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Così la processione della statua della Pietà dell'Arciconfraternita della Morte a Roma. Presentato l'evento dell'anno
15 maggio 2016

MOLFETTA – Sarà l’evento dell’anno. E non solo. Lo ha confermato il priore dell’Arciconfraternita della Morte, Pino de Candia, nel presentare, nella chiesa del Purgatorio di Molfetta, la manifestazione della processione della pietà a Roma prevista per domenica 22 maggio, alla presenza del vescovo della Diocesi mons. Domenico Cornacchia e del padre spirituale don Ignazio Pansini (nella foto: Giulio Pisani, il vescovo Cornacchia e Pino de Candia).

«Tenacia, volontà, collaborazione», sono i tre aggettivi citati dal priore dell’Arciconfraternita Pino de Candia per indicare il percorso che ha portato alla realizzazione di un sogno, che resterà nella storia centenaria della confraternita. Un evento storico per il quale già stanno arrivando messaggi dai molfettesi di tutto il mondo che, attraverso le processioni pasquali, si sentono legati alla propria terra di origine.
Il priore, che era accompagnato dagli altri componenti del direttivo Giulio Pisani e Pasquale Mancini, ha illustrato il percorso della Pietà, che verrà imballata con grande cura da una ditta specializzata, sotto il controllo della Sovrintendenza. La statua di Giulio Cozzoli ("la nostra grande bellezza", l'ha definita il priore) partirà da Molfetta sabato 21 maggio alle ore 7 per arrivare a Roma alle 14 alla Basilica San Giovanni dei Fiorentini. Dalle 18 la Pietà sarà esposta per fedeli e turisti.
Domenica 22 alle 7.30 ci sarà l’accesso alla Basilica e celebrazione della santa messa presieduta dall'arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati.
Dopo i controlli di sicurezza che verranno effettuati su tutti i confratelli in chiesa, partirà la processione per le strade di Roma, con le stesse modalità di quella che avviene il Sabato Santo a Molfetta: dal ti-tè alle marce funebri. Queste le strade di Roma che saranno attraversate: via Acciaioli, corso Vittorio Emanuele, largo Tassoni, via del banco di Santo Spirito, ponte Sant'Angelo, lungotevere Castello. Infine, l’ultimo tratto di via della Conciliazione che porta direttamente a Piazza San Pietro per l’incontro con Papa Francesco alle 11.30 in occasione dell’Angelus, durante il quale il Pontefice saluterà l’Arciconfraternita. Il percorso verrà diviso in 13 tratti, nei quali si alterneranno i confratelli che sono stati sorteggiati.
Il priore De Candia ha mostrato con orgoglio la centenaria medaglia d’argento raffigurante il simbolo dell’Arciconfraternita della Morte, che sarà donata al Santo Padre.
Il Museo Diocesano curerà visite guidate alle opere di Corrado Giaquinto che si trovano nella chiesa San Giovanni Calibita: un momento di arte molfettese a Roma.
«Non andiamo a Roma a fare una festa – ha precisato il priore – ma come pellegrinaggio per l’anno santo e momento di devozione. Bloccheremo la città per qualche ora, anche perché, grazie alla collaborazione dei molfettesi della Capitale (e ha ricordato Vito Cozzoli e il generale dei carabinieri Paolo la Forgia), siamo riusciti ad allungare il percorso della processione, inizialmente previsto per soli 400 metri. E’ stato chiesto un ennesimo sforzo economico ai confratelli, ma De Candia, mostrando un comprensibile orgoglio («Abbiamo portato il brand della Morte a livello internazionale») ha assicurato: «Non ve ne pentirete».
Alla presentazione dell’evento ha partecipato il vescovo mons. Domenico Cornacchia che, dispiaciuto di non poter partecipare per la coincidenza delle cresime («non si possono deludere decine di bambini e le loro famiglie») e dei suoi doveri pastorali, ha assicurato la sua presenza con preghiera e affetto, mostrando il suo compiacimento per il fatto che si parlerà di Molfetta e della sua devozione alla Madonna, con un evento che resterà non solo nella memoria, ma anche nei cuori. Il vescovo ha sottolineato come la processione nella città eterna, ripercorrerà le strade bagnate dal sangue dei martiri che rappresenta il seme del Cristianesimo.

In conclusione il priore ha donato al vescovo una foto che lo ritrae in preghiera davanti alla Pietà ripresa all’interno della chiesa del Purgatorio.

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