Come nasce un natante da pesca di 20 metri VII parte
L’ordinata è stata assemblata e collegata nei suoi componenti sul piano di costruzione. Per intuibili ragioni, i suoi componenti sono stati “assicurati” fra di loro, solo su un lato, essendo l’altro lato, appoggiato sul piano di costruzione. Per poter completare la seconda operazione (“chiusura” anche sull’altro lato), l’ordinata deve essere spostata all’esterno del locale del piano di costruzione, per essere rigirata. Con un’imbragatura, l’oggetto viene sollevato dal carrello elevatore munito di braccio di sollevamento, non senza difficoltà, a causa delle sue dimensioni,* in relazione alle dimensioni del locale e della relativa fragilità dell’insieme, con i componenti fissati fra di loro solo su di un lato. Con la massima cura, l’ordinata viene adagiata in una zona dello scalo relativamente piana (foto 4). L’attrezzatura (travi di rinforzo, stringenti vari) che aveva consentito lo spostamento dal locale del piano a tracciare, viene rimossa. Quando l’ordinata è libera da corpi estranei, usando delle “pezzate”** di compensato marino dello spessore di 15mm, preparate e sagomate come le omologhe già montate sull’altro lato, si provvede a bloccare i componenti anche su questo lato, incollando e successivamente inchiodando, secondo un determinato schema, l’insieme dell’ordinata. Successivamente, prima del montaggio sulla chiglia, essa viene completamente ricoperta di una mano abbondante di resina epossidica, la stessa utilizzata per l’incollaggio dei componenti. Questo proteggerà il legno dalle intemperie, dato che prima che venga ricoperto dal fasciame, passerà del tempo. Quando l’ordinata, nel caso che descriviamo, si tratta dell’ordinata N° 11 (la prima completa, partendo da poppa) sarà pronta per il montaggio sulla chiglia, senza bisogno adesso di ulteriori rinforzi (dopo l’operazione precedente, l’ordinata è completamente solida nella sua forma ed incatenata nei suoi componenti) viene sollevata e presentata nel punto della chiglia dove sarà montata. Sull’asse della chiglia, nella parte superiore, sono già state praticate delle scanalature trasversali larghe 70 mm (esattamente quanto lo spessore dell’ordinata) e profonde circa 30 mm. (foto 5). Queste scanalature, praticate per tutta la lunghezza della chiglia alla distanza reciproca di 460 mm, servono da guida e alloggiamento delle diverse ordinate che in esse si incastreranno. Durante la fase di assemblaggio sul piano di costruzione, in corrispondenza dell’asse geometrico dell’ordinata, sul baglio, viene praticata una incisione che individua l’esatta mezzeria dell’insieme (l’asse verticale dell’ordinata). Questo riferimento è indispensabile per il perfetto accoppiamento fra l’ordinata e la chiglia, come vedremo di seguito. L’ordinata dunque viene posizionata al suo posto e bloccata provvisoriamente con uno stringente. Si pratica uno o più fori inclinati fra l’ordinata appoggiata sulla chiglia e quest’ultima: questi costituiscono guida per uno o più chiodi che, attraversandola, la fissano alla chiglia (foto 6, 7, 8). Adesso è necessario centrare ed allineare l’ordinata, in modo che il suo asse (ricordiamo che tale asse geometrico verticale passa dalla scanalatura sul baglio, di cui abbiamo parlato sopra e la mezzeria di accoppiamento inferiore) sia verticale come i dritti di poppa e di prua e che sia perfettamente perpendicolare all’asse di chiglia. La prima operazione: la verticalità, la si realizza con il classico “filo a piombo” (foto 9), passante attraverso la scanalatura praticata sul baglio e fatto coincidere con l’asse di mezzeria disegnato a matita sulla chiglia. Quando questo sarà fatto, si procede ad inchiodare l’insieme, con uno o più chiodi del diametro di 5mm. Per evitare successive oscillazioni laterali dell’ordinata, essa viene puntellata con delle tavole inchiodate e poggianti sul pavimento. Si passa poi all’allineamento dell’ordinata il cui piano deve essere assolutamente perpendicolare all’asse della chiglia e quindi parallelo allo specchio di poppa. Per prima cosa viene inchiodata una tavola (nel caso di questa ordinata) sullo specchio di poppa, di lunghezza tale che tocchi anche il lato dell’ordinata. Usando un sottile righello di legno, di lunghezza adeguata, si fissa con un chiodino un’estremità del righello sul segno a matita tracciato sulla mezzeria della chiglia ; l’altra estremità del righello viene appoggiato sull’ estremità superiore destra dell’ordinata e viene segnato il punto di contatto. Si esegue lo stesso procedimento con l’altro lato e, se è il caso, si sposta verticalmente l’ordinata in modo che le misurazioni della distanze fra l’asse della chiglia e le estremità dell’ordinata, sui due lati coincidano perfettamente. Infine si assicura la posizione dell’ordinata così montata, inchiodando anche su di essa le tavole distanziali precedentemente assicurate allo specchio di poppa. (foto 10) L’ordinata, in tal modo è stabilmente assicurata sia sul piano trasversale, sia longitudinalmente. © Riproduzione riservata ————— * Un’ordinata della sezione centrale dello scafo è larga 6 metri e alta circa 5 metri. Ma la caratteristica che ne fa, al momento, un oggetto relativamente fragile è il fatto che le piastre di collegamento sono montate solo su un lato. Di conseguenza, come si vede nella foto 1,2 e 3 nello spostamento all’esterno, è necessario “rinforzarla” con una trave che viene assicurata sul baglio, con degli stringenti a vite e con altri stringenti sistemati in altre zone; ciò che contribuisce a preservarne la forma, durante il breve tragitto per il trasporto all’esterno. ** In gergo si definiscono così delle piastre sagomate di compensato marino che, inchiodate sui componenti delle ordinate, li tengono insieme e dànno forma alla stessa.
Autore: Tommaso Gaudio