Conclusione positiva della settimana della legalità di Libera a Molfetta
MOLFETTA – Per la prima volta una delegazione di amministratori comunali (di maggioranza e minoranza) rappresentanti del presidio locale, insegnanti e studenti hanno rappresentato la città di Molfetta con il suo gonfalone alla XIX giornata dell'impegno e della memoria a Latina, in ricordo delle vittime delle mafie alla marcia in ricordo delle vittime della mafia. La delegazione è stata accompagnata dal sindaco Paola Natalicchio.
Ma la settimana della legalità ha avuto anche altri momenti di coinvolgimento e partecipazione nella settimana della legalità promossa dal Presidio Libera col patrocinio del Comune.
Per la prima volta nella storia del presidio locale, in vista dell'evento finale, si è pensato di dedicare più momenti variamente articolati ai temi propri dell'associazione, - l'educazione alla legalità, i beni confiscati e la memoria - con l'intento di estenderne la conoscenza sul territorio e sollecitare l'interesse e la partecipazione dei cittadini tutti, giovani e adulti, alle tematiche stesse.
Per quattro mattinate gli studenti degli istituti superiori del Liceo Classico e Scientifico, del Liceo Tecnologico, dei Professionali per le attività commerciale e delle attività marinare, per un totale di circa mille alunni , accompagnati da alcuni loro insegnanti, hanno assistito in attento e commosso silenzio allo spettacolo teatrale “U parrinu”, imperniato sulla figura di don Puglisi, vittima di mafia a Palermo, scritto e interpretato dal bravo Christian di Domenico, che ha conosciuto don Puglisi nella sua infanzia, quale amico di famiglia.
Nella serata di mercoledì 19 marzo il tenente colonnello Sandro Alverone della Direzione Investigativa Antimafia, dopo la proiezione di un video sull’ operato della D.I.A di azioni condotte contro le formazioni mafiose che infestano il nostro paese, ha tenuto una piacevole conversazione per un pubblico, molto interessato, sia pure non numeroso.
Il 21 marzo, primo giorno di primavera scelto da Libera nazionale, per commemorare di anno in anno in tutt'Italia le oltre novecento vittime innocenti di mafia, ha visto radunati sul sagrato della chiesa di San Bernardino, gli appartenenti al Presidio di Libera di Molfetta, rappresentanti del Masci, Agesci, Azione Cattolica, Liberatorio, Cgil, cittadini, amministratori e il sindaco Natalicchio per la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia della nostra regione. Non a caso la scelta del luogo che ha visto cadere sulla gradinata il nostro sindaco Gianni Carnicella, vittima di legalità.
La serata è stata conclusa dall’intervento del sindaco Paola Natalicchio che ha detto come la partecipazione dell’amministrazione comunale volesse testimoniare la vicinanza al mondo del volontariato e un patto fra generazioni per la difesa della legalità.
«Ho rimesso la bandiera di Molfetta sul pennone del Comune accanto a quella italiana e quella europea – ha detto Paola Natalicchio -. L’avevo trovata, stranamente, buttata in un angolo del Comune addossata ad una parete, ora la nostra bandiera sarà portata a Latina per la marcia sulla legalità, dove per la prima volta sarà presente Molfetta e questo è importante e dà un significato di discontinuità col passato. A Latina ci sarà una rappresentanza del consiglio comunale composta sia da consiglieri di maggioranza che di opposizione.
Dopo l’omicidio avvenuto al mercato occorre alzare la guardia, qualcuno riteneva che stessimo facendo del marketing quando parlavamo di legalità, ma noi facciamo sul serio. Le ferite degli anni Novanta sono tornate, sapevamo che sarebbero tornate e la risposta non è solo la maggiore sicurezza garantita dalle forze dell’ordine, con gli elicotteri che sorvolano la città e una cintura di sicurezza che il prefetto ha voluto assicurare a Molfetta (lo ha confermato nel recente incontro con la città, ndr).
La sicurezza più grande è quella che dobbiamo realizzare noi tutti: dalle associazioni ai ragazzi, dai dipendenti comunali alle famiglie. Voglio dire alla città che non abbasseremo la testa, vogliamo capire fino in fondo quello che è successo, senza girare lo sguardo dall’altra parte. Vogliamo capire la trama della criminalità organizzata che sta sul nostro territorio. E questo non solo per evitare episodi di sangue, ma per tutelare la nostra vita quotidiana e quella delle nostre famiglie.
So di poter contare su questa comunità e sono orgogliosa, fiera ed emozionata al pensiero di essere con la mia giunta comunale, i ragazzi, i docenti e marceremo per tutti i 60mila abitanti di Molfetta che credono nella forza della nostra comunità».
Un bilancio, dunque, positivo per il Coordinamento del Presidio Libera di Molfetta quello di quest'anno per i volontari del Presidio di Libera, che continueranno ad impegnarsi con scuole, associazioni, parrocchie, quartieri, amministrazione comunale, perché si faccia strada nella coscienza della città il bisogno e la voglia di legalità e di giustizia contro ogni corruzione, arroganza e prepotenza.
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