Cose dell’altro mondo! Non so come meglio definire quello che è successo negli ultimi giorni: Francesco che dialoga in prima persona con Eugenio!
Il 7 Luglio ed il 7 agosto scorsi, il giornalista (ex Direttore e fondatore del quotidiano La Repubblica) Eugenio Scalfari ha scritto due articoli, ponendo alcune domande al Papa, riguardanti temi di Fede, etici e morali. Cosa abbastanza consueta, visto che anche in altre occasioni ha scritto o parlato di questi argomenti, sia in modo generico, sia anche rivolgendosi ad altri Uomini di chiesa, ma con pochi riscontri diretti, alle sue enunciazioni.
Eugenio Scalfari, uno dei maestri del nostro giornalismo ha, nei confronti della Fede, delle idee un po’ “conservative”, in parole povere è un non credente. Ma, pur nella sua condizione, vive il tormento dell’Uomo che, pur non avendo la Fede, cerca le ragioni della Fede. Ed è perciò che non disdegna di intrattenere (lo ha fatto privatamente e pubblicamente, in molte occasioni) con Personalità ecclesiastiche e Studiosi, rapporti di amicizia e dialogo. In particolare con il compianto cardinale Carlo Maria Martini, al quale lo legava un rapporto di particolare affetto; ciò che faceva sì che frequentemente, specialmente negli ultimi anni di vita del Prelato, si incontrassero per dialogare e confrontarsi su etica, morale, sociale, Fede e quant’altro. Da quanto si capiva dai resoconti (libri, articoli) di tali incontri, nessuno dei due ovviamente modificava il proprio atteggiamento verso i temi discussi con rispetto reciproco per le posizioni, ma entrambi cercavano altri incontri per continuare ad arricchirsi spiritualmente.
Francesco papa, già cardinale Jorge M. Bergoglio, un Papa come ebbe modo di dichiarare Lui stesso durante il saluto dopo l’elezione al Pontificato, venuto dall’altro Mondo, sin da subito si è contraddistinto per una carica di umana genuinità assolutamente inconsueta per il “VICARIO DI CRISTO IN TERRA”. A memoria, personalmente non ricordo alcun Papa che si sia comportato come fa Francesco, anche nelle occasioni definite ufficiali. E’ una Persona – secondo il mio modesto parere – che, stando ai canoni consolidati di etichetta comportamentale dei Pontefici che lo hanno preceduto (nella mia vita ne conto sette), disdegna la pompa magna sancita dal Cerimoniale vaticano per la persona del Papa; non abita l’appartamento pontificio ma consuma i suoi pasti e vive in un Convento all’interno delle mura vaticane (Santa Marta), accudito da Suore; sembra si muova, non già con l’auto ufficiale del Papa, ma in una utilitaria bianca!
Le sue omelie, anche per uno come me che è …un po’ lontano dalla Fede, sembrano molto dirette. Più che indicare, prescrivere, imporre, cerca l’ascolto, cerca il contatto diretto con l’Uomo ed i problemi – tanti – che affliggono l’Umanità. Non che i suoi Predecessori non lo facessero, ma i loro comportamenti erano sempre inquadrati nella ferrea Etichetta dottrinale della Chiesa e delle sue Gerarchie: erano, secondo me, diversi. Il Papa tutto sembra voler fare tranne che indossare (metaforicamente parlando) i panni del Monarca assoluto, quale storicamente un Papa è. Persino l’ultima Enciclica: Lumen Fidei, concepita dal predecessore Papa Ratzinger, completata da entrambi, con l’imprimatur di pubblicazione di Francesco, sembra essere stata un po’ modificata, forse apportando all’Enciclica stessa l’impronta “Francescana”. Sta sicuramente portando una “dolce rivoluzione” nelle stanze dal felpato silenzio della Città del Vaticano. I Cattolici, i Credenti, credo di non sbagliare, tutti sono piacevolmente stupiti ed affascinati da questa novità che sta scardinando millenni di canoni comportamentali, non sempre comprensibili perfino dai Credenti più convinti.
