Due falsi operai Enel truffano decine di anziani
MOLFETTA – 14.2.2002
Decine di persone, per lo più anziane, vengono raggirate in questi giorni da due falsi operai dell’Enel i quali, con la scusa di revisionare i contatori, si fanno consegnare somme di denaro non dovuto.
I due truffatori vanno in giro in tuta e valigetta da lavoro, fingendosi operai con tanto di tessere e documenti, naturalmente falsi, si introducono nelle abitazioni dei malcapitati e sostengono di dover riparare i contatori che, a causa del loro cattivo funzionamento, provocherebbero aumenti nelle bollette della luce. Fingono poi di operare sul contatore e alla fine del “lavoro” chiedono una somma di 300mila lire o di 154 euro e 94 centesimi, promettendo un risparmio sicuro sulla prossima bolletta.
I carabinieri sono sulle tracce dei due truffatori e invitano i cittadini a non far entrare in casa gente estranea, che presenta documenti falsi. Tra l’altro, come l’Enel, ha più volte specificato (è scritto anche sulle bollette), nessun dipendente è autorizzato a incassare denaro: i versamenti vanno fatti tutti attraverso il conto corrente postale. Inoltre, tutti i costi di eventuali reali riparazioni vengono addebitati sulla bolletta successiva e anche a veri operai Enel non bisogna mai consegnare denaro.
Già in passato si erano registrate truffe di questo genere: nel febbraio del 2001 due giovani eleganti con l’immancabile valigetta, si presentavano come impiegati comunali, con tanto di tessere con lo stemma di Molfetta e, in cambio di una somma di denaro, promettevano l’esonero a vita della tassa dei rifiuti.
In conclusione, meglio non aprire la porta a sconosciuti o a chi mostra documenti poco convincenti e soprattutto mai consegnare denaro, anche se si tratta di veri dipendenti comunali, perché in nessun caso gli enti autorizzano prelievo di denaro, che va sempre versato attraverso gli appositi canali pubblici: poste, banche, sportelli comunali ecc.
Michele de Sanctis jr.