MOLFETTA - «Recuperare il mosaico della città di Molfetta e i suoi standards di vivibilità». Così l’ing. Luigi Ranieri ha presentato al Consiglio comunale il Documento programmatico di Rigenerazione Urbana, proposto alla città di Molfetta lo scorso 27 giugno in un incontro pubblico. Fallito perché presente appena una ventina di cittadini, che certo non possono rappresentare le esigenze di una città di 60mila abitanti.
In quell’occasione furono distribuiti dei questionari e in poco meno di una settimana il Comune di Molfetta avrebbe dovuto raccogliere sul sito http://molfetta.dpru.it/ pareri, suggerimenti e richieste dei cittadini. Troppo limitato il tempo anche per elaborare un documento programmatico, come già Quindici aveva sottolineato in aula consiliare durante la presentazione, senza contare gli errori del server.
115 i cittadini che hanno risposto al questionario online pubblicato il 27 giugno (20 questionari scartati per delle “problematiche”), quasi mille accessi al giorno: poco più di 8mila accessi, un «ottimo risultato rispetto a altri Comuni», per l’ing. Ranieri, troppo poco per Molfetta. Il documento programmatico è ancora suscettibile d’integrazioni, ma sarà inviato alla Regione Puglia per la valutazione e la possibile approvazione quello ratificato in consiglio a maggioranza.
Dai dati raccolti, l’attenzione dei cittadini si è focalizzata su strade, sicurezza e mancanza di spazi di aggregazione. Sei gli ambiti per gli interventi di strategia integrata: centro storico, zona dell’espansione storica dei secc. XVII-XIX (Catacombe, Annunziata, Sant’Angelo, Corso Umberto, ecc.), fronte mare di Ponente e Levante, aree di espansione urbanistica a partire dagli anni ’70. Ma il DRU, a quanto pare, si concentrerà sul centro storico e sul fronte mare attraverso i Piani Integrati di Rigenerazione Urbana, previsti dalla L.R. n.21/08. Anche se ben altre sono le problematiche ambientali e urbanistiche di Molfetta: ad esempio, le periferie sono solo aree cementificate senza spazi verdi e aree a servizi per la collettività, dove avanza il degrado strutturale e edilizio.
Come sarà possibile recuperare le aree adibite a servizi, se a Molfetta manca un Piano dei Servizi? Come sarà possibile riqualificare il fronte mare di Molfetta, se esiste un Piano delle Coste ammuffito negli scaffali comunali? Potrebbero essere i P.i.r.u. un surrogato del nuovo Prgc, di cui Molfetta sarà comunque priva nel prossimo 2016, se non è stata avviata nessuna azione di tipo comunale? Infatti, il nuovo Prgc avrebbe potuto fissare gli interventi di riqualificazione delle aree degradate e marginali del centro urbano. Ma, come ha dichiarato l’ing. Ranieri, i P.i.r.u. «non comportano nessuna variante al Prgc o ulteriore cubatura», ma si integrano con quanto già approvato e prestabilito, intervenendo sull’edificato.
Opposizione astenuta. Perplessità del consigliere Gianni Porta (Prc) sull’effettiva partecipazione dei cittadini alla redazione del documento programmatico, se i numeri sono quelli dichiarati dall’ing. Ranieri. Del resto, la Legge Regionale sul DRU risale al 2008 e la delibera regionale è di aprile: perché le operazioni di consultazione della città non sono state avviate nei mesi passati?
Rinviata la firma del Pirp. Annunciata per lunedì mattina, è saltata la firma per i 4milioni del Pirp alla Regione Puglia con un messaggino dell’assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, all’assessore comunale, Pietro Uva: «Gentile assessore, le comunico che la prevista firma del protocollo di lunedì 4 non si terrà, ho inviato mail al sindaco, cordiali saluti».
«Immagino che sarà successo qualcosa, ma di solito si fissa una data alternativa - ha polemizzato il sindaco Antonio Azzollini - non vorrei si tratti di una ritorsione». Tutto rimandato sine die.
© Riproduzione riservata