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Così fan tutti… anche loro. C'è anche l'autobus pubblico della Stp che passa col rosso
27 dicembre 2017

L’Italiano medio è un po' restio ad accettare/rispettare le regole del vivere civile.

Siamo particolarmente distratti nell’applicare le norme del Codice della strada: quella serie di nozioni che ci hanno inculcato, quando abbiamo frequentato la Scuola guida per conseguire la Patente. Ne facciamo di tutti i colori. Sorpassiamo dove non è consentito; superiamo i limiti di velocità imposti (ci sarà pure una ragione se qualcuno, su una qualunque strada, si sia preso la briga di stabilire che la velocità di marcia, in quel preciso tratto di strada, deve essere quello indicato dalla segnaletica); guidiamo con il cellulare fra le mani, costantemente ‘collegati’; non rispettiamo le corsie di marcia; parcheggiamo dove capita (in particolare occludendo i passi per i diversamente abili) e dove è più conveniente per le nostre necessità contingenti, fregandocene di quelle degli altri; passiamo anche quando il semaforo è rosso!

Di tutto e di più! E’ quasi uno sport, a chi la fa più grossa!

Una delle specialità più praticate particolarmente nei nostri territori è quella di arrivare ad un incrocio semaforico, con corsie preferenziali, per andare dritto o svoltare a sinistra, con tanto di doppia segnalazione semaforica, consiste (per fretta? o per non passare da fessi che seguono le regole?) nel cambiare corsia superando la fila di auto che vanno dritto, con il verde, e quindi immettersi su quella che svolta a sinistra ed ha la luce rossa, ma non ci sono auto in fila per svoltare: non solo si cambia corsia dove non si può (potrebbe, per noi), ma si transita col rosso, alla faccia di chi attende il suo turno in fila, sull’altra corsia.

Bari città, il 19/12 alle ore 19,38 circa, semaforo su via Napoli incrocio con via Amm. Caracciolo. Siamo in fila per superare l’incrocio e proseguire verso il centro. All’improvviso un autobus di linea della S.T.P. (del quale abbiamo rilevato la targa), arriva ad alta velocità, cambia corsia, si immette in quella di svolta a sinistra (con luce rossa!) e va dritto superando tutti procedendo, sempre a velocità molto sostenuta, verso il centro città! Svolta poi verso viale V. Veneto dove brucia un altro semaforo rosso. Dopo poche centinaia di metri, si arresta ad una fermata su viale V. Veneto (il conducente fa scender/salire passeggeri? Non è dato sapere, perché lo superiamo). Dopo poco, sempre a velocità sostenuta, ci ri-sorpassa e lo perdiamo di vista in zona c.so V. Emanuele/c.so Cavour). Il conducente aveva fretta? Non voleva passare da fesso? Riteneva stupide formalità il rispetto delle regole di guida di un veicolo pubblico?

Abbiamo detto che da noi sembra sia prassi… consolidata che noi automobilisti facciamo queste manovre spericolate impunemente, facendo finta di ignorare che potremmo anche causare danni anche seri a noi stessi, ma soprattutto agli altri. Tanto, la sfanghiamo nella maggior parte dei casi!

L’evento che stiamo descrivendo però è, come dire, un po' peculiare - e vediamo perché.

E’ un veicolo che trasporta persone ed è di proprietà di un Ente pubblico – Società Trasporti Provinciali. Il suo conducente, nell’espletamento delle sue funzioni, avrebbe la responsabilità appunto del trasporto in sicurezza dei passeggeri, oltre che del mezzo. Una leggerezza di comportamento del conducente di tale mezzo piuttosto grande e pesante, in caso di incidente provocato da comportamenti impropri del conducente medesimo, esporrebbe gli altri protagonisti del sinistro, a rischi molto seri per la loro incolumità, per non parlare dell’incolumità dei passeggeri trasportati.

Allora ipotizziamo che il veicolo – nella situazione descritta – non avesse passeggeri; possiamo osservare allora che il conducente si sia abbandonato a certi comportamenti (indegni di un funzionario investito della responsabilità, non solo del veicolo, ma anche dell’incolumità dei passeggeri) quando non aveva nessun passeggero a bordo.

E’ allora una bizzarra situazione – da studio psicologico, crediamo! Questo signore si comporta così, solo quando non è caricato di altre responsabilità, se non quella del mezzo in uso. Dunque possiamo anche pensare che sia la sua indole… innata (quella di guidare come se fosse in un autodromo, durante una gara automobilistica); quindi nell’espletamento delle sue funzioni di conducente (responsabile) di mezzi con persone a bordo, deve reprimere la sua indole innata? Chissà che stress aggiuntivo!

E pensare che anni fa, con un provvedimento lodato da più parti e, nell’intento di limitare le famigerate ‘stragi del sabato sera’ (giovani che tirano per la notte, a volte bevendo; poi si mettono alla guida e a volte provocano gravi incidenti) le Autorità istituirono i DISCO BUS: veicoli pubblici che avrebbero il compito di raccogliere la gioventù del sabato sera che più o meno esagera, per condurla… sana e salva nei luoghi d’origine.

I piloti di aerei civili, i conduttori di treni, i capitani di navi, i conduttori di veicoli pubblici, in generale, dovrebbero essere selezionati – per garantire l’incolumità degli utenti, per quanto possibile – sulla base di un severo autocontrollo!

Sarà così?

© Riproduzione riservata

Autore: Tommaso Gaudio
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