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Comitando Molfetta, incontro sulla socialità: “ecco come cambia il settore” dopo il disordine degli anni passati
Via al primo incontro del ciclo Agorà - la politica in piazza organizzato da Comitando alla presenza di politici e associazioni. Il vicesindaco Bepi Maralfa: “abbiamo riportato regole ed equilibrio in un settore prima dominato da interventi a pioggia. Ora tuteliamo davvero gli interessi delle fasce deboli”
25 settembre 2015
MOLFETTA
- Un incontro per fare il punto della situazione sullo stato di salute del welfare cittadino, per discutere di prospettive e futuri orizzonti di un settore spesso scosso da polemiche assai aspre e sensibilmente cambiato dopo due anni di amministrazione Natalicchio. E' partito a piazza Principe di Napoli con una serata dedicata alla socialità, il nuovo ciclo di incontri promosso dall'associazione Comitando e dal titolo
Agorà - la politica in piazza.
Presenti a rappresentare l'amministrazione l'assessore alle politiche sociali nonché vicesindaco
Bepi Maralfa
, e
Gianni Facchini
presidente della commissione politiche sociali, solidarietà, volontariato e politiche giovanili mentre a dar voce al mondo delle associazioni sono intervenuti
Nino Gadaleta
, Presidente dell'Auser e
Annamaria Caputo
, presidente dell'associazione Girotondo onlus (nella foto: Gadaleta, Facchini, Favuzzi, Maralfa, Caputo).
Dopo un intervento introduttivo di
Gabriele Vilardi
, il senso della serata è stato riassunto da
Mimmo Favuzzi
, Portavoce dell'Associazione: “vogliamo mettere in discussione un modo di intendere la politica che allontana i cittadini visto che da tempo il quadro politico è letto semplicemente come uno scontro tra fazioni. Noi invece vogliamo parlare di cose concrete come quello che è stato fatto e che va ancora fatto nel settore welfare, un settore di primo interesse, che spesso ha visto picchi di tensione acuta. Ci dispiace che stasera siano assenti molti esponenti delle cooperative e delle associazioni di volontariato. E' stata per loro un'occasione persa”.
Un settore sul quale ha pesato l'eredità lasciata dal centrodestra azzolliniano come spiegato dal vicesindaco
Bepi Maralfa
: “apparentemente ci siamo trovati di fronte ad una situazione di perfetto equilibrio. Sembrava non ci fosse bisogno di nessun aggiustamento: c'era una richiesta di denaro all'amministrazione che veniva sistematicamente soddisfatta e dei servizi concessi ad egli enti senza nessun appalto ma in proroga. Tutto ok. A questo punto ci siamo chiesti se questo fosse davvero un equilibrio sostanziale o solo apparente. In realtà quella visione poggiava su un rapporto di vicendevole gratificazione: contributi per emergenza abitativa e spese medicinali venivano concesse senza nessuna documentazione e spesso quei soldi venivano spesi a fini personali”.
Uno stato di disordine al quale l'attuale amministrazione avrebbe posto fine: “abbiamo proceduto a razionalizzare la spesa del settore cercando così di tutelare gli interessi della comunità mettendoci allo stesso tempo in ascolto delle reali necessità delle fasce deboli. Da 535 nuclei famigliari assistiti dalla precedente amministrazione siamo passati agli attuali 271. A questi abbiamo proposto di mettersi in gioco, di sentirsi utili, di fare qualcosa per la comunità grazie ai cantieri di servizio, a piccoli lavori di pubblica utilità. Abbiamo sostituito i vecchi interventi di stampo assistenziale con tanto di interventi a pioggia con una nuova programmazione di inclusione sociale. Adesso è già pronta una seconda visione di interventi aperti a nuove platee grazie a contributi regionali”.
A sollecitazioni emerse nel corso del dibattito che chiedevano un maggior impegno dell'amministrazione sul tema dei minori, il vicesindaco Maralfa ha fatto presente che “fino ad oggi la città era impegnata con tre associazioni per la somma complessiva di 900.000 euro andando a prosciugare tutte le risorse del settore. Questi hanno reso impossibile qualsiasi altra programmazione. Sono appalti che avevamo ereditato dal passato e il cui effetto adesso è scaduto. C'è inoltra la questione dei 15 minori che il tribunale dei minori ci impone di collocare sistematicamente. Sono sempre gli stessi e noi vogliamo aiutarli con tutto il cuore, ma è chiaro che poi la coperta diventa corta se quasi tutta la totalità delle risorse viene assorbita dagli stessi identici minori”.
Il consigliere comunale
Giovanni Facchini
ha sottolineato come “quasi una volta a settimana la maggioranza si riunisce su questa tematica e le scelte sulla socialità sono le più condivise possibili anche se alcune volte può emergere qualche individualità dovuta più che altro alla dialettica politica. Parliamo di problemi molto complessi: assistenza anziani, nuove povertà, fasce fragili la cui condizione è stata ulteriormente aggravata dalla crisi e che non riescono a emergere dalla loro situazione di disagio. La strada imboccata dall'amministrazione è senz'altro quella giusta a iniziare dai cantieri di servizio”.
Facchini ha poi elencato i passi avanti che la città avrebbe compiuto in questi due anni: “una delle prime delibere è stata indirizzata alla lotta alla ludopatia perché tanti, troppi, si giocano quel poco che hanno nel gioco. Altri tasselli da annoverare credo siano senza dubbio l'ostello dell'accoglienza allestito ogni anno durante la festa patronale e il centro antiviolenza”.
Gli ultimi interventi hanno rappresentato il mondo delle associazioni a Molfetta particolarmente vivace.
Annamaria Caputo
, presidente dell'associazione Girotondo onlus attivo nel campo dei minori, ha invitato le istituzioni cittadine a un maggior coordinamento con la galassia del volontariato cittadino e evidenziato come l'istituto dell'affido temporaneo potrebbe essere importante: “in città non ce ne è traccia. Peccato, in passato non era così. Bisognerebbe far rinascere questa cultura della solidarietà visto che a Molfetta si sono state diverse esperienze di affidi che oggi hanno portato i ragazzi all'università senza rompere i rapporti con la famiglia di appartenenza”.
Nino Gadaleta
, Presidente dell'Auser ha ricordato quanto sia complessa la situazione dell'assistenza anziani: “a Molfetta ci sono 12.000 anziani e le associazioni riescono a garantire attenzione solo per 400 di questi. La chiusura del centro anziani (il centro era gestito dalla Cooperativa Gea in seguito a un appalto del 2003 e poi a continui rinnovi contrattuali stabiliti dalle amministrazioni Azzollini;
ndr
) dà la possibilità di rendere più efficiente la spesa perché libera risorse importanti. L'Auser assiste 128 anziani e per questo ha ricevuto dal comune un contributo di 12.000 euro contro i 400.000 del centro che assisteva 68 anziani. In generale credo che sia necessario renderli più protagonisti coinvolgendoli maggiormente nella predisposizione delle politiche che li riguardano”.
© Riproduzione riservata
Autore:
Onofrio Bellifemine
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