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Dopo la bandiera nera, Molfetta nell'elenco delle spiagge negate
14 agosto 2005

MOLFETTA - 14.8.2005 Nuova brutta figura a livello nazionale della città di Molfetta. Dopo la bandiera nera ottenuta da Legambiente, ora tocca al primato per le spiagge negate, dove la nostra città viene indicata fra i primi posti fra quelle dove viene negata la libertà dei bagnanti. "Quindici" è stato l'unico giornale a denunciare gli abusi fatti sulla costa dal lido Scoglio d'Inghilterra poi sequestrato e dissequestrato, al Bahia (nella foto) e agli altri scempi sulla costa, ma soprattutto questi lidi negano ai bagnanti non abbonati alla struttura, l'accesso al mare. E il piano spiagge, anzichè prevedere una maggiore apertura alle spiagge libere, come ha fatto la vicina Bisceglie, con la realizzazione di una meravigliosa spiaggia con servizi, punta a privatizzare tutto. Legambiente traccia anche un allarme erosione per le spiagge italiane. Ogni anno il mare, infatti, si mangia un metro dei litorali sabbiosi del Belpaese. L'Sos per l'assottigliamento delle coste è stato lanciato nel corso della manifestazione “Festambiente”, in corso fino al 15 agosto a Rispescia (Grosseto) con una prima mappa delle spiagge "negate" ai bagnanti. Privatizzazione, difficoltà di abbattere le barriere architettoniche e, appunto, la stessa erosione, secondo l'associazione “stanno rendendo sempre più difficile, anno dopo anno, trovare spiagge libere dove bagnarsi e prendere il sole senza pagare”. A limitare la libertà dei bagnanti, secondo Legambiente, è anche la privatizzazione della costa. “In Puglia, ad esempio - sottolinea - interi tratti di costa, dal litorale di Bari a Otranto, da Molfetta a Trani, sono negati anche dalla cementificazione scriteriata sul demanio. E non è diversa la situazione in Toscana, e precisamente all' Isola d'Elba, dove è un susseguirsi di spiagge sottratte alla fruizione pubblica”. Legambiente denuncia in proposito “l'occupazione di tratti di arenile superiori a quanto consentito da parte di stabilimenti balneari”, e i casi di “titolari di licenze per affittare sdraio e ombrelloni che occupano le spiagge come se avessero una concessione”. Ma a contribuire all' affollamento delle spiagge, “con bagnanti sotto il sole serrati come sardine - osserva Legambiente - contribuisce anche la difficoltà di abbattere le barriere architettoniche”. A questo proposito l'associazione ricorda che solo il 48% delle spiagge di ben 250 località presenti nella Guida blu di Legambiente e Touring Club ha servizi e strutture tali da rendere agevole e piacevole la permanenza dei portatori di handicap. Con l'occasione gli ambientalisti denunciano che "anche questo sarà un Ferragosto negato per la gran parte di quei 3 milioni di persone diversamente abili in Italia".
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