Domani Alessandro Di Battista, uno dei leader del Movimento 5 Stelle sarà a Molfetta. Un messaggio dell'ex sindaco Paola Natalicchio sul depuratore
MOLFETTA – Uno dei leader del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista sarà a Molfetta domani alle 17 a Torre Calderina, per promuovere il NO al referendum costituzionale e a parlare della depurazione delle acque.
Questa notizia ha spinto l’ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, a tornare sull’argomento della depurazione sulla quale la sua amministrazione di centrosinistra ha condotto una battaglia contro la bomba ecologica lasciata dall’amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini. E la Natalicchio rivendica un risultato di successo, con un impianto di depurazione che sarà pienamente operativo da ottobre:
«Leggo che nelle prossime ore il portavoce nazionale di 5 stelle, Alessandro Di Battista, sarà a Molfetta per rilanciare l'impegno del movimento sul no al referendum e per parlare del tema della depurazione delle acque. Ogni iniziativa pubblica che abbia a cuore il futuro del Paese e del territorio in città è la benvenuta e ho già evidenziato in varie occasioni il mio rispetto per il Movimento 5 stelle, con cui condivido appieno la campagna per il No al referendum e di cui ammiro la grande attenzione verso il tema della conversione ecologica e lo sviluppo sostenibile dei territori.
A Di Battista, però, da ex sindaco di questa città voglio ricordare quanto è stato fatto in questi tre anni sul depuratore di Molfetta. Voglio ricordare che nel 2013 l'impianto era una vera e propria bomba ecologica, tanto che la Procura della Repubblica lo sequestrò per grave malfunzionamento e io arrivai - come autorità sanitaria locale - ad autodenunciarmi provocatoriamente per reato ambientale, preoccupata per lo stato delle nostre acque, assai a rischio. In pochi mesi abbiamo preso in mano la situazione, grazie alla grande determinazione dell'Assessorato all'Ambiente e una grande sinergia con l'Acquedotto Pugliese.
In pochi mesi un impianto in cui non venivano più fatte manutenzioni, né correttamente smaltiti i fanghi, con uno scarico in acqua tal quale, ad altissimo inquinamento è passato su impulso mio e dell'allora assessore Rosalba Gadaleta dalla fallimentare gestione comunale alla gestione di AQP (salvando, nel passaggio, tutti i lavoratori), che ha riattivato le manutenzioni delle pompe, lo smaltimento dei fanghi e che ha progettato e appaltato i lavori di ampliamento dell'impianto, fermi da oltre un decennio.
Quei lavori sono quasi finiti. Ad ottobre l'impianto sarà pienamente funzionante. E questo è un risultato di cui sono molto fiera, frutto di mesi e mesi di silenzioso lavoro, grazie al quale la salute della nostra depurazione e delle nostre acque è ben diversa da quella di 1.000 giorni fa.
Vorrei che si desse atto, con onestà intellettuale, che siamo stati i primi dopo numerosi cicli amministrativi ad affrontare di petto la questione della depurazione delle acque. I primi anche a riattivare la collaborazione con il Consorzio Bonifiche per il rilancio di una cattedrale nel deserto che si chiama impianto di affinamento delle acque reflue per usi irrigui in agricoltura, opera costruita con i fondi europei e poi abbandonata e degradata come abbandonato e degradato era il nostro depuratore.
Se anche l'impianto di affinamento potrà tornare a funzionare ad uso e consumo dei nostri agricoltori, un giorno, sarà solo grazie al fatto che abbiamo rimesso in piedi il depuratore.
Vorrei anche ribadire, a costo di essere impopolare, la mia posizione sulla condotta sottomarina, che è ben diversa da quella dei 5stelle. Io credo che la condotta sottomarina vada fatta. In sicurezza e migliorando al massimo il progetto dell'opera. Ma credo che l'idea di non far più scaricare le acque dei depuratori di zona in battigia, convogliando gli scarichi in mare aperto, sia giusta. Questo garantirebbe un miglioramento della balneabilità nella zona costiera di Torre Calderina, che ha la vocazione di un'oasi naturale e che ad oggi, tra Cala San Giacomo e il Lido Nettuno, è interdetta alla balneazione.
Restituire alla città un'ampia fascia di balneabilità, a valle degli ultimi orti costieri periurbani, è un'occasione che va perseguita con determinazione. Continuare a scaricare in battigia, invece, rischia di condannare quella zona dall'alto valore paesaggistico a un destino di divieto di balneazione, alta torbidi delle acque e bacino costante di scarichi anomali.
Su questa ultima battaglia sfido i 5stelle a un impegno comune e determinato.
Alle spalle di Torre Calderina, a una manciata di chilometri in linea d'area, abbiamo una delle aree industriali più importanti del Meridione d'Italia. Insieme agli imprenditori, ad AQP e al Consorzio Asi siamo impegnati in questi mesi in una campagna per il contrasto agli scarichi anomali delle attività produttive.
Come Consorzio Asi, anche grazie al mio impegno nel consiglio d'amministrazione, abbiamo finalmente, dopo anni di chiacchiere al vento, investito oltre 60mila euro in un sistema automatico di campionatura che possa perfezionare le nostre azioni di contrasto nei confronti di tutte quelle imprese che non depurano correttamente i reflui e non smaltiscono correttamente gli scarti di produzione. I lavori sono stati fermi per mesi, appaltati a giugno e conclusi a fine luglio.
Al nostro fianco c'è anche l'Associazione Imprenditori, che ha promosso una vera e propria campagna per la conversione ecologica della zona industriale molfettese. Nessun discorso sulla depurazione a Molfetta, infatti, può essere fatto senza impostare un ragionamento integrato sul ciclo di depurazione delle acque che tenga anche conto dell'altissimo livello di complessità dell'argomento in relazione al nostro agglomerato industriale.
A Di Battista allora dico di mantenere alta la guardia sulla depurazione sul nostro territorio, sapendo però che da alcuni mesi abbiamo già accelerato su questo argomento e che la partita è complessa e si gioca soltanto coinvolgendo tutti gli attori sociali che portano addosso, ciascuno per sé, un pezzo di responsabilità per risolvere il problema: Comune, ASI, imprenditori, Acquedotto Pugliese, Autorità Idrica Pugliese e Regione Puglia. Rimbocchiamoci le maniche e insistiamo nella vigilanza e nel controllo, ma senza demagogia e senza pensare che siamo all'anno zero delle politiche, perché così non è. In ogni caso, in bocca al lupo al Molfetta Meetup per la buona riuscita dell'iniziativa».