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“Con le parole, si danza” Onofrio Pagone al Liceo Classico Onofrio
15 aprile 2016

Preferisco iniziare dalle domande, anziché parlare a ruota libera del mio mestiere, un approccio insolito, quello del dott. Onofrio Pagone, che stupisce i presenti rovesciando un cliché nel dare subito la parola ai ragazzi del liceo Classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta. Il giornalista e scrittore barese è intervenuto ad un incontro per il Progetto “Incontra & orienta” per offrire a chi frequenta il Liceo guidato dalla Dirigente, prof.ssa Margherita Anna Bufi, ed è già nell’ottica della scelta universitaria, l’opportunità di conoscere esponenti di diversi ambiti culturali, così da orientarsi per il prosieguo della formazione, nella piena consapevolezza del senso globale della individuazione di un progetto di studi. Onofrio Pagone, 56 anni, comincia già dai tempi del liceo a collaborare con redazioni di giornali locali per poi, dopo la laurea, lavorare presso uffici stampa e periodici. Già innamorato del mestiere, inizia l’esperienza lavorativa all’agenzia di stampa Ansa, dove apprende a fatica regole di scrittura fin troppo rigide e, allo stesso tempo, affina la propria tecnica. Attualmente risiede a Bari dove lavora per “La Gazzetta del Mezzogiorno”, si cimenta con opere di narrativa e coltiva i suoi hobby: la fotografia e la musica (che definisce la sua musa). La sua attività di giornalista si è intrecciata recentemente con quella di scrittore, ha infatti pubblicato con Progedit ‘‘Per un giorno”, sette storie vere che tagliano trasversalmente il vissuto del giorno dopo giorno di ciascuno di noi. Attenendosi al tema della conferenza, ossia l’esperienza del giornalismo dal liceo alla professione vera e propria, Pagone ha definito il giornalista un ‘‘grande divulgatore’’ che ha una marcia in più nell’esposizione della notizia. Deve, in quanto tale, essere in grado di adattare la scrittura alla materia da trattare e di assumere un atteggiamento distaccato, quasi cinico, nella cronaca nera, in modo da non restare coinvolto emotivamente nelle vicende. In maniera del tutto naturale il punto focale del discorso si è poi spostato sulla lingua italiana della quale Pagone si dichiara innamorato ed afferma: “Con le parole, si danza”. La padronanza dell’italiano è, a detta del relatore, tutt’altro che scontata e può essere raggiunta solo eliminando ogni distinzione fra lingua scritta e parlata. Chi frequenta il liceo classico ha, in questo, una marcia in più. Il giornalista ritiene infatti che il Classico garantisca una formazione eccellente, poiché la stessa cultura classica permette di comprendere maggiori aspetti della vita e, dunque, gli orizzonti di chi si è confrontato con Catullo, Cicerone e Saffo sono decisamente più ampi rispetto a quelli di chi non ha mai studiato il greco o il latino. In particolare lo studio della grammatica greca e latina dà la possibilità di manovrare qualsiasi materia e, di conseguenza, di essere ben più efficienti dei computer ai quali troppo spesso ci affidiamo. Inoltre l’avvento di nuove tecnologie e dei social network ha fatto credere a chiunque di poter fare giornalismo, mentre, come afferma Pagone, l’informazione non si realizza nei blog su internet. Durante la conferenza sono opportunamente intervenute le prof. sse del liceo classico, in particolare la prof. Paola Spaccavento che ha presentato il dott. Pagone e il dott. Felice de Sanctis, direttore responsabile di “Quindici”, che per l’occasione ha portato due copie del giornale scolastico del Liceo Classico e Scientifico del 1968, intitolato ‘‘La Sveglia’’ e di cui è stato all’epoca direttore. Il relatore si è infine congedato rivolgendosi ai ragazzi, invitandoli a studiare, leggere e documentarsi il più possibile, e a non rinunciare mai a nulla in termini di concerti e spettacoli di qualsiasi tipo, poiché tutto ciò contribuisce a nutrire la mente ed arricchire il proprio bagaglio culturale.

Autore: Ivana Silvestri
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