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Domani la struggente processione dell'Addolorata a Molfetta A cura dell'Arciconfraternita della Morte comincerà alle 16 e si concluderà a mezzanotte
13 marzo 2008

MOLFETTA - Domani coinciderà con il Venerdì di passione, giorno importante per la religiosità dei molfettesi in quanto si terrà la prima ed unica processione quaresimale in vista di quelle della settimana Santa. Ore 15.45. Il sagrato dinanzi al Purgatorio e lo spazio circostante brulicheranno di gente. La porta della chiesa si schiuderà e compariranno la Croce, i due lumi, il paliotto, portati dai confratelli incappucciati dell'Arciconfraternita della Morte e lo stendardo dell'Associazione femminile portato dalle donne. La Croce comincerà ad avanzare mentre la processione grazie ai “mazzieri” comincerà a disporsi. Verrà posizionato il baldacchino sul sagrato mentre gli occhi della gente saranno puntati sul buio interno della chiesa cercando di scrutare qualcosa. Il silenzio sarà assoluto, assolutamente mistico, quasi a richiamare angoli di un passato ormai remoto della storia cittadina. (Le foto sono tratte dal blog del dott. Stanzione (http://www.lamiasettimanasanta.net) che ringraziamo). Ore 16. Nel buio assoluto del Purgatorio cominceranno a farsi strada fievoli e tremolanti luci al suono cantilenante del Vexilla. Il baldacchino verrà sollevato mentre il simulacro della Beata Vergine Addolorata comparirà con il suo viso pallido sul sagrato gravando sulle spalle di quattro confratelli incappucciati. Ad un cenno del maestro, la banda squarcerà il silenzio, intonando la marcia funebre del noto compositore molfettese Vincenzo Valente, “Lo Sventurato”. Il viso della Madonna si concederà ai suoi fedeli con tutto il suo dolore, con gli occhi gonfi di lacrime rivolti al cielo alla ricerca di un sollievo divino. Il suo cuore trafitto da un pugnale di dolore, il dolore più lancinante e terribile, il dolore di una madre che sa di aver perduto il proprio figlio, per sempre. Nella sua mano un fazzoletto bianco di pizzo per asciugare le lacrime. La folla farà il segno della Croce mentre la Madonna comincerà ad avanzare fra due ali di confratelli e consorelle dirigendosi verso la città vecchia. La pietra viva degli edifici del centro storico, le chianche in terra, il rumore delle scarpe nere dei confratelli che per l'occasione saranno tirate a lucido, il profumo incessante della cera delle candele, il suono triste e misterioso del Vexilla e infine la Madonna che si farà strada sfiorando i balconi. La processione, preceduta dal “Temmure” che intonerà il sinistro ti-tè, detto “u scroumme” in molfettese, dopo il centro antico attraverserà la parte più nuova della città, ripercorrerà, come da consuetudine, il suo antico itinerario che sarà poi dopo una settimana circa, rispettivamente venerdì e sabato santo, quello delle processioni dei Misteri e della Pietà. Durante la processione si alterneranno per portare a spalla l'Addolorata quattro confratelli per tratto, che, come da tradizione, saranno tre: il primo dal Purgatorio a Piazza Immacolata, il secondo da Piazza Immacolata alla chiesa di S. Teresa, il terzo dalla chiesa di S. Teresa al Purgatorio. Dopo ogni cambio, i confratelli portatori si scambieranno auguri e raccomandazioni e probabilmente a qualcuno di essi, provato ed emozionato per aver avuto l'onore di aver portato la Madonna sulle proprie spalle, scapperà qualche lacrima. Intorno alla mezzanotte, tempo permettendo, la processione si avvierà a conclusione mentre i fedeli si accalcheranno per riuscire a intravedere lo sguardo di dolore della Madonna che verrà nuovamente inghiottita dall'oscurità del Purgatorio. Il simulacro, con il volto rivolto verso i fedeli, passando sotto al baldacchino scomparirà lentamente, mentre nell'aria risuoneranno le note sinistre dello “Stabat Mater” che ricorderanno la settimana Santa ormai alle porte. La porta del Purgatorio verrà chiusa e per i devoti si apre la settimana Santa, simbolo di rinunce e penitenze, ma anche colonna portante delle tradizioni della nostra città.
Autore: Francesco Tempesta
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