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Da Levante a Ponente
15 marzo 2016

Vincenzo D’Acquaviva, nato a Mola nel 1947, è autore di un volume di grande interesse: “La Marineria Molese nel ‘900: vicende e storiche e protagonisti: da Levande a Punende”, edito lo scorso anno da Vito Radio di Putignano. La Parte Prima consta di un breve excursus storico su alcuni punti salienti della storia marittima della cittadina, dagli antichi approdi, ai cantieri, al commercio, alla pesca, alle grandi migrazioni della gente di mare, costretta dalla mancanza di lavoro a cercar fortuna oltremare. La Seconda Parte, sicuramente la più importante del volume, riporta le testimonianze di una quarantina di marinai molesi, dai semplici mozzi ai comandanti, i quali raccontano le loro esperienze di lavoro, la vita di bordo, le alterne vicende della pesca. Molte le notizie sulle campagne di pesca nelle acque egiziane del Mar Rosso, fra le due guerre. Su quelle coste vissero e spesso prosperarono generazioni di molesi, instaurando con le popolazioni arabe buoni rapporti di reciproco rispetto. La Parte Terza narra la storia della Scuola Marittima Molese, diretta per molti anni da Domenico Brandonisio, rilevante figura di navigante ed educatore. Segue poi un capitolo dedicato alla cantieristica, un altro al porto e un altro, infine, alle lunghe lotte dei marittimi volte a migliorare le condizioni di lavoro. Per finire, D’Acquaviva ci offre un prezioso Lessico del Mare, strumento indispensabile per conoscere un mondo che per molti versi va inesorabilmente scomparendo. Il volume, di 527 pagine, si avvale di un notevole formato (cm 31 al dorso), di una solida legatura, ed un impianto tipografico di ottima ed equilibrata fattura. Innumerevoli le fotografie di corredo, che meritano da sole un discorso ed elogio particolare. Molto interessanti per noi le storie di marinai ed eventi della marineria molfettesi. L’autore ha trasfuso in questo libro, frutto di lunghe e faticose ricerche, la sua esperienza di lavoro e, soprattutto, il suo grande amore per il mare. Ma traspare evidente dalla lettura anche la sua vicenda di emigrato negli Stati Uniti, dove fu un punto di riferimento per i suoi concittadini, molti dei quali erano ex naviganti che si apprestavano ad imbarcarsi nuovamente. Insomma, un’opera lodevole che salva la memoria di un mondo di fatica, nostalgia, pericoli, che rischiava di scomparire nell’oblio. A Molfetta abbiamo un bellissimo Museo del Mare. A quando un insano amante dei venti e delle onde ripeterà per noi l’impresa di Vincenzo?

Autore: Ignazio Pansini
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