempo stesso vedono il mondo dei grandi come “un invito al massacro”. Ragazzi pronti ad amare ed essere amati, che vogliono essere ascoltati, capiti e consigliati ma vivono in una società in crisi dove gli adulti vivono la loro vita frenetica incuranti di ciò che accade; il mondo di questi adolescenti è molte volte caratterizzato da episodi tragici, come la morte di un padre, una gravidanza inattesa e tanto altro. Alcuni di loro trovano un “porto in salvo” nella scrittura di lettere in cui mettono “il cuore su carta” rivelando i loro segreti più intimi; questi scritti trovano destinazione nel loro professore, con il quale costituiscono una corrispondenza a volte tenuta viva anche dopo aver lasciato la scuola. Giancarlo non assume più la figura di un rigido professore ma diviene un confidente e molto di più, un amico che li comprende e li guida in un percorso di riflessione che li porterà ad acquisire una maturità differente rispetto a quella scolastica. “A volte c’è il rischio di perdersi, in questo mestiere, affrontando tanti temi che possono rimanere astratti rispetto alla vita degli alunni. Ti dici che è importanti toccarli comunque: non li stai preparando ad un esame di maturità, ma alla maturità, alla vita. Il tempo che ci è dato, però, non basta mai. E le cose così accadono”.