Covid, in calo i positivi a Molfetta: 605 contro il 697 di una settimana fa. Sconfitti e isolati i no vax: il 94% dei cittadini ha ricevuto le due dosi
MOLFETTA – Calano i contagi Covid a Molfetta. I nuovi casi positivi nella settimana 31 gennaio - 6 febbraio sono stati 605 contro i 697 della scorsa settimana. In discesa anche il tasso per 100mila abitanti: 1040,5, più alto della media dell'intera area metropolitana che raggiunge il livello di 978,3 abbattendo, dopo settimane complicate, il muro dei mille.
Bene anche le vaccinazioni, a dispetto dei pericolosi no vax, una minoranza ignorante e chiassosa, senza della quale la pandemia sarebbe già finita. A Molfetta sono stati vaccinati con la 1ª e 2ª dose il 94% dei residenti e l’86% con la terza dose.
Ecco il report completo diffuso dalla Asl.
Scendono costantemente i contagi da Sars-Cov2. Il monitoraggio della settimana tra il 31 gennaio e il 6 febbraio registra un tasso d’incidenza di 978,3 casi per 100mila abitanti, in calo del 20,5% rispetto alla settimana precedente e più che dimezzato (-54,6%) nel confronto con la rilevazione d’inizio gennaio, quando si era toccato il picco di 2.157,4 casi per 100mila abitanti.
La campagna anti-Covid nell’ultima settimana ha erogato oltre 38mila vaccini, un numero ancora rilevante se si tiene conto che attualmente la parte più importante riguarda i richiami “booster” e il completamento della copertura della fascia pediatrica, oltre ad una quota residuale ma significativa di prime dosi tra gli over 12: 16.515 da inizio gennaio, di cui 6.518 nel target dell’obbligo vaccinale (over 50).
Si viaggia verso il traguardo dei 3 milioni di vaccini. Attualmente il volume delle erogazioni si attesta a 2 milioni e 949.445, suddivisi tra 1 milione 117.442 prime dosi, 1 milione e 61.185 seconde e 770.818 “booster”.
Proprio sul versante dei richiami, la macchina vaccinale sta producendo il massimo sforzo per garantire la copertura alla più ampia percentuale di residenti. L’87% degli over 12, che hanno completato il ciclo primario quattro mesi fa, ha ricevuto anche la terza dose. Livelli elevati sono stati raggiunti in particolare tra gli ultraottantenni (97%), i 70-79enni (95%), 60-69enni (95%) e 50-59enni (92%).
Numeri in crescita costante si registrano anche tra le generazioni più giovani. L’87% del gruppo 40-49 anni è protetto con terza dose, così come l’81% dei 30-39enni, il 77% dei 20-29enni e il 60% dei 12-19enni.
Cresce ulteriormente, infine, l’adesione delle bambine e dei bambini tra 5 e 11 anni: il 55% ha fatto la prima dose, il 41% ha portato a termine la schedula vaccinale. Circa 20 punti in più dei dati nazionali, attestati rispettivamente al 35,4% con prima dose e al 22,1% con doppia dose.