Cittadella degli artisti, cronaca di una morte annunciata: gravi inadempienze Il Commissario risolve il contratto
Chiusa la “Cittadella degli artisti” per gravi inadempienze. Per la struttura di via Bisceglie cronaca di una morte annunciata, nuovo pasticcio dell’eredità del sindaco Azzollini e del centrodestra, gestione inadempiente, vicenda bis della piscina comunale? Sono questi gli interrogativi che i cittadini di Molfetta si sono posti di fronte alla risoluzione del contratto per la gestione della “Cittadella” da parte del commissario straordinario dott. Mauro Passerotti. In realtà, l’iter era già stato avviato dall’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio (“opacità, debiti, lavoratori pagati a singhiozzo, decollo faticoso”, secondo l’ex sindaco), e ratificato dal commissario che ha ritenuto fondate le motivazioni addotte per l’inadempienza dell’Ati (Associazione temporanea di imprese) Fantarca società cooperativa che con la Fondazione Valente, la Compagnia teatrale “Tiberio Fiorilli” e la Coop. Gea avevano ricevuto in gestione la struttura (ex capannone Asm) di via Bisceglie finanziata col progetto “Bollenti spiriti” dell’assessore regionale dell’epoca Guglielmo Minervini. L’opera da oltre 4 milioni di euro, rimase a lungo in stand by con l’amministrazione Azzollini che non riuscì a completarlo, anzi ci furono grossi problemi strutturali, che costrinsero l’amministrazione Natalicchio a intervenire per portare e termine l’opera lasciata incompiuta, come altre tipo la pista di atletica leggera. Nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Fondazione Valente, dott. Pietro Centrone, dopo aver annunciato a sorpresa le sue dimissioni dalla carica, ha messo in evidenza come già dal 9 giugno scorso, ben prima della determinazione dirigenziale di risoluzione del contratto e della revoca della concessione del 24 giugno successivo, la Fondazione aveva deciso di uscire dall’Ati, non condividendone più l’operato. La motivazione era legata alla constatazione che la capofila non poteva reggere la gestione, per scelte poco oculate e con un corto respiro imprenditoriale. La Fantarca, non avendo risorse proprie, si era trovata nei pasticci con i fornitori e personale, poi licenziato, a fronte di spese enormi, confidando nell’erogazione del Comune, che poi non è arrivata. L’opera costata ben 4.432.580 euro era stata assegnata con una gara vinta dall’Ati con capofila la cooperativa Fantarca e godeva di uno stanziamento regionale, per la legge “Bollenti spiriti”, di ben 83mila euro per il primo anno di attività, come pure erano previsti contributi di 52mila euro per i servizi sociali erogati dalla Gea per i primi 5 anni. La gestione della Cittadella, che poteva essere il fiore all’occhiello della città (con cinema, teatro, biblioteca, sale per mostre e laboratori, oltre a una terrazza per eventi estivi) secondo Centrone, ha lasciato a desiderare e si è conclusa dopo appena un anno di attività, ma il Comune ha la sua responsabilità (e la Fondazione valuterà anche la possibilità di impugnare il provvedimento comunale) per non aver esercitato i poteri sostitutivi nei confronti della Fantarca, avendo a sua disposizione i fondi regionali per operare. Infine Centrone, ricordando come la Fondazione abbia rimesso energie e soldi per la Cittadella, ha respinto le motivazioni del Comune relative alla mancanza di laboratori artistici, ricordando che l’impegno di realizzarli era da spalmare nei 5 anni della concessione e che comunque i laboratori, tranne un paio di eccezioni, erano andati deserti. Infine un timore e una preoccupazione, già espressi da “Quindici” prima della conferenza stampa: il rischio che la struttura, priva di assicurazione e vigilanza, possa essere vandalizzata, come è avvenuto con la piscina comunale. «Forse se le cose fossero state fatte nella maniera giusta dal centrodestra che ha sbagliato a fare quel bando – dice l’ex sindaco Natalicchio –, ma ha sbagliato anche il centrosinistra a non cambiare il destino di quella storia. In tre anni abbiamo completato un’opera incompiuta da oltre 4 milioni di euro, messo in funzione il Centro Minori “La Bussola” e avviato la programmazione della struttura, che è in totale gestione esterna, da parte di una ATI che è stata selezionata dalla precedente amministrazione. Anche qui, opacità, debiti, lavoratori pagati a singhiozzo, decollo faticoso. Grande vigilanza, nei mesi. E, purtroppo, lo stop. Cosa potevamo fare di diverso oltre che completare la struttura e vigilare sulla sua gestione?». Una storia amara, una cronaca di una morte annunciata, come in pratica si legge fra le righe del discorso di Centrone che accusa di superficialità e pressapochismo la capofila e parla di un’occasione mancata per la città.