Comune, quanto mi costi: per il personale 11milioni di euro nel 2011 e aumenti quest'anno
Poco più di 11milioni di euro sborsati dalle casse comunali nel 2011 per la retribuzione del personale dipendente (tra impiegati, consulenti, premialità varie e abbondanti, agevolazioni e simili). Per di più, secondo le previsioni di competenza del bilancio di previsione, si dovrebbe registrare per il 2012 un aumento di quasi 570mila euro. Di male in peggio per il Comune di Molfetta che almeno per i prossimi due anni, di fronte alle nuove norme restrittive per il rispetto del patto di stabilità, dovrà affrontare non solo i buchi di bilancio che lascerà questa tragica gestione amministrativa (quasi 75milioni di debiti di finanziamento, funzionamento e per somme anticipate da terzi), ma anche gli strascichi di una pessima programmazione e gestione delle funzioni amministrative. Infatti, i costi del personale rappresentano quasi 1/4 dei costi della gestione del conto economico del 2011: è molto probabile che le assunzioni «a pioggia» degli ultimi anni siano state realizzate senza un razionale e prudente piano del fabbisogno del personale (integrato e modificato nel 2011), le cui lacune avrebbero anche impedito la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando per il concorso al Comando di Polizia Municipale di Molfetta. Tra l’altro, queste assunzioni sono sembrate a molti delle vere e proprie operazioni politiche per imbustare dipendenti. Se in altri Comuni mancano le figure dell’usciere, dell’addetto alle fotocopie, del porta-borse, del porta-fogli e porta- parola, del dipendente matrice, al Comune di Molfetta si sono moltiplicate le scrivanie e anche le macchinette delle bevande, parcellizzando in modo infinito le mansioni che potrebbero essere svolte anche da un solo dipendente. Senza dimenticare consulenze scadute e non ancora rinnovate (ma pagate) e diversi funzioni comunali e private svolte da ingegneri e dottori vari. Il rinnovo contrattuale dei dirigenti comunali ha aggravato la situazione, se, come ha denunciato l’opposizione in Consiglio comunale, il provvedimento avrebbe violato l’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009» (comma 28). Amara constatazione, ma è la dura realtà: un’amministrazione prudente e responsabile avrebbe di sicuro razionalizzato l’organigramma comunale, se, ad esempio, al Settore Territorio mancano professionisti in grado di redigere uno studio di fattibilità idrogeomorfologica (affidato a terzi privati). Le previsioni del bilancio pluriennale 2012- 2014 sono ancora più tragiche: gli uffici comunali prevedono variazioni in eccesso sui costi del personale (+170mila euro) e sulle prestazioni di servizio (+415mila euro). Un’anomalia se tra il 2011 e il 2012 le prestazioni di servizio potrebbero registrare un importante calo del -14%, con un risparmio di quasi 3milioni di euro. Un risparmio che, però, è stato previsto nel 2012 sulle funzioni di programmazione e controllo di gestione, sulla gestione dei servizi tributari e fiscali, sulla coordinazione della viabilità e dei trasporti e su alcuni settori sociali, in particolare cultura, turismo e servizi socio-assistenziali (prevenzione e riabilitazione, assistenza, servizi alla persona). In linea con il 2011, nel 2012 cresceranno le spese del personale per alcuni particolari settori, gli stessi che in questi ultimi 5 anni hanno caratterizzato l’attività amministrativa del Comune di Molfetta: segreteria generale (da 2milioni di euro nel 2011 a 2,9milioni di euro previsti per il 2012), gestione delle entrate tributarie e dei servizi fiscali (da 429mila euro nel 2011 a 523mila euro previsti nel 2012) e personale dell’ufficio tecnico comunale (da 995mila euro nel 2011 a 1,26milioni di euro previsti per il 2012). Insomma, una specie di fluttuazione finanziaria applicata ai conti comunali, molto pericolosa perché, essendo endogena, potrebbe determinare anche una fragilità finanziaria del Comune fino alla sua instabilità, come più volte Quindici ha sottolineato in questi mesi. Gli stessi residui passivi del consuntivo 2011 lasciano pochi margini di speranza e di azione amministrativa per i prossimi anni: 1,54milioni di euro per i costi del personale (763mila euro nel 2011) e 9,97milioni di euro per le prestazioni di servizio (4,5milioni di euro nel 2011). Ecco perché sarebbe necessario non solo rafforzare l’attività autonoma di controllo dell’OIV (organismo indipendente di valutazione) sul personale dipendente comunale, ma anche considerare alcune prescrizioni della Legge n.133/08 in materia di assunzioni e riduzioni del personale a tempo indeterminato. Tra l’altro, molti Comuni italiani hanno avviato dal 2012 una riduzione dei costi del personale, incidendo sulle risorse destinate a premiare il personale dirigenziale e non, ma senza toccare le retribuzioni. Misure corali necessarie, se alcuni enti locali sono già nel mirino del Ministero dell’Economia e delle Finanze per conti sospetti su spesa del personale, concorsi e avanzamenti compresi. Potrebbe toccare un giorno anche a Molfetta.