Da anni il Mondo ed in particolare l’Italia si dibattono in una crisi planetaria. Da noi, stiamo assistendo a situazioni drammatiche: I poveri sono sempre più poveri ed avvertono sempre con più violenza la crisi. I benestanti l’avvertono un po’ meno ma, forse neanche loro se la passano tanto bene. I disoccupati e gli inoccupati (giovani, in particolare, che non hanno mai avuto un lavoro e che vedono irrimediabilmente compromesso il proprio futuro) sono a livelli percentuali altissimi. L’Industria cerca di mantenere le posizioni faticosamente raggiunte dopo anni di sacrifici e crescita. Le statistiche parlano di cifre sconvolgenti di attività imprenditoriali, specie medio piccole, che chiudono. Le Famiglie stentano sempre più a gestire il proprio bilancio, anche a causa della perdita di lavoro del principale percettore del reddito.
La Politica (ovvero, quello che ne rimane) è in totale confusione: si sono persi i fondamentali; la Gente non crede più nella capacità della classe politica di gestire la crisi e di farne uscire il Paese. In questi momenti, che definire drammatici non è un’esagerazione, ascoltiamo più notizie su lotte intestine allo stesso Partito, per la leadership dello stesso o per lotte di correnti. Per l’attitudine di gruppuscoli politici di apparire, non tanto per apportare quelle risorse intellettuali che aiutino a gestire la crisi, ma essenzialmente per potersi ritagliare il pezzettino di potere che consenta loro di negoziare con gli altri. I problemi (personali) di un leader politico stanno pesantemente condizionando, e non da ora, la vita della Nazione; tutto questo con un continuo e snervante gioco di ricatti e contro ricatti, “giocati” sulla pelle degli Italiani. Non esiste più una ”ideologia” (brutto termine, ma non me ne viene un altro) dominante. Esperimenti di nascita di nuove formazioni/movimenti che avrebbero dovuto servire, nei piani dei loro fondatori, a riportare la fiducia nell’istituzione POLITICA, sono miseramente naufragati grazie alle ragioni sopra esposte ma soprattutto al fatto che il massimalismo (o minimalismo, dipende da come la si guarda la faccenda) predomina sugli interessi dei Cittadini. Siamo alla paralisi più totale, con un Governo che nessuno dei Partiti che lo compongono avrebbe mai voluto veder nascere; Governo che pur nel mare magnum delle difficoltà in cui opera, cerca di mantenere un’immagine della Nazione che viene continuamente deturpata dai comportamenti sia dei singoli che della collettività.
Il Popolo “sovrano” è quasi all’abulia completa, sembra senza forza, sembra che ormai non abbia più interesse (e come potrebbe essere il contrario, viste le premesse) alle sorti ed al futuro dell’Italia. E’ frastornato da problemi miserandi e vede invece che i VERI problemi, quelli che incidono nella sua carne, sono accantonati in favore di problemi che non dovrebbero nemmeno esistere!
E poi? Che succede?
Succede che un Giornalista scrive dei pezzi, su argomenti inusuali per un giornalista …medio (lo ha già fatto altre volte). Succede che il Papa, il Successore di Pietro, il Vicario di Cristo, il Capo della Cristianità cattolica, risponde ai suoi quesiti. Lo fa con una dolcezza sconvolgente, con argomenti che penetrano il cuore, non carichi di nozioni dogmatiche, ma carichi di un’umanità singolare. Riconosce esplicitamente dei concetti che fino a ieri erano mal digeriti dalle Gerarchie: molto esplicito il richiamo alla separazione dei poteri; altrettanto esplicito il riconoscimento che l’Assoluto dei dogmi deve coniugarsi con il Relativo della vita di ogni uomo, sempre nella ricerca della verità e del bene supremo. Pregevolissimo, trovo il richiamo alla Società civile che deve coniugare la Giustizia nella Solidarietà, alla ricerca di una Pace indispensabile, pur nel rispetto delle diversità. Infine, il nocciolo della questione: un non credente commette peccato (nell’accezione canonica)? La replica di Francesco: “il peccato, per chi non ha fede, c’è quando si agisce contro coscienza!
Sarà questo evento riconosciuto come una rivoluzione, non solo dagli “addetti ai lavori” ma anche e soprattutto rilanciato dai media mondiali, un primo, fondamentale passo verso una riflessione generale sulla vita e sul rapporto con il Trascendente?
L’auspicio sembra essere quello! Io l’ho considerato come una ventata di aria fresca e pulita che ha in parte spazzato via il miasma della rassegnazione, dell’abulia generata dagli eventi davvero miserabili che stanno scandendo la nostra vita, ma anche dalla perdita di alcuni dei valori umani che, la situazione di drammatica instabilità che viviamo, ha generato in molti di noi.
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Autore: Tommaso Gaudio