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Con 28 indagati si chiude a Molfetta l’indagine "Appaltopoli"
Tra i nomi figurano l'ex assessore Caputo, l’ex funzionario Lisena e l'ex consigliera comunale Castriotta. Non c'è il sindaco Minervini (forse la sua posizione sarà archiviata)
25 giugno 2023
MOLFETTA
– Dopo due anni di indagini, si è chiusa l’inchiesta “Appaltopoli” che vide coinvolti nel giugno 2021 l’assessore ai Lavori pubblici Mariano Caputo, consiglieri comunali, politici, dipendenti comunali, imprenditori, arrestati o indagati, fra i quali anche il sindaco Tommaso Minervini il cui nome oggi non figura tra i 28 indagati attuali. Probabilmente la sua posizione verrà archiviata. Sono 22 le persone fisiche e 6 le società a cui la Procura della Repubblica di Trani contesta un presunto giro di tangenti in cambio di appalti per lavori di rifacimento di piazza Moro, dell'ex cementificio de Gennaro, i lavori di bitumazione stradali e il monitoraggio dei lavori del nuovo porto commerciale.
Questi i reati contestati a vario titolo: turbativa d'asta, corruzione, falso, depistaggio e peculato. In concorso tra loro ne rispondono l'ex assessore comunale ai Lavori Pubblici Mariano Caputo e suo fratello Giacomo, il dirigente del settore Territorio e Ambiente Alessandro Binetti, gli ex funzionari Vincenzo Balducci e Orazio Lisena, quest'ultimo assieme alla moglie, Ottavia Paola Antonucci, e l'ex consigliera comunale Anna Sara Castriotta.
Sette gli imprenditori e i progettisti coinvolti: Riccardo Di Santo, Andrea Ladogana, Valerio Di Gregorio, Domenico Tancredi, Paolo Conforti, Francesco Giovanni e Pasquale Ieva. Anche il presidente della commissione di gara di uno dei vari appalti presunti pilotati, Vincenzo Manzi, oltre a Maurizio Bonafede, Francesco Sancilio e altri figurano fra gli indagati. Le contestazioni si riferiscono al periodo che va da luglio 2018 ad agosto 2020. L’8 giugno 2021 i molfettesi furono svegliati dal rombo degli elicotteri della Finanza che dall’alto sorvolavano la città mentre le pattuglie delle Fiamme Gialle procedevano agli arresti, preceduti da notevoli sequestri di documenti dal Comune di Molfetta.
https://www.quindici-molfetta.it/operazione-guardia-di-finanza-per-corruzione-a-molfetta-arrestato-l-ex-assessore-mariano-caputo-indagato-il_50485.aspx
Secondo i pubblici ministeri Francesco Tosto e Giuseppe Francesco Aiello, i funzionari pubblici si sarebbero fatti pagare tangenti, denaro, regali e altre utilità, per favorire gli imprenditori «amici» nell'ottenimento degli appalti, dimostrando «una capacità di piegare ogni evenienza trasformandola in occasione di guadagno». Sul prossimo numero della rivista mensile “Quindici” approfondiremo l’argomento. © Riproduzione riservata
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voglio de caro
27 Giugno 2023 alle ore 14:43:49
Leggendo i risultati dell''indagine e le conclusioni a cui si è pervenuto, mi chiedo da cittadino : di quanto avveniva, il sindaco e tutta la giunta ( escluso l''assessore Caputo), non ne sapevano nulla? erano disattenti ? o hanno chiuso entrambi gli occhi? La Pubblica Amministrazione ha un ruolo importante nella vita di una città e chi più del Sindaco deve farsi garante della trasparenza, della correttezza , della linearità delle azioni dei suoi amministratori e dipendenti? Non penso che il sindaco debba avere solo un ruolo di controllo, poca cosa, ma deve avere un progetto politico ( con la giunta) che indirizzi le scelte perchè la città cresca socialmente, culturalmente ed economicamente soprattutto nella cura e nel rispetto delle regole comuni. A che serve un''amministrazione che non permette questo e soprattutto al suo interno opera per interessi che non sono solo per la città? Seguiamo le cronache: quanti amministratori scoperti nel malaffare! I cittadini sono sfiduciati e la scelta di non andare più a votare per scegliere chi "deve" mettersi a servizio della cittadinanza, la dice lunga. Si va lì per i propri interessi: sulla bocca di tutti. Auguro alla Giustizia di fare il suo corso. Non si può permettere l''impunità.
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