Comparto 17, blocco urbanistico “permutanti” sul piede di una guerra legale
Punto all’ordine del giorno nel Consiglio comunale del 27 dicembre 2010, il piano particolareggiato di riqualifi cazione urbanistica e di risanamento urbano del comparto 17 (area alle spalle di Palbertig) è stato rinviato per ben tre volte, fi no alla convocazione dello scorso 7 febbraio. Non si sa se e quando sarà ripresentato in consiglio. Quindici aveva palesato la possibilità di uno scontro politico tra maggioranza e opposizione sulla questione. Indiscrezioni confermate dal time out dell’amministrazione Azzollini. Ma ora le contestazioni infi ammano tra i compartisti. «Gli uffi ci comunali hanno riferito che l’urbanizzazione del comparto è stata congelata, ma se è vero che le carte sono in regola, qual è l’intoppo che ne ha bloccato l’urbanizzazione? », la domanda dei 31 permutanti del comparto 17, i proprietari degli stabili e delle stalle del prolungamento di via Caduti sul Mare. «Chiediamo al sindaco Antonio Azzollini delle spiegazioni, vogliamo una doverosa risposta entro fi ne giugno prossimo, altrimenti saranno guai», il monito dei permutanti raccolto da Quindici. Possibile un’azione legale contro il Comune di Molfetta, se si arriverà ai ferri corti. Risanamento fattibile, ma bloccato. Da quasi 40 anni molte amministrazioni comunali hanno cercato di risanare l’area, senza successo di fronte al muro eretto dai proprietari. Negli ultimi anni è stato raggiunto un accordo con il Comune di Molfetta, cui è stata affi data la redazione del piano particolareggiato del comparto per «ammodernare la zona e rispondere alle esigenze urbanistiche della città». In assenza del piano di comparto d’iniziativa comunale, i permutanti ne avrebbero potuto assegnare la redazione a uffi ci privati, come sancito dalle Norme Tecniche di Attuazione del Prgc all’art. 7 («il piano di comparto può essere d’iniziativa privata, purché presentato dai proprietari di almeno il 30% delle aree interessate dal comparto»). È stata comunque favorita l’iniziativa pubblica, perché creduta migliore di quello privata (forse così non è stato). «L’iter burocratico è stato completato - hanno aggiunto i permutanti - ma l’attuale stallo urbanistico lascia irrisolti numerosi dubbi sull’operato dell’amministrazione Azzollini». Piena disponibilità dai permutanti, ma quali sono le intenzioni del Comune? Condizioni inaccettabili per la nuova area residenziale, «non vorremo che un giorno la città pensasse che siamo noi i colpevoli di questa situazione di degrado, perché continuiamo a appoggiare la bonifi ca dell’area». Promesse e snobismo. «Lo scorso marzo 2010, durante la campagna elettorale per le regionali, il sindaco Azzollini, il vicesindaco Pietro Uva e il candidato Antonio Camporeale hanno incontrato noi permutanti e le nostre famiglie con la promessa che nel giro di qualche mese (aprile-maggio 2010, ndr) il comparto 17 sarebbe stato portato in consiglio per avviare l’iter esecutivo - hanno raccontato a Quindici - ma questo non è avvenuto».Un incontro-pagliacciata, per i permutanti, «ci siamo sentiti gabbati, una mancanza di rispetto soprattutto per le famiglie e gli anziani proprietari di oltre 70 anni». Richiesto anche un incontro chiarifi - catore con il sindaco Azzollini mediante una lettera fi rmata protocollata il 28 febbraio, perché «inaccettabile» è «il continuo procrastinarsi di una situazione a proposito della quale perdura uno stillicidio di notizie che alimenta dubbi e perplessità sulle reali motivazioni, se istituzionali o personali, che spingono vari personaggi, a vario titolo, a impedire di fatto il normale iter amministrativo del piano» (estratto della lettera). Nella stessa si manifesta «la volontà di intraprendere tutte le azioni che si riterranno più opportune, nessuna esclusa, per ottenere quanto dovuto da questa amministrazione e per tutelare gli interessi legittimi». Anche in questo caso, nessuna risposta. Poca chiarezza. Assurdo silenzio da parte dell’amministrazione Azzollini. Qual è il vero motivo che impedisce la discussione in consiglio e il completamento urbanistico del comparto? «In questo intervento edilizio l’imprenditore […] entrerà in gioco [solo dopo] che il Consiglio comunale avrà reso edifi cale la zona mediante l’approvazione del piano particolareggiato», si legge nella relazione fi nanziaria del piano. Per cui, dopo l’approvazione, saranno individuati gli operatori economici «interessati a rilevare i terreni e a avviare le opere di trasformazione del territorio». Ci sono “particolari attenzioni” o “interessi privati”? Infatti, nella relazione tecnica illustrativa, non si riporta il numero dei fabbricati delle due aree private (6, invece, quelli dell’unica area pubblica). Inoltre, secondo lo schema di convenzione urbanistica, la cessione delle aree al Comune per le opere di urbanizzazione primaria, gli ampliamenti stradali e le attrezzature e servizi pubblici è gratuita, perché priva della volumetria edifi cabile (riservata in via esclusiva ai soggetti cedenti). Stanchi delle promesse mai mantenute, i permutanti sono sul piede di guerra per difendere gli interessi della città di Molfetta e di un intero comparto in attesa di bonifica urbanistica.
Autore: Marcello la Forgia