Recupero Password
“Don’t stop me now”: successo bis del musical, omaggio ai Queen e grande passione
15 ottobre 2019

Per chi aveva perduto la prima del musical “Don’t stop me now” dedicato ai Queen dall’Associazione Teatrarte ha recuperato un’occasione unica con la replica all’Anfiteatro di Ponente. Una replica che è valsa la pena anche rivedere (e c’era anche chi è tornato a rivederlo) perché è stato uno spettacolo di livello, dal quale si vedeva il grande lavoro che c’era dietro e la passione con cui tutti l’hanno eseguita dai registi agli interpreti, ai tecnici: un impegno corale che ha dato un indiscutibile risultato di qualità. “Yeah, I’m a rocket ship on my way to Mars, on a collision course. I am a satellite, I’m out of control”. Out of control (fuori controllo), proprio quando balliamo sulle note del nostro brano preferito, cantandolo a squarcia gola. Perché, si sa, questo è uno dei grandi poteri della musica. Tutti noi riusciamo ad esprimere tramite una canzone la nostra euforia, la tristezza, i nostri sentimenti, i nostri desideri. Che mondo sarebbe senza la musica? È questo lo scenario che hanno immaginato i ragazzi della compagnia Teatrarte di Molfetta, nel musical dal nome eloquente “Don’t stop me now”. Uno scenario posposto di 300 anni da noi quasi apocalittico in cui la Terra, chiamata ora “Pianeta Mall”, ha accantonato il rock e la musica dal vivo per far posto alla musica standardizzata e controllata dalla Global Soft. Il piano della perfida Killer Queen, a capo della società, è chiaro, eliminare il libero pensiero e spegnere i sentimenti. Le cose però non vanno come la donna crede, perché i Bohemians, un gruppo di ragazzi rappresentanti di una coraggiosa resistenza, interpretando i ricordi sconnessi di un dolce e strambo ragazzo, Galileo, riescono a scovare gli strumenti musicali finora scomparsi sulla Terra ed a far rinascere la musica dal vivo con tutta la sua magnifica potenza. Il file rouge del musical con la regia di Floriana La Forgia e diretto da Anna Maria Muti, è deducibile dal titolo, le canzoni di un mostro sacro della musica come Freddie Mercury ed i suoi fedeli compagni, i Queen. Galileo e la sua amica Scaramouche infatti prendono il nome proprio da uno dei più famosi brani della band britannica, non che uno dei capolavori più belli di sempre, “Bohemian Rapsody”. Il successo dei Queen, datato 1975, in esibizione corale è stato il finale perfetto. La rapsodia rincorsa per tutto il corso dello spettacolo è stata raggiunta. Ad impreziosire il musical le coreografie a cura di Marirosa Squeo, interpretate dai ragazzi di Hermanos Project. Il confronto con la voce di Freddie Mercury è complicato da reggere, avrebbe fatto tremare le gambe a più di un cantante navigato, ma i ragazzi di Teatrarte hanno tenuto botta in una maniera incredibile. E lo hanno fatto con passione, con quella passione che solo la musica è in grado di generare e trasmettere. Lo hanno fatto al grido di “Don’t stop me now”. © Riproduzione riservata

Autore: Daniela Bufo
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet