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CLM Cosmetici una nuova avventura imprenditoriale molfettese
15 aprile 2010
L’economista austriaco Joseph Alois Schumpeter (1893-1950) nella sua Teoria dello sviluppo economico, spiegava l’alternarsi nel ciclo economico, di fasi espansive e recessive ed attribuiva a quest’ultima una funzione di “distruzione creatrice”, perché stimola ed invoglia all’innovazione che si traduce in un processo selettivo, nel quale molte aziende spariscono, altre ne nascono, e altre si rafforzano. Detto terra-terra: quando ci si ritrova con l’acqua alla gola, qualcosa s’inventa, o almeno si tenta di farlo. In questa situazione si sarà trovato Luigi Catacchio quando, dopo 10 anni in cui era arrivato ad avere quattro dipendenti e vari collaboratori esterni, la sua attività di intermediazione commerciale di schede telefoniche, stava volgendo al termine con l’avvento delle ricariche online, Luigi, sposato e due figli, si guardò intorno. Poteva contare sul proprio bagaglio di esperienze nell’ambito commerciale, un gruzzolo messo da parte, la voglia e la necessità di buttarsi in un’altra avventura, il proprio computer e quindi internet. Navigando in rete si imbatté in diversi siti di aziende artigianali che operano nelle varie fasi della produzione di prodotti di bellezza. Si accese la classica lampadina. La luce era flebile perché fino ad allora considerava la cosmetica solo una delle tante bizzarrie femminili. Comincio a studiare su tre materie: organizzazione, gli aspetti amministrativi e legali del settore, le materie prime, l’incidenza delle stesse sul benessere non solo estetico ma anche sulla salubrità della pelle, e le tecniche composizioni per un prodotto finale con determinate caratteristiche. Nella variegata tipologia di cosmetici si concentrò sui prodotti make-up, ossia tutto ciò che riguarda il trucco e la cura del viso. Poi arrivò la verifica sul campo e con stupore scoprì che da Ancona in giù non c’era nulla, né aziende né professionalità che potessero accompagnare il progetto. Visitò e allacciò rapporti con vari artigiani certificati del settore del centronord, sentì i loro consigli e arrivo il momento della svolta: la prima produzione targata CLM, rossetti e lucidalabbra. Una svolta al buio perché dal giudizio della clientela, cioè tutto l’universo femminile di conoscenza, nonché estetiste e professionisti di centri benessere, avrebbe capito se andare avanti o lasciar perdere. Ignorò i commenti ironici e sarcastici e tenne in considerazione le opinioni e i giudizi degli esperti, professionisti ed agenti di commercio del settore. Più ne parlava e più riscontrava prima stupore, poi incoraggiamento, con una certa dose di entusiasmo al punto che alcuni si misero a disposizione gratis: una modella e un fotografo per un primo rudimentale catalogo online. Insomma il dado era tratto e l’idea iniziale stava diventando un progetto articolato. Luigi si rese conto che non poteva fare tutto da solo, in termini economici e di gestione organizzativa. Per caso incontrò una vecchia conoscenza, Carlo Sasso anche lui alle prese con la precarietà del lavoro. Le due esigenze si fusero e nacque la “Markom srl” e il marchio “CLM Cosmetici”. I due soci approfondirono tutti gli aspetti del progetto: qualità delle materie prime a base di estratti vegetali, le certificazioni dei fornitori, il design dei contenitori e le confezioni, le etichettature, le strutture per l’esposizione nei punti vendita, la logistica, la rete. Un lavoro durato quasi in anno, in cui hanno sperimentato varie soluzioni fino ad arrivare a quella finale. Una sorta di puzzle che poi è la caratteristica della CLM Cosmetici. Non stiamo di fronte ad un’azienda classica dove il processo produttivo si realizza in uno stabilimento. Il cuore e la mente sono a Molfetta e poi ci sono una serie di ditte che curano i vari aspetti particolari del processo. In economia ha un nome preciso: divisione tecnica del lavoro. Nella nostra esperienza di racconto delle realtà imprenditoriali locali le storie avevano la stessa genesi: operai che si mettevano in proprio ed entravano nel marcato della subfornitura, nel caso della meccanica, oppure dopo anni passavano alla produzione con un proprio marchio, tipico del settore Tac (tessile-abbigliamento- calzaturiero). Nel caso della CLM Cosmetici tutto è nel sistema a rete e nell’organizzazione, ante e post produzione: ricerca, scelta, lavorazione e composizione delle materie prime, marketing, design, logistica, allestimenti dei punti vendita, catena commerciale, costante ascolto di un campione di clienti, professionisti del settore e consumatori, per capire o lanciare tendenze. I cosmetici targati CLM Cosmetici hanno una componente essenziale: Made in Italy, un marchio di eccellenza riconosciuto a livello globale e riconoscibile per la meticolosa e capillare normativa, in termini di qualità e sicurezza, ritenuta tra le più stringenti a livello internazionale. Per ora alla CLM lavorano oltre ai due soci, tre dipendenti, ma se consideriamo tutto il sistema che grava attorno, sono diverse decine di persone che a vario titolo concorrono alla creazione di un prodotto CLM. Cruciale al sistema, la rete commerciale coordinata da un responsabile che guida uno staff di agenti già introdotti nel settore. La copertura territoriale è tutto il Sud, comprese Sicilia e Sardegna. Il secondo semestre del 2009 è stato dedicato alla fase di star-up e di rodaggio e i riscontri sono stati incoraggianti, sia per il rapporto qualità/prezzo dei prodotti che per la tempistica delle forniture. Il varo ufficiale di questa nuova impresa molfettese, avverrà nell’importante fiera internazionale Cosmoprof di Bologna (16-19 aprile) dove CLM Cosmetici sarà presente con la nuova linea di cosmetici make-up. Un’idea che si concretizza, è sempre una buona notizia. Certo, c’è una forte dose di incosciente audacia, ma il coraggio è di chi s’ingegna per costruire. A questa nuova azienda molfettese, inedita per struttura aziendale e settore, facciamo i migliori auguri. Per saperne di più e consultare il catalogo online: www.clmcosmetici. it
Autore: Francesco Del Rosso
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