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Comparto 18, variante adottata. L'ultima parola all'Autorità di Bacino
15 dicembre 2011

Sbloccato il comparto 18, a sud dell’asse ferroviario tra via Terlizzi, via Berlinguer e Lama Martina. La Giunta Azzollini adotta la variante al Piano urbanistico esecutivo (approvato nel 2008 con delibera C.C. n.66), di cui Quindici aveva già discusso nel numero di settembre. Passato quasi un anno da quando nell’ottobre 2008 il Consorzio dei proprietari aveva presentato all’Uffi cio Tecnico del Comune di Molfetta la variante al Pue per superare non solo la diatriba tra Autorità di Bacino e Comune di Molfetta, ma anche i vincoli imposti dal Piano di Assetto Idrogeologico. Infatti, la nuova perimetrazione investiva alcune palazzine della maglia C (zona compresa tra il complesso edilizio Le Verande e Lama Martina, alle spalle della sottostazione elettrica). Favorevole il parere del dirigente ad interim del Settore Territorio, Enzo Balducci, in attesa dell’acquisizione dei pareri della Rete Ferroviaria Italiana per le distanze dal binario e della sottostazione elettrica, dell’AdB, dell’Uffi cio Tecnico Regionale (delibera G.C. n.212 lo scorso 7 novembre). La variante ha rimodulato la collocazione degli edifi ci nella maglia C, oltre al rondò tra il ponte vicinale Ser Nicola e le Samarelle (est maglia D), che dovrebbe collocarsi proprio dove il Comune ha installato la fogna bianca per drenare e scaricare nella lama le acque accumulate su via Berlinguer e nella nuova zona di espansione. Si rischia, forse, di creare una situazione simile al primo rondò della zona industriale? O di aggravare l’ostruzione dell’alveo da parte di via Berlinguer? IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Per sbloccare il comparto, sono state rimosse 2 palazzine di sud-est nella maglia C, perché incluse nella nuova pe r ime t r a z ione (area a ridosso di Lama Martina- Cupa, soggetta ad allagamenti in caso di forti e costanti precipitazioni). La variante dovrebbe ridurre (o mascherare?) il rischio. La maglia C non è collocata nella fascia di rispetto della lama? Infatti, l’art.142 del Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. n.42/04) vieta l’edifi cazione entro i 150m dall’alveo della lama. Ma, siccome Lama Martina «non è corso d’acqua pubblico iscritto negli appositi elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933,n.1775», si legge nella relazione di variante, decade quel tipo di vincolo. Dunque, è possibile edifi care anche nella fascia di rispetto. Ma è diffi cile immaginare le conseguenze del rivestimento impermeabile (strade, parcheggi, marciapiedi e coperture di fabbricati), che potrebbe anche aggravare la precaria situazione urbanistica e morfologica della zona, forzata già negli anni ’80 dall’edilizia selvaggia. Eppure, bisogna prestare attenzione proprio ai vari Regi Decreti, in particolare il R.D. n.1775/33 e il R.D. del 15 maggio 1902, in cui tra i corsi d’acqua compare prima la dicitura «Lama Marcinase e la Lama» (con la denominazione «Lama» si dovrebbe intendere l’attuale Lama Martina-Cupa), poi «Lama Marcinase o la Lama». Errore di stampa o concettuale? Cosa riportano i decreti e gli atti precedenti al 1902? Com’è citata Lama Martina- Cupa negli altri documenti di riferimento, se nel tempo ha assunto varie denominazioni? I DUBBI DI QUINDICI È stato rispettato quanto sancito dal Prgc per le zone omogenee B3? Che tipo di sorveglianza ha esercito il Comune di Molfetta? «In sede di formazione dello strumento esecutivo (il piano di comparto, ndr) - si legge nel Prgc - occorrerà concentrare il massimo delle cubature edilizie residenziali nelle aree site in contrada Samarelle, esclusa la lama, e Fondo don Carluccio, avendo cura di preservare il massimo dei servizi nelle restanti aree libere del lotto (quelle del comparto 18, ndr)». Il Pue sembra collocare, invece, la maggior parte delle cubature edilizie nelle «restanti aree libere» dell’ex Lotto 10 (maglie A-B, zona retrostante la stazione), con il rischio di intasare tutto il quartiere. Come saranno recuperati i manufatti industriali restanti, oltre all’ex Cementifi cio Sallustio? Sarà accentuata la sola cementifi cazione? La stessa riqualifi cazione paesaggistica del Pue resta un miraggio per l’assenza del Piano dei Servizi, fi ssato già dal 2001 nell’art. 5 delle NTA del Prgc. Sarà favorevole il parere dell’AdB per la maglia C, interessate dalla perimetrazione? E la Rete Ferroviaria Italiana consentirà di costruire a meno di 30m dalla rotaia più vicina ed entro la fascia di rispetto dell’elettrodotto della sottostazione elettrica? Saranno inclusi anche lavori di ampliamento e di sorveglianza per il sottopasso ferroviario?

Autore: Marcello la Forgia
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