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Convegno nazionale sulla sicurezza della donazione di sangue
21 maggio 2002

MOLFETTA 21.5.2002 “Qualità e sicurezza della donazione di sangue:gli esperti di medicina trasfusionale a confronto”, questo il tema del XXXV convegno nazionale di medicina trasfusionale che si terrà a Lecce, all'Hotel Tiziano, dal 1° al 6 giugno, a cura della Simti, Società Italiana di Medicina trasfusionale e Immunoematologia. Il convegno vuole approfondire, grazie al contributo dei maggiori esperti, italiani e stranieri, le problematiche che caratterizzano oggi l'intero percorso trasfusionale, dal donatore al malato. La qualità e la sicurezza della terapia trasfusionale sono temi che meritano rilievo particolare. Come ricorda il presidente Simti, Giuseppe Aprili: «Ci siamo trovati e ci troviamo a fare i conti con un significativo aumento dei fabbisogni trasfusionali che non è certo frutto di scarsa attenzione all'appropriatezza della richiesta ma che correla direttamente con l'incremento dell'attività sanitaria in una popolazione sempre più anziana; inoltre assistiamo a una preoccupante stagnazione di una raccolta di emocomponenti che, da un lato, mostra evidente incapacità di sostenere l'aumento dei consumi, dall'altro, rende sempre più difficili i già del tutto precari meccanismi di compensazione tra Regioni. E' evidente come in uno scenario così complesso, molto articolato e frenetico nel suo divenire, il Sistema sangue del nostro Paese, per essere pari alle sfide di crescita che lo attendono, si deve dotare di strumenti nuovi e più adeguati, in termini culturali innanzi tutto, in termini organizzativi e anche in termini economici». I dati statistici rilevati a cura dell'Istituto Superiore di Sanità relativi agli anni 1999-2000 (nel 2000 i dati sono quelli preliminari) permettono di constatare che il numero dei donatori in Italia dal 1999 al 2000 è sostanzialmente stabile (+3%) e si attesta intorno a 1 milione e 300 mila. Un'analisi della distribuzione regionale del totale dei donatori pone in evidenza una preoccupante diminuzione nelle Regioni come Lombardia e Veneto che tradizionalmente presentano un alto numero di donatori e un incremento nelle regioni meridionali (Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Le unità di sangue raccolte in Italia sono state 2 milioni e 26 mila, e, sostanzialmente, pur con qualche problema, hanno garantito l'autosufficienza; il plasma raccolto è stato pari a 599 mila litri mentre ne sarebbero occorsi altri 360 mila per raggiungere l'autosufficienza. Nel 2000 i dati che rilevano il fabbisogno reale di sangue a livello regionale dimostrano peraltro che l'autosufficienza non è ancora stata raggiunta da parte di numerose regioni e in particolare da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia. Inoltre una indagine conoscitiva effettuata dall'Istituto Superiore della Sanità per valutare i bisogni di sangue per il 2002, ha permesso di ipotizzare che il numero di unità di sangue che le altre Regioni italiane potranno fornire a queste Regioni carenti non sarà verosimilmente sufficiente per coprire le loro necessità. Alla luce di questa previsione risulta evidente la necessità di avviare un grande progetto di impegno civile, di solidarietà, di progresso scientifico che consenta di garantire per i prossimi anni alla Medicina e alla Chirurgia del Paese la necessaria disponibilità di sangue per offrire il meglio della terapia trasfusionale a tutti i malati che ne avranno bisogno. Il XXXV Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale offre una occasione di incontro tra gli esperti di medicina trasfusionale di grande utilità proprio per perfezionare gli obiettivi e gli assetti organizzativi del “Sistema Sangue italiano”: donatori, istituzioni e operatori del settore, in numero superiore a 1.000, saranno presenti a Lecce nell'intento di ottenere una informazione efficace e tecnologicamente avanzata per garantire al Paese la ottimizzazione della risorsa sangue. Adelaide Altamura
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