Contesa la carica di vice sindaco
Ancora in corso le verifiche della Commissione elettorale centrale
MOLFETTA - Aveva promesso di essere fulmineo il neo sindaco e senatore Antonio Azzollini nella composizione della nuova squadra di governo ed invece, a quanto pare, anche lui è incappato nella ragnatela di richieste e veti incrociati da parte dei pur non numerosi partiti che compongono la sua coalizione.
Un classico quando si deve decidere come distribuire il potere. Gli appetiti crescono e sono difficilmente conciliabili.
Data per certa per lo scorso fine settimana, la nomina degli assessori è slittata di giorno in giorno, ma pare che domani “o tutt'al più sabato”, rivelano fonti vicine al primo cittadino, la riserva debba essere sciolta.
I nomi sono quelli che Quindici on line ha già anticipato, tranne qualche novità di rilievo. Pare, infatti, che siano in picchiata le quotazioni di Pino Amato, che probabilmente dovrebbe accontentarsi, dicono, di qualche “posto di sottogoverno”. La carica di Presidente del Consiglio comunale, invece, viene rimpallata fra le varie forze politiche che preferiscono piuttosto un assessorato, non solo offre più ampi spazi di manovra, ma consente di far scattare, per le dimissioni di chi è chiamato a questo ruolo, nuovi consiglieri dalla lista, che chiaramente premono perché ciò avvenga.
La questione più scottante si dice sia quella della nomina del vice sindaco.
Il bon ton politico prevede che venga assegnato alle seconda forza della coalizione, visto che la prima ha già espresso il sindaco, cioè, come si dice da giorni, a Carmela Minuto dell'Udc.
Non concorda Enzo De Cosmo, di Molfetta prima di tutto, che la rivendica per la sua lista e nello specifico per Mimmo Corrieri.
Su questo scoglio si è arenata, prima ancora del varo, la nave della nuova amministrazione.
Toccherà al sen. Azzollini trovare la soluzione che accontenti tutti o imporre con un atto di forza la sua decisione.
Intanto, continua in Comune il lavoro della Commissione elettorale centrale che sta effettuando il controllo sul risultato del voto. Si tratta in pratica di verificare che combacino i voti che i presidenti di seggio hanno comunicato al termine dello spoglio e che sono stati trascritti e immediatamente divulgati in internet dal Comune, con quanto riportato nei verbali stilati negli stessi seggi. Nessun problema per il sindaco, tanto che la proclamazione ufficiale è già stata fatta.
Anche il controllo dei voti ottenuti da ciascun partito non ha portato a ribaltamenti, per esempio la lista del Pri continua a precedere quella di Città per tutti, anche se il divario fra le due si è ridotto ad un solo voto, quello che consente alla prima di avere un consigliere e lascia la seconda a secco.
Invece, sono ancora in corso e richiederanno tempo i controlli relativi alle preferenze dei singoli candidati in lista. Anche lo scavalcamento di Maurizio Solimini come terzo nella lista di An ai danni di Raffaele Scherza, cosa che gli consente di diventare consigliere, non è ancora stato ratificato, ma risulta solo da controlli sui verbali effettuati dallo stesso Solimini.