Depuratore di Molfetta: autorizzato lo scarico. L'assessore Gadaleta: "Può passare all'Aqp"
Compiuti in 8 mesi i lavori di manutenzione straordinaria e tutti i passaggi necessari, mancati negli ultimi anni, per il ritorno della gestione dell'impianto dalla ditta Eurodepuratori, in fallimento, all'Acquedotto pugliese. Il Comune candida l'Oasi di Torre Calderina nel Patto città-campagna della Regione Puglia
MOLFETTA - "L'autorizzazione provvisoria allo scarico della Regione è arrivata. Siamo pronti a consegnare il depuratore di Molfetta all'Aqp, dando seguito agli accordi già avviati la scorsa estate. Un'emergenza decennale è terminata grazie alla collaborazione tra tutti gli enti coinvolti. Siamo orgogliosi di aver fatto la nostra parte". Così l'Assessore all'ambiente e all'urbanistica Rosalba Gadaleta (foto).
"Mercoledì, nella sede dell'Autorità Idrica Pugliese, ci sarà un vertice con Aqp e Regione Puglia per definire il definitivo trasferimento di gestione e per assicurare un passaggio di consegna che faccia proseguire speditamente i lavori di costruzione del nuovo impianto. Preoccupa la comunicazione del fallimento della ditta Eurodepuratori, già in liquidazione, ma gestiremo anche questa questione per definire i rapporti contrattuali pendenti", continua Gadaleta.
Ricordiamo che il depuratore di Molfetta è finito due volte sotto sequestro a maggio 2012, a seguito di una inchiesta per danno ambientale, e a luglio del 2013 dopo i rilievi dell’Arpa. A dicembre, a conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria realizzati da Aqp, gli scarichi sono tornati nella norma, come ha avuto modo di certificare la stessa Arpa.
"Inoltre – aggiunge l’assessore Gadaleta – abbiamo partecipato come Comune capofila insieme ai Comuni di Bisceglie, Ruvo e Corato all'avviso pubblico bandito dalla Regione Puglia per la redazione di uno studio di fattibilità sul patto città-campagna e sulla attuazione del Piano Paesaggistico Regionale (PPTR). L'idea guida è quella di valorizzare i segni di lunga durata del paesaggio agrario, per garantire un'agricoltura sostenibile e per incoraggiare le produzioni di qualità a chilometro zero. Disegnare, poi, un sistema di canali di deflusso tra le lame, le torri e i casali, dalla campagna al mare, che possa garantire il riuso delle acque e contrastare l'inquinamento legato agli scarichi dei depuratori, per migliorare la balneabilità della fascia costiera dell'oasi di Torre Calderina, area dal profondo interesse eco-turistico".