MOLFETTA 11.04.2206
A Molfetta ieri sera si è festeggiato solo nella sede di Forza Italia a Corso Dante. A cominciare dal primo pomeriggio, perché indipendentemente dai risultati menzogneri degli exit poll, la vittoria del partito a livello locale si è profilata netta, appena dopo lo scrutinio dei primi seggi del Senato.
Nelle altre sezioni di partito, sconforto, ansia, difficoltà di staccarsi dalla valutazione della situazione a livello nazionale per concentrare lo sguardo sulla realtà cittadina.
Forza Italia risulta la formazione politica con maggior consenso a Molfetta con il 35,68% al Senato e il 33,78% alla Camera.
In genere i dati elettorali vengono letti nel raffronto con le precedenti elezioni, per capire chi scende e chi sale nella hit parade dei consensi locali.
Cosa difficile in questo caso, sia perché rispetto alle politiche del 2001 è cambiata la legge elettorale, per cui le percentuali non possono essere confrontate in maniera bruta, sia perché a Molfetta in qualche caso ha poco senso considerare le sigle dei partiti da una votazione all'altra, bisogna chiedersi tutte le volte quali personaggi politici c'erano allora dentro, soprattutto se si tratta di qualcuno dei grandi portatori di voti.
Rimandando, quindi, per analisi più approfondite al numerosi Quindici, fra qualche giorno in edicola, ci limitiamo ad alcune considerazioni generali.
Iniziamo proprio dalla vittoria di Forza Italia.
Se prendiamo come punto di riferimento i dati del proporzionale alla Camera del 2001, vediamo che allora questo partito ottenne il 30,51%, quindi si registra una crescita, che non avviene però, nei confronti dello schieramento opposto, quanto a danno degli altri partiti della CdL, An in testa, che cala alla Camera dal 16,88% del 2001 all'attuale 8,14%. In crescita appare l'Udc con il 5,68% rispetto al Ccd-Cdu di allora, al 4,14%, animato comunque da altro personale politico cittadino.
Sicuramente la presenza in lista dell'unico candidato locale, il Sen. Antonio Azzollini, ha avuto un suo peso.
Se il raffronto viene fatto, pur ripetendo che si tratta di sistemi elettorali troppo diversi, con le regionali dello scorso anno, Forza Italia appare ancora più in ripresa, perché allora ottenne appena il 12,54%, a fronte, però, del 15,88% di An e del risultato di De Cosmo, con La Puglia prima di tutto al 9,58%, sempre riconducibile alla Cdl.
Nel 2005 il Polo godeva anche del rotondo 11,28% del Nuovo Psi di Visaggio. Raggruppando tutte queste formazioni, allora il centro destra ottenne alle regionali in totale il 53.57%, ora al Senato il 52,87% ed alla Camera il 50,95%.
Come si vede, pur rimanendo inalterata la valutazione positiva sul risultato Forza Italia, si vede che in città gli equilibri in realtà sono rimasti sostanzialmente inalterati, e che, anzi, il centro sinistra non ha troppo da lamentarsi.
Ottiene un buon risultato la lista de L'Ulivo alla Camera, 9846 voti, pari al 29,12 %; se si sommano i voti che hanno avuto al Senato Ds, Margherita e Repubblicani europei, cioè i partiti che sono confluiti in essa, si ottiene il 25,61%, a dimostrazione che il simbolo ha tirato ed ha portato un suo valore aggiunto, miglioramento anche se si fa il raffronto rispetto alle liste nelle politiche 2001, sia pure con le cautele del caso.
Buon risultato, il migliore degli ultimi anni, dei Democratici di sinistra che al Senato ottengono il 9,49%, in crescita rispetto a tutto, al 6,79 della Camera nel 2001, e raddoppiando addirittura il 5% delle regionali dell'anno passato.
La Margherita ottiene al Senato il 15%, sostanzialmente la stessa percentuale delle regionali dello scorso anno, solo che questa volta alla lista sono confluiti anche i voti di Lillino di Gioia, che allora appoggiò La primavera pugliese con un buon 9,27% di risultato, appare in calo, invece, rispetto alle politiche del 2001, quando al proporzionale della Camera ottenne il 19,17%.
Tiene e migliora il suo risultato Rifondazione comunista con il suo 6,59% alla Camera a fronte del 5,82% del 2001 e del praticamente identico 6,56% delle regionali, nonostante i travagli dell'ultimo periodo a Molfetta.
Se si sommano i voti del centro sinistra, si ottiene alla Camera il 48.88% e al Senato il 47,94. Risultato migliore del 44,77 delle regionali dello scorso anno.
I politici locali sanno bene che per le amministrative la musica sarà un'altra, la presenza dei candidati a caccia di preferenze e il prevalere di scelte maggiormente legate al territorio rispetto a quelle ideologiche o condizionate dai dibattiti tv, potrà cambiare anche notevolmente i risultati di alcune forze politiche, per non dire della presenza di liste e movimenti tutti cittadini che convoglieranno i consensi in direzioni diverse da come è accaduto il 9 e 10 aprile.
Tuttavia, di qui si dovrà ripartire, e presto, visto che a Molfetta una campagna elettorale è finita, ma un'altra, quella per l'elezione del sindaco è ancora in corso.
Lella Salvemini