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E' ufficiale, "Molfetta calcio" in Eccellenza Primo incontro tra sindaco e presidente della società
20 giugno 2006

MOLFETTA - Con la composizione dei gironi dei tornei regionale di Eccellenza, Promozione, 1ª e 2ª Categoria, alle luce delle classifiche finali e delle graduatorie al termine dei Play-off e Play-out, è calato il sipario sulla stagione agonistica 2005/06. Come previsto e non poteva essere altrimenti, il "Molfetta calcio" (nella foto, la squadra), piazzatosi in testa alla graduatoria dei Play-out è la terza squadra a salire nel massimo torneo regionale, insieme al Capurso e Massafra che hanno vinto i rispettivi gironi. Fino all'ultimo ha sperato di salire il Galatina, al 2° posto nei play-off, ma al Fasano non è riuscita nell'impresa di vincere i Play-off per salire dall'Eccellenza nel Nazionale Dilettanti. Saranno sei le squadre baresi (Altamura, Bisceglie, Capurso, Locorotondo, Molfetta e San Paolo Bari), tre foggiane (Apricena, Carignola e Lucera), tre brindisine (Fasano, Montalbano e Ostuni), due tarantine (Francavilla e Massafra) e quattro salentine (Copertino, Nardò, Noci e Toma Maglie). Una curiosità: tra le diciotto squadre d'Eccellenza troviamo solo due città marinare, Molfetta e Bisceglie. Entro la prima decade di luglio le seguenti squadre saranno chiamate ad iscriversi al Campionato d'Eccellenza: AUDACE CERIGNOLA, BISCEGLIE 1913, CAPURSO CALCIO, COPERTINO, FASANO CALCIO, FRANCAVILLA CALCIO, LUCERA CALCIO, MASSAFRA, MOLFETTA CALCIO, MONTALBANO CALCIO (Fasano), NUOVA NARDO CALCIO, NUOVA POLISPORTIVA NOCI, OSTUNI SPORT, REAL ALTAMURA, SAN GIORGIO APRICENA, SAN PAOLO BARI, TOMA (Maglie), VICTORIA LOCOROTONDO. Molfetta calcio, sul futuro qualcosa si muove Ormai al Sindaco-Senatore Antonio Azzolini vengono attribuiti tutti i poteri traumaturgici su ogni questione e situazione. Ben presto Molfetta sarà chiamata Azzolinopoli o Azzolliniland e da vero monarca il buon Antonio (ci perdoni il tono confidenziale, ma noi molfettesi i sindaci li chiamiamo solo per nome), già parla e si atteggia come chi è consapevole di avere tra le mani la città e il suo destino. Per tutto e per tutti ha parole di interessamento per risolvere questa e quella questione. Insomma, un monarca illuminato secondo la massima federiciana: l'uguaglianza dei sudditi. Tra le tante questioni portate all'attenzione di "Tonino", non poteva mancare lo sport e in particolar modo il calcio. Già in campagna elettorale aveva fatto balenare il progetto di portare degli imprenditori alla guida del "Molfetta calcio", che quest'anno ha conquistato l'Eccellenza. Il senatore è stato molto più convincente del presidente del sodalizio molfettese, Giuseppe de Nicolò, uno dei trombati doc con soli 118 voti nella lista "Socialisti". Dopo il primo turno elettorale De Nicolò, deluso e amareggiato, ha espresso chiaramente l'intenzione di mollare la società: "Dopo tutto quello che ho fatto per la squadra che è un patrimonio della città, essere ricambiato con indifferenza è umiliante. Evidentemente ai molfetesi il calcio non interessa. Non intendo continuare a fare la parte dello sciocco che mette soldi e impegno per un giocattolo che non interessa a nessuno. Non escludo che venda il titolo altrove". Chiusa la tornata elettorale con la consacrazione a sindaco di Antonio Azzollini, un primo approccio con il presidente del "Molfetta calcio" c'è stato. I due hanno affrontato le varie soluzioni per rilanciare il sodalizio biancorosso. Il sindaco sembra sensibile alla questione anche per un problema affettivo: il padre è stato un dirigente della "Molfetta sportiva" e quindi ha vissuto direttamente le difficoltà economiche nel gestire un club calcistico. De Nicolò ha prospettato due strade: la vendita del club o il sostegno con una congrua cifra di una cordata di imprenditori. Sembra che i due non abbiamo parlato di cifre e che quindi l'incontro sia stato solo interlocutorio. "Sono disponibile ad aspettare ancora qualche settimana, ma non di più, i tempi sono stretti anche per gli eventuali acquirenti del titolo sportivo. Ho detto al sindaco che sono disponibile a mantenere una quota e dare il mio contributo, per approntare una squadra competitiva". La nostra impressione è che De Nicolò, se sarà costretto a lasciare il sodalizio biancorosso, lo farà a malincuore, perché nonostante i sacrifici economici la passione per il calcio è vera e genuina. Siamo anche convinti che per l'esperienza acquisita negli anni, la conoscenza dell'ambiente e dei vari personaggi, il presidente possa essere ancora una risorsa. Anche nel calcio dilettantistico abbondano mercenari bravi a spillare quattrini all'ingenuo di turno. Certo che il calcio potrà essere il primo banco di prova per il nuovo sindaco, nel dimostrare la sua capacità d'influenza nell'imprimere una sterzata positiva.
Autore: Francesco Del Rosso
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