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Diritto di superficie e di proprietà, mezzo flop Adesioni del 70% (solo con acconti): incassato appena un milione di euro
15 novembre 2004

La proposta del Comune di risolvere in un colpo solo il conguaglio del costo dei suoli relativi alle 167” del '71 e '82 e l'eliminazione dei vincoli di proprietà, ha scatenato una serie di polemiche e colpi di scena. Era inevitabile, sia perché ormai ogni cosa è buona per “buttarla in politica”, sia per la complessità della materia che si presta a varie interpretazioni tecniche e giuridiche. Se il Comune pensava che con una semplice lettera dai toni perentori, percepita da alcuni come una sorta di cartella esattoriale, i cittadini avrebbero fatto la coda per pagare quanto richiesto, ha sbagliato i conti. I cittadini quando si tratta di mettere mano al portafoglio vogliano vederci chiaro. La proposta Sulle cooperative delle 167 dei decenni passati pendeva ancora il saldo sul costo dei suoli espropriati dal Comune, a seguito di numerosi contenziosi definiti di recente, costate alle casse comunali circa 50 miliardi di vecchie lire, i cosiddetti debiti fuori bilancio. Insieme al conguaglio sul costo dei suoli espropriati, il Comune ha proposto di risolvere anche la questione della piena proprietà sia per le cooperative che hanno costruito in diritto di superficie che sui propri terreni. In pratica, coloro che avrebbe aderito entro il 31 ottobre, avrebbero saldato entrambe le cose con la riduzione sulla somma totale del 60% per il 1° Piano di Zona 167 (Comprensorio di Levante, Ponente e Mezzogiorno), del 20% per il 2° Piano di Zona (zona di mezzogiorno, provinciale per Terlizzi) e del 30% per le aziende insediate nella Zona Artigianale. Per linee generali la proposta è allettante. Certo si possono contestare gli errori, si possono rivedere le procedure, approfondire le singole situazioni, chiarire a chi conviene e a chi no, ma francamente respingere a priori il tutto ed invocare una sorta di prescrizione ci sembra troppo. Le polemiche Tutta la materia fu definita nella delibera consiliare n° 16 del 29-30 marzo scorso, un atto subito contestato sia dalle opposizioni che dai cittadini interessati che evidentemente non si sono fidati dei conteggi elaborati dal Comune. Accanto a ciò ha pesato anche la scoperta, da parte degli interessati, dell'obbligo di versare all'improvviso dai 4 ai 6 mila euro. Per la verità con un ordine del giorno presentato in Consiglio, il sindaco qualche marcia indietro l'ha fatta (dilatazioni più ampie dei pagamenti, ricalcalo delle somme depurate dalle spese legali e risarcimenti danni, e le finalità degli importi che avrebbe incassato), mostrandosi possibilista verso eventuali modifiche delle delibera n°16, in base alle adesioni, confermando però la data del 31 ottobre. Nonostante ciò la polemica è salita di tono. Addirittura il movimento “Ambientalisti” ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, ritenendo illecita la citata delibera e ravvisando un'ipotesi di truffa, per le errate procedure utilizzate dall'Amministrazione comunale. I cittadini interessati indecisi a chi dare ascolto nell'avvicinarsi della data del 31 ottobre, si sono fatti furbi “mettendosi a parte civile”. In pratica, in molti hanno aderito versando acconti di poche decine di euro, tanto per rivendicare un domani le riduzioni proposte. Dai primi dati risulta che oltre il 70% (972) delle cooperative in diritto di superficie hanno aderito alla proposta, di cui la metà (590) hanno versato dai 25 ai 500 euro: una miseria rispetto alle auspicate entrate del Comune, che non è riuscito a fare cassa. Il corvo A colorare il tutto, il colpo di scena di una lettera taroccata, con tanto di stemma comunale, fatta circolare in città a firma (falsa) del responsabile del provvedimento Antonio Visaggio, in cui si comunicava che la legge che permette con un'indennità di trasformare il diritto di superficie in proprietà e l'eliminazione dei vincoli sulla piena proprietà, era stata abrogata dalla Corte Costituzionale, ma il Comune comunque non avrebbe restituito le somme degli acconti. Una lettera ovviamente falsa, però presa sul serio sia dal sindaco che dal responsabile del procedimento Antonio Visaggio il quale ha presentata denuncia contro ignoti. Gli altri Seguendo le polemiche su questa faccenda, sembra che le parti in causa siano il Comune e i beneficiari delle passate “167”. Invece c'è un terzo soggetto, ossia quei cittadini che non hanno usufruito dei benefici dell'edilizia pubblica e che assistono attoniti a questa querelle. Se è vero che il Comune per acquisire i suoli ha sborsato cifre superiori a quelle incassate dalle cooperative, alla fine chi deve pagare? Per l'Amministrazione comunale spetta ai beneficiari saldare il conto, anche perché le cooperative sanno sapevano di avere un conto in sospeso. E' difficile non essere d'accordo, soprattutto se l'alternativa è la beffarda idea di far ricadere il tutto sulla fiscalità generale. Francesco del Rosso francesco.delrosso@quindici-molfetta.it
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