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Ciao Disney, l'Orchestra e il coro Capotorti di Molfetta ricordano gli 80 anni di Topolino, Pippo e Paperino
19 giugno 2014

MOLFETTA - Pascoli scriveva: “È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi”, e allora cosa c’è di meglio che ritornare “fanciullini” anche solo per una sera?

Con “Ciao Disney”, il Coro Polifonico e l’Orchestra "Luigi Capotorti" sotto la direzione del Maestro Rino Campanale, hanno voluto risvegliare quelle emozioni che ci hanno accompagnato durante l’infanzia e continuano a vivere dentro di noi nonostante il passare degli anni.

Il complesso vocale e l'orchestra, con la partecipazione speciale del baritono Antonio Stragapede, hanno portato in scena lo spettacolo di canzoni e musiche degli indimenticabili personaggi di Walt Disney. Da Cenerentola ai classici Disney come Topolino, Pippo e Paperino che quest’anno ha compiuto ben ottant’anni e a cui è stata dedicata la festa finale ed una torta di compleanno a sorpresa.

Lo spettacolo, coprodotto con la Fondazione Musicale “V. Valente”, scritto da Zaccaria Gallo, Donato Altomare e Nicola Accettura, diretto da Zaccaria Gallo, si è avvalso anche delle mascotte e dalle voci recitanti di Felice Altomare, Flavia Palmieri, Nicola Accettura, Flavia Maria Todisco, Raffaella Anna Dell'Aere, Massimo Angiulli e Zaccaria Gallo, che hanno fatto sorridere i presenti con dialoghi efficacemente costruiti e scene di vita moderna adattate ai tradizionali classici Disney.

La serata si è conclusa con l’esecuzione alcuni dei brani più conosciuti del repertorio disneyano “Supercalifragilistichespiralidoso” tratto dal film di animazione “Mary Poppins”, la tata che tutti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di avere e da “Alleluja, tutti jazzisti” de Gli Aristogatti. Tutti i presenti hanno quindi partecipato calorosamente, cantando assieme al coro quelle canzoni impresse nella loro memoria riportando in vita la magia che solo i capolavori di Walt Disney possono: farci tornare bambini.

© Riproduzione riservata

Autore: Lucia Leovino
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I bambini vanno anche difesi e sembra che in questa nostra società questo non accada, al contrari vengono abbandonati a se stessi restando indifesi. Un recente studio ha rivelato che più della metà dei bambini tra i quattro e i sei anni utilizzano videogiochi i quali impegnano le loro menti in un modo molto diverso da quelle di Barbie, dei Lego, etc., etc.. I giochi elettronici si spingono molto oltre: Donkey Kong prepara i bambini a Mortal Combat, che li conduce poi a Halo, e nel giro di poco i discoli si stanno tramutando, quantomeno nella loro immaginazione, in eroi transformer – agenti subatomici capaci di creare scompiglio. Più semplicemente i bambini dell'era digitale sembrano presentare molti elementi di inadeguatezza. Sembrano essere congiunti per le orbite a televisori, i Pod, Game Boy e agli schermi dei loro cellulari. Alcuni temono che gli intervalli di attenzione dei bambini si stiano restringendo oltre il limite calcolabile. Si applicano a tutto contemporaneamente e non si concentrano su nulla, eccezion fatta, forse, per l'assemblaggio di armi di distruzione di massa fatte di plastica. Alcuni lamentano che i bambini di questa generazione non riescono a resistere ad alcun nuovo prodotto offerto loro dai magnati dei media, ma che perdano rapidamente interesse di fronte a ogni successivo, massiccio lancio pubblicitario. Non si tratta di fenomeni inediti, ma alcuni sostengono che la loro forza sia allarmante. Nei luoghi in cui la violenza è un dato quotidiano, la malattia e dilagante e il fondamentalismo religioso ha preso il sopravvento, i bambini si adattano per sopravvivere. Per secoli, l'abuso fisico me lo sfruttamento sessuale hanno afflitto l'infanzia di ogni società, fosse essa più o meno agiata. Oggi viviamo un'ampia crescita della comunicazione, così come un approccio molto diretto nel discutere di tali problematiche – un'esposizione pubblica che, per poter affrontare queste ultime, è determinante. Alcuni educatori temono che il mondo sia diventato “ostile ai bambini”. Gli psicologi con un approccio centrato sui genitori sostengono che la responsabilità dovrebbe essere attribuita ad una cultura secolare sessualmente permissiva, ossessionata dal materialismo e satura di avidità commerciale e di ingerenza statale. Difendiamo i bambini, sono il futuro dell'umanità!


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