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Chiusa una strada, quartiere Poggiofiorito isolato Sigillato il cancello di accesso alla stazione ferroviaria: pericolo di crollo
15 ottobre 2004

Cancelli saldati e strada chiusa. E' questo che si trovano davanti gli abitanti del quartiere Poggiofiorito che si vogliono recare in stazione. La stradina che porta dal quartiere fino al sottopassaggio della stazione di Molfetta, infatti, è stata resa inaccessibile con cancelli saldati e impossibili da aprire. La decisione da parte del Comune risale ad alcuni giorni fa. Nonostante ciò, pare che la segreteria comunale sia stata letteralmente tempestata di telefonate di protesta da parte degli abitanti del quartiere per la perentoria chiusura della stradina, comoda scorciatoia per tutti i pendolari e gli studenti universitari residenti nella zona. Quello che più stupisce è il fatto che non ci siano segnalazioni di alcun tipo: nessun cartello affisso e nessuna comunicazione da parte del Comune ai cittadini residenti nel quartiere. L'assessore all'urbanistica Pietro Uva ha spiegato a QUINDICI che la decisione di chiudere la stradina deriva da un'ordinanza della Polizia municipale che ha rilevato il pericolo di crollo delle due ciminiere del cementificio in disuso che costeggia la strada. Come mai, allora, gli abitanti dei palazzi circostanti lo stabile non sono stati messi in allerta rispetto al rischio di crolli? C'è, poi, un'altra questione che non appare chiara, anzi ha del paradossale: se esiste pericolo di crollo per le due ciminiere, cosa fa supporre che una eventuale caduta delle stesse avvenga di lato allo stabile (dove è situata la stradina) e non davanti allo stabile, dove ci sono ben tre palazzi abitati, oppure dietro lo stabile? A parte la chiusura della stradina, infatti, non sono state prese altre misure precauzionali per la salvaguardia dell'incolumità dei cittadini che ogni giorno si trovano a passare vicino al cementificio. La qualcosa dovrebbe preoccupare notevolmente gli abitanti dei palazzi immediatamente adiacenti la struttura, perché un'eventuale crollo delle due ciminiere (alte parecchi metri) potrebbe coinvolgere gli edifici con conseguenze facilmente immaginabili. “Stiamo valutando tutte le possibili soluzioni del problema - ha dichiarato l'assessore Uva - per il momento, abbiamo sollecitato il proprietario dello stabile a compiere lavori di ristrutturazione per garantire la sicurezza dei cittadini”. Mentre si attende, quindi, che ci siano nuovi sviluppi, il dato certo è che il quartiere è sempre più isolato, perché la stradina che porta alla stazione era l'unico collegamento diretto con il resto della città. L'assessore Uva ha garantito che la chiusura della strada è provvisoria, pur senza sbottonarsi sulla possibile data di riapertura. Quindi i disagi per gli abitanti del quartiere continueranno fino a quando non si capirà come risolvere il problema del pericolo di crollo e soprattutto fino a quando non si capirà chi dovrà “mettere mano al portafogli” per i lavori di ristrutturazione. La legge prevede, infatti, che in caso di imminente pericolo per l'incolumità dei cittadini, sia il Comune ad intervenire coattivamente per la risoluzione del problema. Vito Piccininni
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