Cominciata nelle commissioni regionali competenti la discussione sull'Acquedotto pugliese
Acqua pubblica, la Puglia verso una gestione pubblica del bene acqua anche se non mancano polemiche e idee opposte come quella dell'amministrazione comunale di Molfetta
BARI – Più che acqua pubblica, si dovrebbe parlare di gestione pubblica del bene acqua.In Regione si sta discutendo dei principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e delle disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Un percorso già iniziato da altri comuni come Altamura e Modugno che hanno già modificato il loro Statuto comunale per istituire una commissione Consigliare sulla materia e confermare il carattere pubblico e una non rilevanza economica dell’acqua. Questo per evitare anche una futura e pericolosa trasformazione del bene, da cui dipende non solo la vita umana, in ‘prodotto’ privato su cui speculare.
Tornando alla gestione invece a Molfetta pochi giorni fa la maggioranza del Consiglio comunale ha eliminato ogni dubbio in materia bocciando la medesima mozione dei comuni baresi citati. Non c'è dunque alcuna coesione o comunanza di idee tra Sel e Pdl sulla problematica acqua.
Su questa materia è cominciata la discussione nelle due commissioni congiunte (seconda e quinta). E’ inimmaginabile pensare di liquidare in un’unica seduta il via libera su un tema che, oltre ad aver infuocato la campagna elettorale, continua a mietere dissenso fra le coalizioni.
Il problema politico lo ha spiegato il presidente del gruppo Sel, Michele Losappio, quando ha affermato che il tema non rappresenta un dettaglio ma una questione qualificante del programma e sul quale si è avuto il consenso dalla maggioranza dei pugliesi. A ciò si aggiunge l’apprezzamento dell’iniziativa arrivato anche dal 90% delle associazioni, enti locali, sindacati, rappresentanti della società civile, ascoltati dalle commissioni.
Un dato che il presidente della seconda commissione, il consigliere di Sel Giovanni Brigante, ha sottoposto all’attenzione dei consiglieri come argomento prioritario che deve spingere ad andare avanti su questo binario.
La discussione non è delle più tranquille dato il tema caldo e qualcuno per ironizzare ricorda i manifesti affissi durante la campagna elettorale ‘Acqua gratis a tutti’.
Un altro aspetto del problema, ha ricordato il capogruppo del Pdl Rocco Palese, è la sua natura legislativa. La norma da approvare infatti non può non collimare con quella nazionale ma si inserisce poi in un quadro generale in cui ci sono stati ricorsi anche alla Corte costituzionale che già in passato ha stabilito la natura pubblica del bene e deliberato che siano i comuni ad avere un ruolo di primo piano su questi temi cruciali.
Se poi anche il governo romano dovesse rivolgersi a sua volta alla stessa Corte, nel momento in cui venga approvata la legge, il tutto diverrebbe quasi ingestibile.
Palese sottolinea che la scelta della maggioranza sia dettata da motivazioni puramente ideologiche che non tengono conto degli aspetti legislativi e dell’impatto che questa legge avrebbe sulle casse della Regione.
Ci saranno ancora molte sedute del consiglio per decidere la sorte della gestione idrica che tenga conto anche che la vita viene prima di una economia basata su un profitto di cui…nessuno potrebbe goderne.