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Consiglio Comunale di Molfetta: approvate le commissioni ma toni accesi sulle società partecipate
31 agosto 2017

MOLFETTA – Sembrava procedere senza scossoni la seduta del Consiglio comunale che nel pomeriggio di ieri ha decretato all’unanimità la costituzione delle commissioni consiliari permanenti, provvedimento previsto dall’articolo 23 dello Statuto comunale.

Sei le commissioni previste. La prima commissione (urbanistica, arredo urbano, lavori pubblici, casa e politica del territorio) è composta da Giuseppe De Nicolò, Vincenzo Spadavecchia, Antonio Ancona, Anna Sara Castriotta e Paola Natalicchio.

Paolo Ragno, Giuseppe Balestra, Rosalba Anna Secchi, Antonello Pisani e Antonello Zaza compongono la seconda commissione (attività economiche e produttive, ecologia, ambiente e igiene pubblica).

Nella terza commissione (personale, affari generali, pari opportunità, trasparenza, protezione civile e automazione) sono entrati Sergio De Candia, Rosalba Anna Secchi, Gianni Facchini, Carmela Minuto e Gianni Porta.

Componenti della quarta commissione (tributi, finanze, bilancio, patrimonio e municipalizzate) sono Luigi Tridente, Antonio Ancona, Giacomo Salvemini, Isabella De Bari, Fulvio Spadavecchia).

Alla quinta commissione (politiche sociali, solidarietà, volontariato e politiche giovanili) fanno capo Dario De Robertis, Nicola La Forgia, Maddalena De Gioia, Pino Amato e Gianni Porta.

Infine la sesta commissione (cultura, pubblica istruzione, sport, spettacolo e turismo) risulta composta da Leo Binetti, Nicola Piergiovanni, Giacomo Salvemini, Anna Sara Castriotta e Carmela Minuto).

Il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni ha comunicato che entro il prossimo 7 settembre le commissioni saranno convocate per eleggere i rispettivi presidenti.

Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato l’elezione della commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari.

Ogni consigliere comunale (Sindaco compreso) ha potuto esprimere una sola preferenza. Al termine della consultazione sono risultati eletti Giuseppe Balestra, con 15 voti e Pino Amato con 6 voti. Quattro, invece, le schede bianche.

Archiviata con grande velocità e fair play la prima parte del Consiglio comunale, la discussione si è incentrata sull’ultimo punto all’ordine del giorno: le determinazioni degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune e del Consiglio presso enti, aziende e istituzioni.

«Rituale provvedimento che si fa ogni inizio Legislatura. Il nostro regolamento lo prevede a venti giorni dall’insediamento del Consiglio… – lo ha definito il sindaco Tommaso Minervini che ha aggiunto – …quella che si propone è la pedissequa ripetizione della delibera dell'anno precedente in capo alle nomine del Sindaco riconducendo alla Legge quella che è la facoltà riservata – art. 50 del Testo Unico – al Sindaco, cioè al capo dell’amministrazione».

A sostegno di tale affermazione , il primo cittadino ha fatto riferimento a un analogo adempimento del Commissario straordinario che, alla luce dei nuovi statuti delle partecipate, ha decretato le nomine degli organismi direttivi.

«Il contenuto degli indirizzi è la copia esatta dei precedenti provvedimenti» ha concluso Tommaso Minervini.

Proprio sulla gestione delle società partecipate e su eventuali modifiche ai provvedimenti del Commissario straordinario la discussione si è animata (anche con qualche caduta di stile), vedendo contrapporsi non solo opposizione e maggioranza ma anche tra le diverse anime dell’opposizione (quella di centro-destra e quella della sinistra).

In primo luogo le opposizioni lamentano l’assenza di “indirizzi specifici”.

«Cosa sono gli indirizzi? Sono le finalità che l’amministrazione vuole raggiungere e le modalità con le quali intende perseguire tali finalità… Servono a delimitare il confine tra discrezionalità e arbitrarietà, perché so bene che sono nomine di fiducia» ha evidenziato Isa De Bari. Sulla stessa linea Pino Amato e Antonello Pisani.

Carmela Minuto ha chiesto quali siano gli orientamenti dell’amministrazione Minervini in merito alla gestione delle partecipate, se per ciascuna di esse si intende o meno nominare un consiglio direttivo o lasciare tutto nelle mani di un amministratore delegato.

«Lo statuto come approvato dal commissario prevede l’alternatività delle formule,è ovvio che sarà il Consiglio comunale a decidere» è stata la netta affermazione del Sindaco.

Nel suo intervento l’ex sindaco Paola Natalicchio ha preso le distanze dall’opposizione di centro-destra ma non ha risparmiato critiche, rimarcando (così come poi ha fatto anche Antonello Zaza) che le nomine di nuovi consigli di amministrazione delle partecipate potranno essere effettuate solo previe dimissioni degli attuali amministratori delegati che, in caso contrario, avrebbero diritto all’indennità sino alla scadenza del loro mandato, ossia fino al 2018, creando quello che ha definito un “danno erariale”.

Unanime la richiesta di dare centralità al Consiglio comunale nella discussione sul futuro delle partecipate.

A tale proposito il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale hanno confermato la volontà di dedicare la prossima riunione della massima assise cittadina proprio al futuro di ASM, MTM e Multiservizi e della loro gestione amministrativa. Lunedì prossimo, infatti, saranno convocati i capigruppo in vista di tale consiglio.

Ovviamente al termine della discussione il provvedimento è stato approvato con i sedici voti a disposizione della maggioranza, il voto contrario dei sei consiglieri di centro destra e l'astensione di due consiglieri di sinistra.

 @Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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