Don Grittani ricordato a 51 anni dalla morte
MOLFETTA – 20.5.2002
Don Ambrogio Grittani (nella foto), un altro prete dei poveri. Molfetta lo ha ricordato, a cinquantun'anni dalla morte. Era il sacerdote colto, appassionato professore di latino, laureato in lettere classiche presso L'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, ma il giovane sacerdote di Molfetta fu subito "quello che soccorreva i poveri, i malati, accoglieva gli anziani e dava ospitalità ai bambini".
Nel 1990 don Tonino Bello avviò il processo diocesano per la beatificazione di don Grittani. Quel processo si è concluso quattro anni fa, ma la causa di beatificazione è ancora in corso.
A Molfetta c'è traccia di don Ambrogio Grittani soprattutto nella casa di riposo per gli anziani a lui dedicata e nell'asilo che accoglie ogni giorno decine e dedine di bambini. Sono i risultati dell'Opera di don Grittani, che si è inaugurata a Molfetta oltre cinquant'anni fa, ma che si è radicata anche in altri contesti diocesani. A Maruggio, a Roma e anche oltre i confini nazionali (a Zheia, in Albania). Progetti, grandi strutture e numerose azioni di recupero delle mille povertà del mondo, portate avanti con tenacia dalle "suore di don Grittani". Sono le Oblate di san Benedetto di Labre, instancabili operatrici di accoglienza e ospitalità, a Molfetta come altrove. Il loro impegno non è solo a fianco degli anziani o dei bambini, ma anche a sostegno del difficile e delicato lavoro dei missionari. Soprattutto in Albania, dove, nei poverissimi villaggi del Kosovo o ai confini con la Macedonia, le Oblate hanno in varie occasioni portato conforto e testimonianze di aiuti concreti. Nella gestione di ospedali, nel rifornimento di viveri e nell'educazione dei più piccoli. E' successo anche non molto tempo fa, all'epoca della guerra in Kosovo. Don Ambrogio Grittani oggi è anche lì. Dovunque ci siano povertà e bisogno.
Tiziana Ragno