“Contratti di quartiere”: strumento riqualificazione del territorio
Nuove chance di riqualificazione per il centro antico di Molfetta e il rione Catacombe. E' quanto si propone l'amministrazione comunale con la partecipazione al bando di gara regionale per i “contratti di quartiere”. Si tratterebbe, in pratica, di ottenere finanziamenti per infrastrutturare, migliorare la domanda abitativa e favorire l'integrazione sociale in zone della città che presentano più di un problema.
La regione Puglia ha messo a disposizione circa 89 milioni di euro per finanziare dai 18 ai 22 “contratti di quartiere”, per un importo massimo di 5 milioni di euro ciascuno. Si prevede che saranno un centinaio i comuni pugliesi che concorreranno. Fra questi quello di Molfetta che ha affidato al gruppo coordinato dall'architetto Manco, vincitore di un apposito bando di gara, la stesura del progetto.
Quella del “contratto di quartiere” è, almeno nelle intenzioni del legislatore, una forma di urbanistica partecipata. Infatti, l'assessore Uva, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, ha dichiarato che sono state riprese le relazioni dei laboratori messi in atto dalla precedente amministrazione, incontrati imprenditori, scuole, associazioni ed anche i rappresentanti di “Agenda XXI”, proprio nell'ottica di un'elaborazione dal basso. Anche se i tempi stretti hanno, nei fatti, ostacolato un reale coinvolgimento dei cittadini dei quartieri interessati. Alla fine l'impressione, insomma, è che la partecipazione sia stata più virtuale che reale.
Atteggiamento contestato anche dalla minoranza, al momento dell'approvazione del progetto in Consiglio Comunale, indispensabile per la presentazione alla Regione. Il complesso incartamento è stato consegnato ai consiglieri solo alle 14.00 del 29 marzo, mentre la seduta consigliare è iniziata alle 16.30. Anche gli esponenti della maggioranza non hanno potuto far a meno di ammettere che il loro voto favorevole si qualificava come un “atto di fede”.
Al gruppo di progettazione l'amministrazione ha chiesto di elaborare una proposta che andasse nella direzione della riqualificazione urbana dei due quartieri, della dotazione di servizi, anche della sperimentazione, per esempio di impianti di energia alternativa.
L'architetto Manco ha spiegato che il progetto messo a punto mira anche alla riqualificazione sociale, ne è prova la scuola elementare che sarebbe situata nel centro storico e servirebbe ambedue le aree. Il “contratto di quartiere” prevede anche l'intervento dei privati, che debbono entrare nel progetto con almeno il 35% di capitale.
Lella Salvemini