Dopo il restauro, restituito alla città il Monumento ai Caduti di Cozzoli
Torna un pezzo di memoria a Molfetta. Sulle note del “Silenzio” è stato fi nalmente scoperto, dopo i lavori di restauro, il Monumento ai Caduti, opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli. La statua, realizzata per commemorare le vittime del primo confl itto mondiale, è tornata all'antico splendore, e delle note tracce biancastre dovute all'ossidazione del bronzo non vi è più traccia. Il monumento è stato scoperto dal sindaco Antonio Azzollini e dal vescovo, mons. Luigi Martella, i quali, dopo una breve cerimonia religiosa, che ha visto anche la benedizione della statua da parte del prelato, hanno preso a turno la parola. “E' un giorno luminoso, si restituisce alla pubblica società questo luogo centrale, un atto che cade alla vigilia del 4 novembre, giorno della commemorazione di tutti i Caduti”, ha iniziato il vescovo. “Che le guerre siano soltanto un brutto ricordo. Ma in qualche parte del mondo, ancora si continua a fare guerre. La civiltà dei nostri tempi deve rendersi conto di quanto esse siano dannose”. Mons. Martella ha concluso il suo intervento con un motto, fatto proprio dai Papi Paolo VI, Giovanni XIII e Giovanni Paolo II: “Con la guerra, tutto è perduto. Dobbiamo essere tutti costruttori di pace, e la pace signifi ca crescita umana. E' uno dei più alti valori. Auguriamo quindi a questa città di poter godere sempre giorni di serenità, progresso, e pace, nei cuori e nelle famiglie”. Il sindaco, dopo aver ringraziato il restauratore Giuseppe Vittorio, la Ikonos che ha eseguito il restauro, e l'ing. Vincenzo Balducci, si è rivolto ai presenti: “Restituiamo alla città un vero e proprio capolavoro. L'avvenimento di oggi si inserisce in un percorso di celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di Giulio Cozzoli. E' solo la prima tappa: seguiranno una serie di mostre, oltre all'esposizione della Maddalena, che grazie agli eredi di Cozzoli sarà di nuovo alla vista della cittadinanza, insieme ad alcuni bozzetti inediti dell'artista”. Azzollini si è poi addentrato in quelli che sono i signifi cati del Monumento ai Caduti: “I volti di quei soldati sono la raffi gurazione plastica di quel che ha detto Sua Eccellenza. Paura e orrore: chi ha fatto, chi ha vissuto la guerra grida più forte di tutti il suo 'Mai più'. L'orrore della guerra è stampato su questi volti, i volti di una generazione intera segnata”.In chiusura, il sindaco, aprendo la discussione al contesto della Villa Comunale si è lanciato anche in un ardito annuncio: “La volontà, casse comunali permettendo, è quella di ricostruire il Vecchio Gazebo, com'era nel suo progetto originario”, parlandone come di un suo “rovello di tutti i giorni”. Nell'attesa, Molfetta torna a godere uno straordinario monumento, con il quale un artista unico ha voluto omaggiare la città che gli ha dato i natali.
Autore: Vincenzo Azzollini