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Dopo primarie. I partiti dell'Unione cercano una posizione comune
24 dicembre 2005

MOLFETTA 24.12.2005 Sembra quasi che al centro sinistra molfettese discutere piaccia, non pago dell'estate trascorsa a stilare il Documento politico-programmatico dell'Unione, con riunioni fatte anche il giorno di Ferragosto, ora si gioca le vacanze natalizie, ritrovandosi sera dopo sera, senza nemmeno tombola e panettone, a cercare di capire come uscire dall'impasse in cui la coalizione sembra caduta dopo le primarie del 4 dicembre. Ieri sera, riunione anomala, convocata, a quanto è dato di sapere, pur in un certo clima di confusione, dai Socialisti autonomisti, fra gli ultimi arrivati nella coalizione, vale a dire da Pietro Centrone, anch'egli giunto da poco in questa formazione politica. Ad essa sono stati invitati solo i partiti dell'Unione, non i movimenti di Di Gioia, cosa comprensibile, visto che è di lui che si parlava, ma neppur quelli che hanno appoggiato Vito Copertino. Il tentativo pare sia quello di arrivare ad una posizione unitaria dell'Unione nei confronti delle primarie. Per esser ancora più chiari, cercare di far sì che l'eventuale ribaltamento del risultato avvenga ad opera di tutti i partiti e non solo di qualcuno di essi. Primarie che alcune formazioni, soprattutto i repubblicani di Franco Altomare e l'Udeur di Pino de Candia, per quanto preoccupato dalla notizie della federazione con la “Primavera pugliese” che, a livello locale, sarebbe a dire De Robertis, uno dei più fedeli sostenitori del Di Gioia, vorrebbero invalidare. I motivi sono quelli di cui si discute da giorni, Di Gioia non avrebbe rispettato le regole, anche se non si capisce cosa si aspetti a tirar fuori le prove e a esibirle al Comitato dei garanti, l'organo legittimato ad esprimersi a proposito e che ha sostanzialmente ratificato il risultato. Eppure sono passate tre settimane. E poi le accuse politiche, di cui più volte si è detto, di “inquinamento”, con il voto organizzato di settori del centro destra, accuse rispetto alle quali abbiamo già riferito la replica di Lillino di Gioia. Alcuni partiti, Comunisti italiani, Ds, Socialisti democratici, che hanno già assunto una loro posizione, hanno stanno sollecitando gli altri partiti, soprattutto Margherita e Rifondazione, ad assumere la propria, in modo tale che spossa capire con chiarezza cosa vogliono tutte le forze politiche dell'Unione. Fosse semplice, l'assemblea della Margherita, a quanto è trapelato, ha espresso degli umori, non certificati in una mozione ufficiale. Presa nella morsa non solo di una differenza di vedute fra i suoi iscritti, ma anche dalla rogna non da poco di doversi opporre ad un candidato, vittorioso alle primarie e che ieri, durante la sua conferenza stampa, ha letto tanto di congratulazioni del segretario regionale della stessa Margherita, Gero Grassi. Rifondazione di gatta da pelare ne ha un'altra. Le dimissioni di Gianni Porta, che si è assunto appieno la responsabilità del processo politico che ha portato alle primarie e che ritiene che il partito possa sì cambiare idea, ma solo attraverso un radicale rinnovamento del gruppo dirigente, non sono state né davvero respinte né davvero accettate, pare anche per la difficoltà di trovare un nuovo segretario. Insomma, soprattutto Margherita e Rifondazione vorrebbero che la decisione di non accettare Lillino di Gioia quella candidato sindaco fosse presa collegialmente, dall'Unione, in modo tale che a lui ed ai cittadini che, avendolo votato o comunque essendosi recati alle urne con l'idea che si trattasse del momento di scelta del candidato sindaco del centro sinistra, una motivazione si trovi assieme ed altrettanto si faccia per la condivisione delle responsabilità successive. Come già detto da Quindici on line , la riunione di ieri sera è stata considerata interlocutoria ed aggiornata, i singoli partiti si sono presi il tempo per fare dei “passaggi interni”, cioè per consultare gli iscritti. Pare un incubo, il succedersi di riunioni e riunioni, esatta prosecuzione di quelle che ci sono state per tutto l'anno e cui pareva che si fosse messo fine proprio con le primarie. Il tempo passa, le elezioni si avvicinano, il centro sinistra si divide, discute, litiga, la città sta a guardare, senza molto capire. Unico a goderci, il centro destra, che può anche permettersi il lusso di dare sfogo alle proprie divisioni interne, visto che il suo antagonista non riesce a capire che fare da grande. Lella Salvemini
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