Domani a T.ES.L.A. Molfetta presentazione del libro “La Bari siete Voi”
MOLFETTA - La Bari siete Voi sbarca a Molfetta! Il 24 Gennaio a partire dalle ore 19 presso la nostra sede sociale in Via Tenente Ragno, 62 presenteremo il libro “La Bari siete Voi”, un progetto nato da un'idea di Mirko Cafaro e Cristiano Carriero edito dalla casa editrice Gelsorosso. Alla presentazione interverranno alcuni degli autori, tra cui Danilo Calabrese, e sarà ospite anche il nostro concittadino ed ex calciatore biancorosso Angelo Terracenere.
Una “straordinaria stagione fallimentare” si conclude nel giugno 2014: una squadra della seconda serie di calcio italiano, l’allora A.S. Bari, una squadra senza presidente e nell’occhio del ciclone dal punto di vista economico, veleggia in zona playout sino a gennaio, gravata per di più da diversi punti di penalizzazione. Successivamente scatta qualcosa e, contemporaneamente alle sedute del processo fallimentare, la stessa squadra, data da tutti per spacciata e destinata alla retrocessione, da luogo ad una rimonta indimenticabile nel girone di ritorno, giungendo al settimo posto e qualificandosi per i playoff.
Una stagione senza abbonati, che ha visto meno di 1000 presenze nei momenti più bui, si è conclusa con il tutto esaurito nella semifinale di andata contro il Latina.
Parte da qui, o meglio qui si conclude, il progetto di “Che Storia la Bari”, di tifosi e tifose giovani e meno giovani pronti a dare il proprio contributo di vita vissuta lungo quei cinque mesi.
All’alba della nuova stagione e del’insediamento della nuova dirigenza nasce il progetto de “La Bari siete Voi”, un viaggio nella storia e nelle storie di alcuni dei calciatori biancorossi che più emozioni hanno saputo regalare al pubblico dell’Arena della Vittoria prima e al San Nicola dopo.
Dall’introduzione di Cristiano Carriero: "[...] E così iniziamo a pensare: ma se dovessimo scegliere 30 giocatori da raccontare, che rappresentino gli ultimi 30 anni, noi chi sceglieremmo? Non vi nascondo che di nomi ne sono venuti fuori cento, e che è stato difficilissimo selezionare una rosa di campioni.
Ognuno di noi ha espresso un desiderio: chi voleva raccontare il tacco di Cassano, chi le magie di Maiellaro, chi il dribbling di Bergossi. E ancora gli slalom (non sempre riusciti) di Guerrero, i goal di Protti e Tovalieri, i goal sbagliati di Raducioiu. Uno che la gloria è andato a prendersela da qualche altra parte, come tanti che a Bari hanno preso più fischi che applausi. Salvo rivelarsi campioni altrove.
Ecco perchè non abbiamo scelto i più forti, ma le storie più affascinanti delle ultime tre decadi.
Perchè questo stacco temporale? Perché a raccontare la storia della Bari ci sono già persone più autorevoli e preparate di noi.
Noi vogliamo trasmettervi, esclusivamente, ciò che abbiamo vissuto. Le nostre storie hanno ancora il sapore del Borghetti e del ragù della nonna.
Sarebbe stato difficile fare una classifica di chi ha lasciato il ricordo indelebile sul campo, abbiamo preferito, come nel nostro stile, parlare di ricordi, palloni incastrati sotto le marmitte, panini con la brasciola e bomber (nel senso di giubbotti, quelli che si indossavano in curva nord) inguardabili."
Crediamo che la cultura sportiva, perseguita per definizione in un ottica antirazzista (“A Bari nessuno è straniero, nemmeno Guerrero”) di rispetto dell’altro, sia una cultura che non debba avere “tessere” per poter entrare in uno stadio o in un palazzetto, che non debba vedere “barriere” tra chi segue e chi pratica lo sport e che, con un occhio al domani, sappia recuperare oggi i valori del calcio popolare di ieri.