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Chi l'ha visto? Che fine ha fatto il motorino aspira cacchette dell'ASM? Lo scooter che aspira feci canine costò ai contribuenti 6.500 euro. Mai utilizzato. Mai visto in giro dopo la sua presentazione pubblica in presenza dei massimi esponenti del comune di Molfetta e dell'ASM. L'ennesimo esempio dello spreco del denaro pubblico
07 luglio 2013

MOLFETTA – Anno del Signore 2011 d.c., mese di gennaio, pieno inverno. Massimi esponenti del Comune di Molfetta e dirigenti ASM, s’adunarono tutti, in pubblica manifestazione per annunziare al popolo festante che finalmente iniziava in maniera seria e decisa, la crociata contro la cacchetta selvaggia, che infestava da parecchi lustri,  i marciapiedi dell’intera metropoli. Il contrasto all’annoso problema, finalmente da quel dì avea inizio. 

“Il servizio – annunciarono con tono trionfale i responsabili ASM -  sarà attivo subito in via sperimentale, ma se i risultati saranno visibili e la città più pulita, si procederà all’acquisto di altri mezzi.” Lo spot del Cinegiornale Luce, s’avviava alla sua conclusione. Dopo lo spot, il buio totale in questi anni. Nessuno ha mai visto per strada gli “altri mezzi”, ma nessuno, soprattutto, ha più visto quell’unico moderno archibugio aspiratore d’escrementi canine, ma anche, udite udite, disinfettatore e profumatore dei nostri marciapiedi come ebbe a dire, in quella circostanza, “l’esperto della materia”. Leggere per credere Molfetta, ecco lo scooter che aspira le feci canine (su questa testata). L’ennesima burla all’intera comunità, aveva così termine.
 
“Il netturbino a due ruote”, inaugurato dall’amministrazione, nel mese di gennaio del 2011, costò ai contribuenti 6.500 euro e addirittura si disse: “si sta pensando di potenziare il servizio con altri due mezzi”. Non si è visto il potenziamento del servizio; non si è visto il servizio; non si è mai visto il motorino!
 
Questa testata, presenziò all’evento, alla presentazione in pompa magna del moderno ritrovato della tecnologia. 
“Compito di un’amministrazione – disse l’allora Sindaco Senatore Presidente - è quello di amministrare una città e di tenerla pulita, noi facciamo il possibile per farlo. Cerchiamo di correre ai ripari con questo mezzo che non significa un incentivo all’abbandono delle feci in strada. Sicuramente inaspriremo i controlli”.
 
I cittadini ad oggi, a circa due anni di distanza dalla presentazione del motorino aspira cacchette, incappa continuamente in quegli insidiosi piccoli cumuli di inciviltà. E’ vero, le ordinanze ci sono che stabiliscono alcune regole per i possessori dei cani, le sanzioni pure, da € 17,00 a € 75,00, per la precisione, sanzioni mai comminate, per quanto è dato di sapere, salvo prova contraria.  Se la vigilanza, fosse stata puntuale, se le sanzioni fossero state comminate dagli organi preposti, se i cittadini fossero stati più civili, nessuno si sarebbe sognato mai di "investire" 6.500 euro per il motorino aspira cacchette. Ma il problema oggi è ancora un altro: che fine ha fatto questo motorino? Soldi buttati al vento come sempre?
 
Autore: Nicolas
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In Spagna la popò dei cani arriva per posta… al padrone che non pulisce! - I cani con padroni sporcaccioni e maleducati facciano attenzione! Chi ha la sgradevole abitudine di lasciare in giro per la città ed i parchi pubblici i bisognini del suo amico a quattro zampe sappia che il Comune potrebbe fargli recapitare direttamente a casa il maleodorante pacchetto completo di multa. A dar vita alla singolare iniziativa ci ha pensato l'amministrazione comunale della piccola comunità spagnola di Brunete, a pochi chilometri da Madrid, che in una sola settimana ha spedito ben 147 pacchetti postali ad altrettanti cittadini che non si preoccupavano di raccogliere gli escrementi dei propri cani dai marciapiedi. Grazie a 20 volontari armati di telecamera nascosta, il Comune è riuscito a filmare e identificare i residenti che si ostinavano a portare a spasso gli animali senza raccoglierne le loro feci. Il trucco era semplice ma efficace: con una scusa, gli ispettori avvicinavano i maleducati cittadini per farsi dire il nome del cane e la razza. Una volta raccolte le informazioni, a svelare l'identità del proprietario ci pensava il database 'canino' del Comune, che poi provvedeva a spedire la popò raccolta al domicilio del colpevole con un'ironica scritta: 'proprietà smarrita'. A corredo della stravagante missiva l'ammonimento a non ripetere più il gesto, pena una multa dai 30 ai 300 euro. Il risultato? Un clamoroso successo visto che nei giorni seguenti gli escrementi sui marciapiedi sono diminuiti del 70% concedendo a tutti gli altri cittadini il piacere di una passeggiata serena per le strade della città … senza slalom tra le cacche!

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